Non avevo mai visto il
Carnevale di Valfloriana, uno dei più antichi delle Alpi. Devo dire che è stato molto bello e particolare. La giornata di sole ha fatto da splendida cornice a questa festa popolare che ha coinvolto la vallata con le sue frazioni, compresi tantissimi giovani.
Nel Comune di
Valfloriana (Cembra-Fiemme) si ripete anno dopo anno da secoli il tradizionale
Carnevale dei Matoci. Rappresenta un corteo nuziale che risale ai tempi del Medioevo. Personaggi con maschere lignee e costumi sgargianti, partendo da
Sicina, il paese più in alto della valle, scendono di villaggio in villaggio (Montalbiano, Valle, Casanova, Dorà, Villaggio) per incontrarsi sulla piazza principale di
Casatta.
Per raggiungere la meta, i "matoci", col viso nascosto da una maschera in legno (facèra) e la voce in falsetto per non essere riconosciuti, devono
impegnarsi in scanzonati botta e risposta satirici (detti "contrest") con gli abitanti che li aspettano lungo il percorso, un sistema che richiama l'antico sistema di dazi e pedaggi da pagare per passare da un paese all'altro. I personaggi che animano il carnevale sono: i Matòci, gli Arlecchini, i Sonatori, la Bèla, gli Sposi e i Paiàci, ognuno con fattezze e caratteri diversi. Un ballo mascherato alla sera conclude la festa.
E' un carnevale originalissimo, antico e, proprio per questo, particolarmente affascinante, non ancora fagocitato dalla banalità dei carnevali tutti uguali che si vedono un po' ovunque, coi costumi comprati a poco prezzo nei negozi dei cinesi, triste segno di una cultura globalizzata al ribasso. E' il fascino di un carnevale arcaico, che tramanda e fa sopravvivere nei secoli tradizioni ormai quasi perdute.
Graziano Lozzer, anima del Carnevale di Valfloriana
Gallery Carnevale Valfloriana 2016