come si vede la confusione sui costi del soccorso in elicottero regna ancora sovrana tra gli iscritti al Cai
riporto un articolo da lo scarpone giugno 2011
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Molti soci sollecitano chiarimenti sulla richiesta di
pagamento in caso di soccorso nelle regioni menzionate
a suo tempo sullo Scarpone (Valle d’Aosta, Veneto,
Trentino Alto Adige). Premessa. Occorre a malincuore ribadire
che alcuni frequentatori della montagna, quando si rendono
conto di non essere in grado di proseguire, s’inventano un
malanno per farsi venire a prendere dai soccorritori. A quanto
risulta, in alcune regioni, per gli interventi inappropriati (che,
purtroppo, sembrerebbero in aumento) è dunque prevista una
compartecipazione alle spese. Ma risulta anche che le cifre
abbiano uno scopo educativo, non punitivo.
Nel dubbio viene di norma fatta prevalere la buona fede di chi
ha lanciato l’allarme, anzi lo ha procurato: un aspetto che in
quest’ultimo caso potrebbe anche avere risvolti giuridici. Una
certa indulgenza sembra imporsi. Si sono messi nei pasticci, è
sopraggiunta la nebbia, sono sfiniti, sta arrivando la notte, a casa
li aspettano, non hanno né viveri né da coprirsi. Si votano a “san
telefonino” (quando prende). Ma talvolta anche agli esperti può
capitare di sottovalutare l’ambiente in cui si muovono e la propria
preparazione. Dell’estate scorsa è il caso di due alpinisti spagnoli
recuperati dopo dieci tentativi sulla difficile Nord del Pilier d’Angle
sul Monte Bianco. Erano rimasti bloccati per due notti a 4300
metri da vento, nubi e nevicate. Hanno chiesto aiuto la domenica
pomeriggio perché stanchi, ma la mattina di martedì sono riusciti
a raggiungere la vetta del Bianco commettendo una grave
mancanza: non hanno avvertito i soccorsi e sono stati recuperati
dall’elicottero sul versante francese. Il conto che è stato
presentato ai due risulta piuttosto salato e si aggira sui 7000 euro,
ma ragionevolmente si può supporre che il costo per le ripetute
manovre con l’elicottero sia stato ben più alto.
Quando scatta l’allarme, sull’elicottero salgono pilota, tecnico di
volo, medico anestesista rianimatore, un infermiere, un tecnico
del Soccorso alpino, più altri esperti (se il caso lo richiede). Se si
riscontra l’assenza palese d’emergenza sanitaria sono batoste:
5.100 euro l’ora, 85 euro al minuto più Iva (la tariffa dipende dal
tipo di velivolo) più un fisso di 100 euro sono all’incirca i costi
fissati dalle leggi regionali per “interventi di carattere non
sanitario”. L’elicottero si paga, andata e ritorno, da quando
accende i motori a quando li spegne. A ciò va aggiunto il costo di
ulteriori tecnici interventuti (260 euro a giornata/guida nel caso
della Valle d’Aosta). Nulla è dovuto invece quando è necessario
un ricovero in ospedale.
Un ticket forfettario, in Trentino e Valle d’Aosta, fissa in 750 euro
la quota base in presenza di casi senza emergenza sanitaria,
senza ricovero ospedaliero, oltre che per illesi e feriti leggeri.
Infine il Trentino Alto Adige ha introdotto un sistema di ticket per
l’elisoccorso: 30 euro per il recupero di un ferito grave, 110 euro
per un ferito lieve senza ricovero, 750 euro per le persone
incolumi.