GIM - Girovagando in Montagna in Trentino

Non so se recensirla tra le invernali, ma essendo ancora ottobre la lascio tra le “Estive”…..

Antefatto ….. venerdi mi chiama Brogy chiedendomi se domenica si può fare qualcosa in Brenta; l’anno scorso il 19 ottobre siamo stati sulla Tosa e lui vorrebbe festeggiarne l’anniversario;
pensando ad un percorso degno di fine stagione propongo bocchette Alte e Centrali partendo da Andalo così ci si scalda un po’ su per le val Perse   ;
a dire il vero sono ancora sotto l’effetto degli antibiotici per via di una lunga visita al mio dentista  
ma il tempo per i prossimi giorni non promette niente di buono e sulle cime è già nevicato quindi si può sempre provare  ;
Brogy non ci pensa nemmeno e mi asseconda   .

Partenza al parcheggio val Biole sopra Andalo (1150m) alle 7.45; la temperatura è di qualche grado sotto lo zero ma camminando si sta bene;
prendiamo il solito sentiero verso il rifugio Croz dell’Altissimo e poi con il sentiero 322 su per la Valazza e successivamente per le val Perse fino alla Bocca del Tuckett (2648m).
Da qui ci accorgiamo che quella che dal basso sembrava solo una spruzzatina di neve in effetti è ben qualcosa di più, comunque sia siamo bene attrezzati e decidiamo di proseguire.
Saliamo lungo la spalla nord di cima Brenta per roccette alternate ad una serie di scale fino a giungere sulla terrazza detritica della Cengia Garbari raggiungendo il punto più alto del percorso, circa 3050m; qui a tratti la neve copre il percorso e dobbiamo stare attenti all’eventuale presenza di ghiaccio, per fortuna è sempre stato freddo questi ultimi giorni e la neve è molto secca;
proseguiamo verso la spalla sud di cima Brenta superando un canale innevato piuttosto esposto ed impegnativo; da qui scendiamo parecchio per roccette verso la bocchetta dei Massodi per poi risalire sullo Spallone dei Massodi per mezzo della lunga (ed esposta) “Scala degli Amici”.
Attraversato il pianoro dello Spallone, scendiamo alla bocchetta Bassa dei Massodi per scalette ed un lungo traverso, dove raggiungiamo le uniche quattro persone incontrate oggi; sono tre scandinavi con una guida che poi scenderanno all’Alimonta e quindi a Vallesinella.
Oltrepassata la Cima Molveno caliamo sulla vedretta degli Sfulmini poco sopra il rifugio Alimonta.
Dobbiamo calzare i ramponi dato lo strato di neve ghiacciata sotto la neve fresca;
risaliamo verso la Bocchetta dei Armi e qui ci concediamo una pausa per mangiare qualcosa.
Con nostro disappunto ci accorgiamo però di alcuni fatti   :
-   l’acqua nelle borracce è diventata ghiaccio e il succo di frutta granita;
-   inizia a nevicare debolmente
-   il caffè nella termos è freddo  
Però in compenso sono solo le 14.30 e visto lo stato psicofisico penso che in un paio d’ore potremmo essere al Pedrotti …. si prosegue….

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Per mezzo di alcune scalette saliamo sul versante SE della Torre di Brenta, c’è anche qui un po di neve ma è fattibile; percorriamo la lunga cengia espostissima e con vari saliscendi passiamo sotto gli Sfulmini fino al ripiano della sentinella in bella vista del Campanil Basso.
L’ambiente è spettacolare, la solitudine del posto ed il fatto che ora sta leggermente nevicando mi dà una sensazione unica ed indescrivibile.
Ora inizia una ripida discesa che ci porterà alla Bocchetta del Campanil Basso; questo tratto ci ha impegnato più degli altri dato lo stato della roccia resa insidiosa dall’usura degli innumerevoli passaggi e dal sottile strato di neve a tratti ghiacciata, nonché dalla quasi totale assenza di cordini o altri mezzi di assicurazione.
Aggirato il Campanil Basso proseguiamo su una serie di cenge dapprima molto esposte fino a raggiungere l’ultima scala ed infine la Bocca di Brenta.
Raggiungiamo velocemente il rifugio Pedrotti, sono le 16.20 e siamo perfettamente nei tempi previsti, qui ci concediamo una breve pausa e quindi scendiamo verso il Selvata ed il rifugio Croz dell’Altissimo;
da qui non ci resta che percorrere quell’interminabile sentiero fino al parcheggio dove arriviamo verso le 18.45.

Concludendo devo riconoscere che il giro è stato piuttosto impegnativo ma ci ha ripagato mille volte della fatica e delle difficoltà.
La giornata, nonostante il peggioramento pomeridiano, era perfetta; molto fredda ma un freddo quasi piacevole, anche perché eravamo molto ben equipaggiati.
Certo che farla in estate in pantaloncini e zainetto leggero è tutta un'altra cosa, ma non c’è paragone; è come confrontare il sacro e il profano.

ultime ....

nantes stavolta non sei bannato solo perché non avevi, come al solito, le braghette corte!  
Giro fantastico ovviamente e belle foto, giù il cappello, poi quei passaggetti sulla neve ghiacciata sulle cenge... brrr.
Scometto che non avete incontrato nessuno

che invidia, bravi!!!
avete fatto tutto senza assicurarvi?

penso che questo giro non lo dimenticherò facilmente  

Beh questo sì....ma il Costanzi con la neve rimane il top! 

... ovviamente complimenti anche da parte mia, per aver condotto un giro così in condizioni non certo facili, con quella autunnale spolveratina di neve che solitamente non invita così tanto ad una escursione per rocce e con temperature certamente basse.
Mi trovavo pure io in montagna, e le condizioni erano assai impegnative per la neve ed il freddo, sicuramente oltre quel che pensavo. Ho dovuto soffrire per cavarmene fuori, ma non mi lamento....fa parte del gioco. Non è certamente di facile gestione una montagna fuori stagione, al di là di quel che si va a fare. Perché alla pari, fuori stagione, ci si scontra con un ambiente diverso, modificato, più ostico, più difficile da capire ed affrontare con la solita sicurezza. Son certo che il giro di Nantes e Brogy sia stato una bella avventura (dalle loro parole entusiastiche, capisco che è stato duro ma che son stati anche ripagati ampiamente da forti emozioni), ma è certamente per me questo l'andar in montagna migliore; quello che unisce la volontà di ricerca di un bel itinerario, alla consapevolezza di dover affrontare anche un "gestibile" pizzico d'avventura. Questo aspetto mi piace sottolinearlo più della prestazione fisica dei due, anche se è certamente va rimarcato l'impegno fisico sostenuto e la giusta forza mentale per affrontarlo...bravi, ragazzi.