Finalmente dopo mesi riusciamo a tornare in Trentino.
Speravamo che la promessa di apertura invernale del rifugio Peller si avverasse, non tanto per il rifugio quanto per fare un po’ di chiacchiere con il simpatico gestore ma, anche quest’anno e nonostante la neve abbondante, sembra apra solo occasionalmente e oggi non è giornata!
L’idea sarebbe di salire alla cima del Peller cosa fattibile non molto spesso specialmente con le ciaspole ma se trovassimo delle tracce di sci, forse potremmo provare. Di ciaspole neanche a parlarne lo sappiamo. Nonostante il Trentino sia la patria della ciaspola di ciaspolatori ne vediamo sempre pochi, quasi tutti scialpinisti.
Fino alla spianata sotto il rifugio Peller si arriva comodamente se si vuole seguire la strada battuta altrimenti se si vuole fare un po’ più di fatica ma guadagnarci in divertimento basta fare qualche taglio come abbiamo fatto noi.
Arrivati al bivio per il rifugio a dx e la cima a sx c’è subito chiaro che nessuno ha tentato di salire in cima, almeno dopo le ultime nevicate.
In ogni caso proviamo a salire almeno fino al capitello da dove parte il ripido costone che porta alla croce, che però non è la cima. Per raggiungere la cima vera e propria dalla croce bisogna attraversare ancora una sorta di ampio catino dove spesso si trova neve anche a stagione avanzata.
A fatica raggiungiamo il capitello. Senza una traccia sotto la neve fresca, anche minima e vecchia, sprofondiamo fin quasi alle ginocchia. Neve inconsistente, cominciamo a capire perché nessuno ha provato a venire da questa parte.
Al capitello vediamo benissimo la croce e la rampa sottostante con bella cornice ventata, sembra breve ma so che non lo è per averla fatta all’asciutto, la prospettiva inganna. Pensiamo lo stesso, però, di provare a salire ancora un poco per avere una visione più chiara. Riprendiamo a salire ora su neve ventata, sentiamo un primo WUFF, poi un secondo, al terzo guardo ci fermiamo e facciamo il punto della situazione…non siamo sotto valanga, non c’è la pendenza sufficiente ma sotto di noi ci sono rododendri e mughi e il nostro passaggio crea questi sinistri assestamenti, è difficile e faticoso proseguire…un passo e la racchetta s’incastra in un mugo, un altro e s’incastra in un rododendro, proseguiamo con un passo che una lumaca ci supererebbe come niente fosse. Al quarto WUFF ci rassegnamo e decidiamo di mettere in atto il piano B e provare la traversata scendendo a Malè, cosa non facile poiché sicuramente nessuno sarà salito da là.
Torniamo sui nostri passi e saliamo al rifugio Peller per una breve sosta anche perché per il pranzo è presto.
Beviamo un poco di te, qualche dolcetto e poi ci avviamo alla ricerca del sentiero di discesa. Qui ci viene in aiuto il GPS perché trovare il punto esatto dove entrare nel bosco, non sarebbe stata cosa semplice. Dove possibile, per raggiungere il bosco, sfruttiamo delle vecchie tracce di motoslitta, quando ne usciamo, siamo dentro fino alle ginocchia, le ciaspole in pratica servono a pochissimo, galleggiamento zero!
Con GPS alla mano e ricordi estivi troviamo il punto esatto, dove parte il sentiero e qui grazie alle piante la situazione migliora.
Senza neanche accorgercene e con grande divertimento raggiungiamo il Bivacco Mezol dove facciamo sosta pranzo, peccato sia all’ombra ma essendo aperto almeno possiamo poggiare le chiappe all’asciutto.
Dal bivacco a Malè come pensavamo, troviamo sia una traccia di motoslitta che segue la strada sia la traccia di ciaspole che segue il sentiero. Seguendo il sentiero scendiamo velocemente alla Località Regazzini, dove togliamo le ciaspole.
Da qui ci dirigiamo verso il centro di Malè e quindi alla nuova stazione della ferrovia Trento-Marilleva. I dubbi e incertezze sul servizio sono subito fugati, treno in arrivo tra poco meno di mezz’ora. Nell’attesa ci riscaldiamo al bar della stazione. Treno in perfetto orario. Raggiungiamo Tassullo, lo attraversiamo, meno male che anche qui il GPS e la cartina di Google ci vengono in aiuto perché non c’è anima viva in giro per chiedere info! Ritorniamo così al posteggio di Tuenno baciati da una luna piena fenomenale.
Dati GPS
Dislivello Tuenno capitello M.te Peller 1437
+ 255 m di risalita dalla stazione di Tassullo al posteggio (totale 1692 m)
Discesa 1503 m + 28 m (totale 1531 m)
Km 21,40 + 4,20 (totale 25,60 km)