Forra del Castelet
Ritorno sul luogo del delitto: questa è una zona che ormai conosco piuttosto bene, un crocevia di possibili esplorazioni favorito dalla presenza del
Pont dela Rio, sotto
Sover, uno dei pochi che mette in comunicazioni
le due sponde dell'Avisio e che permette di prendere varie direzioni su entrambe le rive.
Il gigantesco castagno ai Molini
L'obiettivo è cercare di capire se dai Molini si può superare a monte l'interruzione del Sentiero dei Vecchi Mestieri dopo la piena di fine ottobre (il sentiero è ufficialmente ancora chiuso dopo 8 mesi!). Dalla riva dell'Avisio, dove ci sono le rocce che sbarrano il passo,
abbandono dunque il sentiero e salgo ravanando per un ripido canalino boscoso che divide vecchi terrazzamenti. Più salgo e più le cose peggiorano però:
c'è un canalone ripido, quasi una forra, fiancheggiato da alti salti di roccia: impossible pensare di scendere senza ammazzarsi. Provo a insistere, mi alzo a circa centro metri di dislivello sopra l'Avisio ma niente: ci sono oltretutto muraglie di muri a secco alte oltre 5 metri sepolte nella boscaglia fitta che rendono ostica la salita. Tra l'altro, vorrei evitare di portarmi a casa troppe zecche quindi vorrei uscire presto da questo macello.
Qui la brentana di fine ottobre ha allagato il tratto di sentiero dei Vecchi Mestieri, che è attualmente impraticabile
A un certo punto, poco sopra un
capanno di caccia su uno sperone di roccia a picco sul fiume, intravedo
una traccia che torna verso i Molini: dev'essere, penso subito,
il sentiero che va al vecchio Maso Troti, ormai inghiottito letteralmente nel bosco. Una buona intuizione: seguo la traccia e in pochi minuti sono a Maso Troti, ridotto quasi in ruderi. Sotto ci sono le stalle, di sopra alcuni locali e una vecchia stufa economica. I muri sono pieni di crepe poco rassicuranti.
Maso Troti sepolto nella boscaglia: qui c'erano quattro edifici, ne è rimasto in piedi solo uno
Maso Troti, poco sopra la frazione Molini, si raggiunge per incerte tracce nella boscaglia
Capanno di caccia a picco sull'Avisio
La mappa di epoca austroungarica tra Molini e Maso Torti: le mulattiere segnate sulla carta sono oggi impraticabil
Proseguo per una traccia e arrivo come speravo ai Molini (che prende il nome dai mulini attivi un tempo), che visito con un po' più di calma rispetto alle altre volte in cui sono passato. Veramente un posto molto bello, un pugno di masi e rustici addossati uno all'altro, abitato in estate, un
piccolo paradiso circondato dalla campagna ben curata.
Frazione Molini
I rustici che compongono la piccola frazioni dei Molini
Le viuzze tra i masi
L'Avisio verso la Forra del Castelét, il colle sul quale anticamente esisteva una specie di castelliere
La gola sotto al Castelét
Fallito dunque miseramente il tentativo di proseguire in quota verso Piscine, decido di scendere verso valle per dare
un'occhiata all'Avisio nella Forra del Castelét, poco a valle del
Pont dela Rio. La "brentana" anche qui ha sconvolto le rive, ma ritrovo quasi subito la magnificenza fluviale di sempre. Qui in queste gole c'è l'Avisio più selvaggio e più vero.
Intravedo l'Avisio dopo una breve ravanata nel bosco
Magica spiaggetta
Prima di infilarsi nella forra l'Avisio rallenta formando quasi un laghetto
I bellissimi ciottoli multicolore sulle rive
Spiaggetta sabbiosa
Angolo di Paradiso
Il tratto di Avisio sotto Sover (in alto), nei pressi di Pont dela Rio
Anche questa uscita, la 33a esima della serie, seppur breve, è stata assai proficua, coi "soliti" magnifici paesaggi avisiani. Un vero peccato che
a distanza di 8 mesi dalla tempesta Vaia il Sentiero dei Vecchi Mestieri tra Sover e Piscine sia ancora interrotto. Speriamo lo ripristinino rapidamente perché è una delle zone dell'Avisio più belle.
Il percorso nella zona dei Molini