Autore Topic: Croci sulle cime: cosa ne pensate?  (Letto 14705 volte)

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Offline pianmasan

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Croci sulle cime: cosa ne pensate?
« il: 30/06/2023 20:02 »
Vorrei il vostro parere sull'argomento in oggetto e sulla polemica creata dai nostri politici nazionali.
Le croci di vetta non mi dispiacciono. Lo dico da credente e praticante. E' bello arrivare in cima e dare un tocco di mano al legno o al ferro. Quasi una muta preghiera.
Alcune sono belle dal punto di vista artistico, come quella eretta poco sotto cima d'Ezze, costruita dall'amico Charly, e portata su da Kobang e altri a pèzi e a tòchi dalla conca d'Ezze. Si inserisce magnificamente sulla linea di cresta.
Il mio prototipo sarebbe però una croce tipo quella piantata tra i sassi sulla cima del Coltorondo.
Per il secondo punto... beh... lasciamo perdere... Dico solo: "Da che pulpito ven la predica!"

Ezze


Coltorondo
« Ultima modifica: 01/07/2023 20:52 da AGH »

Offline bandurko

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Re:Croci di monte
« Risposta #1 il: 01/07/2023 08:10 »
Ciao a tutti, innanzitutto voglio esprimere il mio piacere nel vedere il forum di nuovo attivo sia con le relazioni, entrambe molto interessanti, che come luogo di scambio di idee. Riguardo alla questione delle croci di vetta parto da una posizione diversa dalla tua Pian, in quanto non credente. Trovo anch'io che le croci orami facciano parte del paesaggio alpino e ad alcune ho finito anch'io per affezionarmi ma condivido con gli autori dell'articolo su "Lo scarpone" la non necessità di erigerne di nuove perché l'ambiente, già di per sé, dovrebbe ispirare valori comuni sia a chi crede che a chi non crede anche senza che si debba in qualche modo marcare il territorio. Riguardo infine alle prese di posizione moralistiche e strumentali dei politici, basta ricordare le recenti notizie di cronaca riguardanti la ministra del turismo (che non voglio nominare) molto agitata sull'argomento croci, le cui azioni non sembrano ispirate all'insegnamento dei principi del cristianesimo.

Offline kobang

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Re:Croci di monte
« Risposta #2 il: 01/07/2023 10:26 »
Non sono credente,ma da laico-razionalista convinto conservo il massimo rispetto per la pluralità dei sentimenti di fede delle varie confessioni religiose.Sono invece molto avverso a tutte le manifestazioni di estremismo religioso o di prevaricazione di una parte verso un'altra.
Detto questo,le croci erette in tempi passati,dagli albori della frequentazione delle montagne ,direi fino alla fine del 900,si inquadravano perfettamente nella cultura e nella "religiosità" delle popolazioni valligiane.Un misto di fede e di scaramanzia motivavano la ricerca di una protezione divina in un ambiente ostile,intrensicamente pericoloso e,inizialmente,frequentato per bisogno e non certo per diletto.
In seguito sono prevalse motivazioni di natura più politico-religiosa,riconoscimento di un risultato raggiunto,proclami di devozione,marcatura del territorio come appartenenza ad una specifica comunità e così via.Il tutto nel solco di una più o meno consistente "tradizione".
Quelle croci erano spesso semplici manufatti di legno;quelle più pesanti,metalliche e no,comportavano fatiche e costi per essere erette,una forma di "offerta votiva" perfettamente in linea con la religiosità dei tempi e con la matrice culturale della gente di montagna.
Tutte queste croci hanno una storia,rappresentano un passato socio-culturale,hanno anche una funzione di memoria più strettamente legata ad episodi storici ed anche culturali e per questo devono,secondo me,essere conservate fino a quando le intemperie ed il tempo non le cancelleranno.
Ben diverso il contesto attuale!Anche nelle nostre valli è arrivata la pluralità etnica e religiosa,ma sopratutto prevale largamente il laicismo:anche tra i frequentatori di chiese e parrocchie all'ostentazione di una appartenenza alla comunità dei fedeli,solo in minima parte corrisponde un comportamento religioso/cristiano.Basta vedere quanti cattolicissimi cittadini e politici hanno atteggiamenti ferocemente discriminatori verso i poveri,i diversi,i deboli e gli stranieri!Oggi le nuove croci di vetta sono una affermazione di dominanza politico culturale inappropriata,hanno dimensioni e fatture che definirei arroganti,raramente si può dire che "si integrano "col paesaggio e con l'atmosfera dell'ambiente in cui vengono erette.Proprio la sensibilità ambientale e paesaggistica sta,pur lentamente,cambiando e certi mostri d'acciao sulle cime sono assolutamente orribili e fuori luogo.
Abbiamo già rinunciato alla tradizione architettonica di rifugi e bivacchi (spesso anche alla loro vera funzione),accettando orribili manufatti che devono spiccare esageratamente fra le rocce,spacciando il tutto per espressione artistica contemporanea.Rispettiamo almeno l'integrità di cime e luoghi ancora incontaminati,evitiamo di presidiarli con nuove croci.Il devoto basta che si guardi in giro per ringraziare il suo Dio di quanto vede ed il laico potrà godere di altrettanta gioia pensando a quanto la natura ed il tempo hanno saputo forgiare....

Offline AGH

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Re:Croci di monte
« Risposta #3 il: 01/07/2023 15:39 »
Io sono ateo. Le croci "storiche" non mi danno fastidio, specie quelle in legno, quelle nuove sì. Non ci faccio una malattia ovviamente, ma ci vedo un'invadenza dei cattolici piuttosto fastidiosa. Sulle montagne non dovrebbe esserci niente, secondo me
« Ultima modifica: 02/07/2023 13:39 da AGH »
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