GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
TRENTINO => Cultura della montagna => Topic aperto da: AGH - 22/09/2012 10:52
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L'intervista pubblicata su Montagne360
http://minus.com/lwcce30K9sI7h (http://minus.com/lwcce30K9sI7h) (file pdf 7 mb)
Personalmente condivido quasi tutto
(tranne la parte in cui si dichiara "scienziato" per aver studiato lo Yeti!) :D
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L'ho letta e ho sentito Messner esporre questi concetti anche in altre sedi.
Sostanzialmente non trovo nulla di ridire, ma mi pare evidente una contraddizione di fondo: prima M dice che la montagna è di tutti e ognuno è libero di andarci come vuole (elicottero, funivia, piantando chiodi con un compressore...) poi però si scaglia contro ogni tipo di infrastruttura che possa aiutare o semplificare la salita (ad esempio le ferrate) e così renderla alla portata di tutto o di tanti.
Come dire: ognuno faccia quello che vuole ma chi fa così è un cretino....
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L'ho letta e ho sentito Messner esporre questi concetti anche in altre sedi.
Sostanzialmente non trovo nulla di ridire, ma mi pare evidente una contraddizione di fondo: prima M dice che la montagna è di tutti e ognuno è libero di andarci come vuole (elicottero, funivia, piantando chiodi con un compressore...) poi però si scaglia contro ogni tipo di infrastruttura che possa aiutare o semplificare la salita (ad esempio le ferrate) e così renderla alla portata di tutto o di tanti.
a me pare dica qualcosa di diverso: infrastrutturiamo in favore dell'agricoltura di montagna, che mantiene il territorio e aiuta il turismo. Oltre una certa quota però basta. Il guaio è che il limite si è superato da un bel pezzo, con funivie a 3000 metri perfino dentro i parchi... (Stelvio)
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Grazie al "Capo" per avere messo a disposizione dei forumisti l'intervista ... :D
Premetto che sono un ammiratore di Messner ... e condivido, di solito, molte delle sue prese di posizione ... però...
Con riferimento a questa specifica intervista, molti concetti mi sembrano espressi in modo confuso, generico e, a volte, contraddittorio...(concordo in questo con Luca19) .. un po' in "politichese" ... tranne la chiara presa di posizione sulle croci in vetta (che, comunque, personalmente, non condivido, pur non essendo religioso...) e l'altrettanto chiara esaltazione di Durnwalder (che ugualmente, non condivido ..... per me lui, cioè D., è uno dei padri degli "ismi") per il resto mi sembra che dica... "tutto e il contrario di tutto ... ;D"... "un colpo al cerchio ed uno alla botte" .. quasi a non voler scontentare troppo nessuno ...
:)
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a me pare dica qualcosa di diverso: infrastrutturiamo in favore dell'agricoltura di montagna, che mantiene il territorio e aiuta il turismo. Oltre una certa quota però basta. Il guaio è che il limite si è superato da un bel pezzo, con funivie a 3000 metri perfino dentro i parchi... (Stelvio)
si si, su questo concordo con lui.
Il mio discorso riguarda il punto in cui parla dei modi di andare in montagna. Francamente non mi interessano le etichette, mentre M. ribadisce a ogni occasione cosa per lui è o non è alpinismo, e poi, come dice Mau, è un po' "cerchiobottista" perchè fa capire cosa pensa di chi va in montagna per fare ferrate o cose di profilo escursionistico, parandosi però il cosidetto premettendo che per lui ognuno può fare quello che vuole....
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Con riferimento a questa specifica intervista, molti concetti mi sembrano espressi in modo confuso, generico e, a volte, contraddittorio...(concordo in questo con Luca19) .. un po' in "politichese" ... tranne la chiara presa di posizione sulle croci in vetta (che, comunque, personalmente, non condivido, pur non essendo religioso...) e l'altrettanto chiara esaltazione di Durnwalder (che ugualmente, non condivido ..... per me lui, cioè D., è uno dei padri degli "ismi") per il resto mi sembra che dica... "tutto e il contrario di tutto ... ;D"... "un colpo al cerchio ed uno alla botte" .. quasi a non voler scontentare troppo nessuno ...
:)
Messner è stato un uomo fuori dalla norma e dalle regole. A un certo punto della sua vita, con l'avanzare dell'età, ha dovuto confrontarsi col "resto del mondo", trovare anche degli inevitabili compromessi (chi è puro e duro scagli la prima pietra :D) perché non poteva scalare 8000 fino a ottant'anni. Di qui il suo impegno politico, condivisibile o meno, e il suo impegno coi musei, i castelli e i masi per crearsi un'alternativa economica per campare.
La sua "esaltazione per Durnwalder" mi pare comprensibile. Dal punto di vista dei sudtirolesi, Durni ha fatto bene, ha difeso l'autonomia, la cultura, le tradizioni del suo popolo. Se io fossi altoatesino probabilmente la penserei come Messner (non è un caso credo che Durni ha avuto ed ha tuttora un consenso larghissimo). Mi pare chiaro che alla fine anche uno come Messner ha dovuto trovare un compromesso tra l'idealismo "puro" della montagna e la necessità economica. Non c'è niente di male, ciascuno di noi, se non è ricco di famiglia, deve pur campare e accettare compromessi. E un alpinista anche di spicco quando ha un certa età deve cercarsi una alternativa all'alpinismo. Messner ha trovato con difficoltà un suo equilibrio che gli permette ora di campare dignitosamente con le sue nuove "imprese" economiche e anche culturali. Come personaggio influente nel mondo dell'alpinismo dice la sua, non mi pare abbia idee sbagliate o troppo incoerenti.
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Avevo letto l'intervista sull'ultimo numero della rivista del CAI e ne avevo ricavato un'impressione di disordine, incertezza, vaghezza. Alla fine della lettura non ero riuscito a capire cosa volesse veramente dire Messner. Ho riletto l'articolo e non posso che confermare la prima opinione.
Probabilmente Messner ha toccato, anzi soltanto sorvolato, troppi argomenti antitetici: idealismo dell'andare in montagna e turismo di massa, infrastrutture turistiche e facilitazioni a chi in montagna vive, ecc. che andrebbero sviluppati con ordine critico. Mi preme anche ricordare che egli proviene da una situazione storico-politica unica nell'arco alpino (argomento che abbiamo affrontato con toni piuttosto accesi anche su GIM) e i giudizi che ha espresso, così arruffati, derivano anche da questo particolare aspetto.
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Avevo letto l'intervista sull'ultimo numero della rivista del CAI e ne avevo ricavato un'impressione di disordine, incertezza, vaghezza. Alla fine della lettura non ero riuscito a capire cosa volesse veramente dire Messner. Ho riletto l'articolo e non posso che confermare la prima opinione.
Probabilmente Messner ha toccato, anzi soltanto sorvolato, troppi argomenti antitetici: idealismo dell'andare in montagna e turismo di massa, infrastrutture turistiche e facilitazioni a chi in montagna vive, ecc. che andrebbero sviluppati con ordine critico. Mi preme anche ricordare che egli proviene da una situazione storico-politica unica nell'arco alpino (argomento che abbiamo con toni piuttosto accesi anche su GIM) e i giudizi che ha espresso, così arruffati, derivano anche da questo particolare aspetto.
Concordo al 100% ... :) .. ho perfino il dubbio che la contraddittorietà e la confusione che emerge possa anche essere dovuta ad una eccessiva sintesi giornalistica :(... frutto di tagli per esigenze editoriali ... :(...