Tuttavia, nel MIO immaginario, la guida è colui che ti accompagna per fare una gita o escursione che non sono in grado di fare da solo. Questo secondo me è limitante: sarei più contento se l'uscita con una guida non fosse solo il raggiungimento di una cima, ma fosse l'occasione per un "mini-corso" di formazione. Quindi non tanto la cima in sè ma l'apprendimento...
Io ho preso la guida una volta sola, quando a 17 anni volevo salire sul Viòz e nessuno mi ci voleva accompagnare, e di andarci da sola i miei non ne volevano sentir parlare.
Vai all'ufficio turistico, ti "iscrivi" alla gita con guida e ti presenti sul posto. Ce n'è di tutti i colori... dal ragazzo in scarpe da tennis e Lacoste a quello che al posto dei bastoncini ha il bastone di legno di suo nonno, al superattrezzato (che in quel caso ero io
- panico da novellina mi ero comprata nel lontano 97 i primi bastoncini per la discesa).
Arriva la Guida (che se non ricordo male è figlio dei primi gestori del rifugio, o una roba così)... ci passa in rassegna... tu, credi di salire senza felpa? Tu, lascia stare quel bastone valà... Tu... Tu... ne aveva una per tutti
Però ci ha accompagnati spiegandoci un sacco di cose, il nome dei posti, la storia del rifugio, aneddoti della prima guerra, come ci si comporta a quella quota, come si cammina, come si respira...
C'era gente che tagliava il sentiero e s'è beccata una sgridata perchè "chi ha aperto il sentiero qui si è spaccato la schiena, e quindi ora vedete di usarlo!".
Certo non è un'uscita con guida paragonabile al Rosa o a scalate varie, ma ricordo quel giorno come un'esperienza formativa davvero importante.