GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
TRENTINO => Cultura della montagna => Topic aperto da: AGH - 03/02/2012 11:48
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Segnalo questo video di un vignaiolo "di montagna", preso dal bel blog sul vino http://www.trentinowine.info/2012/02/winestorie-it-vignaiolo-giuseppe-fanti/
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questa è Cultura con la C maiuscola ! Hai x caso l'indirizzo di questo produttore ?
..come non detto, trovato sul sito !
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questa è Cultura con la C maiuscola ! Hai x caso l'indirizzo di questo produttore ?
..come non detto, trovato sul sito !
il grosso della produzione vinicola in Trentino è assorbito dalla cantine sociali, coi pregi e difetti del caso, ma ci sono diversi produttori "indipendenti" molto interessanti che vogliono seguire la loro strada. Alcuni si sono messi in testa di recuperare vecchi vitigni autoctoni, altri coltivano la vite fino a 1000 metri di quota sugli impervi pendii terrazzati della val di Cembra, dove spesso non arrivano neppure i trattori e bisogna fare tutto a mano.
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il grosso della produzione vinicola in Trentino è assorbito dalla cantine sociali, coi pregi e difetti del caso, ma ci sono diversi produttori "indipendenti" molto interessanti che vogliono seguire la loro strada. Alcuni si sono messi in testa di recuperare vecchi vitigni autoctoni, altri coltivano la vite fino a 1000 metri di quota sugli impervi pendii terrazzati della val di Cembra, dove spesso non arrivano neppure i trattori e bisogna fare tutto a mano.
Questo è davvero molto lodevole, ma purtroppo destinato a scomparire nell'arco di pochissimo tempo.
Non credo che le generazioni future abbraccino la politica dei "vecchi" così piena di fatica a discapito della tecnologia o delle comodità... ma questa è solo la mia opinione.
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penso (e spero) che con intelligenza e astuzia certe produzioni eccellenti verranno mantenute, ovviamente a prezzi esorbitanti. Però ahimè si è perso i 3/4 almeno, vedi sciaccetrà delle5 terre che già molti anni fa era carissimo e oggi credo introvabile
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il grosso della produzione vinicola in Trentino è assorbito dalla cantine sociali, coi pregi e difetti del caso, ma ci sono diversi produttori "indipendenti" molto interessanti che vogliono seguire la loro strada. Alcuni si sono messi in testa di recuperare vecchi vitigni autoctoni, altri coltivano la vite fino a 1000 metri di quota sugli impervi pendii terrazzati della val di Cembra, dove spesso non arrivano neppure i trattori e bisogna fare tutto a mano.
E' quella che quando si fanno i corsi di sommelier, ( ho anche quel vizio ) ;D viene definita " viticoltura eroica " ormai relegata in liguria ed in trentino.
Ettore
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" viticoltura eroica "
?, io credo sufficientemente faticosa ma redditizia almeno in Trentino, dove l'obolo non si nega a nessuno.
Per quanto mi riguarda ho un piccolo vigneto molto pendente che lavoro esclusivamente a mano, dalla potatura fino alla vendemmia passando per l'irrorazione del verderame con pompa manuale portata a spalle.
Vigneto dove ho recuperato delle viti a bacca bianca vecchie di 50 anni integrate con viti "Bianca gentile di Fonzaso" e uve nere (Schiava, Pavana) con una produzione annua di ben 3 ettolitri ;D!!!
Un po' alla volta sono riuscito anche a fare del vino buono senza tante sofisticazioni che mi gusto giornalmente.
Questa io la definirei "viticoltura d'altri tempi", dove sei sicuro di fare fatica così come non sei sicuro di portare a termine con successo la stagione (per molti motivi).
Riccardo
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?, io credo sufficientemente faticosa ma redditizia almeno in Trentino, dove l'obolo non si nega a nessuno.
Per quanto mi riguarda ho un piccolo vigneto molto pendente che lavoro esclusivamente a mano, dalla potatura fino alla vendemmia passando per l'irrorazione del verderame con pompa manuale portata a spalle.
Vigneto dove ho recuperato delle viti a bacca bianca vecchie di 50 anni integrate con viti "Bianca gentile di Fonzaso" e uve nere (Schiava, Pavana) con una produzione annua di ben 3 ettolitri ;D!!!
fantastico, non sapevo che coltivassi anche la vigna :) Se avessi il terreno credo che pasticcerei anch'io :). Comunque ti segnalo questi sito di "vini estremi"
http://www.viniestremi.com/ (http://www.viniestremi.com/)
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Interessante, proprio vigneti stupendi dove l'odore dell'uva si mescola con il sudore dei vignaioli, appena posso inserisco una foto del mio vigneto.
Buonanotte a tutti.
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?, io credo sufficientemente faticosa ma redditizia almeno in Trentino, dove l'obolo non si nega a nessuno.
Per quanto mi riguarda ho un piccolo vigneto molto pendente che lavoro esclusivamente a mano, dalla potatura fino alla vendemmia passando per l'irrorazione del verderame con pompa manuale portata a spalle.
Vigneto dove ho recuperato delle viti a bacca bianca vecchie di 50 anni integrate con viti "Bianca gentile di Fonzaso" e uve nere (Schiava, Pavana) con una produzione annua di ben 3 ettolitri ;D!!!
Un po' alla volta sono riuscito anche a fare del vino buono senza tante sofisticazioni che mi gusto giornalmente.
Questa io la definirei "viticoltura d'altri tempi", dove sei sicuro di fare fatica così come non sei sicuro di portare a termine con successo la stagione (per molti motivi).
Riccardo
Come non posso non essere d'accordo! Da ragazzo io i e miei fratelli aiutavamo spesso zii pinaitri che avevano vigne sopra il lago di Canzolino, le quali, nella zona del famigerato Balasi, avevano pendenze sopra il 30%. Sotto i filari crescevano pomodori che ancora non avevano attecchito sull'altopiano. E di meccanico c'era solo la pompa, il resto tutto a mano. E le tracce di verderame ti accompagnavano per qualche giorno.Bei tempi.....Bisogna avere una passionaccia per coltivare questo hobby, anche perchè come dice Riccardo la vite è una pianta delicata, le insidie meteorologiche e parassitarie sono sempre in agguato e la bontà del vino è l'unica cosa che conta
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Come non posso non essere d'accordo! Da ragazzo io i e miei fratelli aiutavamo spesso zii pinaitri che avevano vigne sopra il lago di Canzolino, le quali, nella zona del famigerato Balasi
perché famigerato?
Comunque a me pare siano soprattutto i giovani a tentare nuove strade e a sfuggire l'omologazione delle grandi cantine sociali. Che per buona parte dei ns. vecchi sono state, sia chiaro, una benedizione. Nel dopoguerra non c'era da fare troppo gli schizzinosi :)
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Come non posso non essere d'accordo! .....
Si sbaglio corrigetemi :D
perché famigerato?
Una volta la cultura si fondava anche sul vin de caneva (ora è tutta nartra storia!! :(), e i giovani venivano battezzati presto sotto questo aspetto...ma era un vino quasi biologico. Il "famigerato" Balasi, che se ben ricordo sta venendo recuperato da alcuni giovani eroici vinaioli di Montagnaga, mi incollava la lingua al palato tanto era aspro
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ancora un bel video e una bella storia, stavolta dei viagnaioli Pojer e Sandri, sempre dall'interessante blog http://www.trentinowine.info
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Bello! :D
Ettore