Dopo tutti sti complimenti adesso prendo io la parola, e come già prefissato con Nantes:a lui il compito della relazione tecnico-ambientale,a me quello della relazione ironico-discorsiva.
Parto dal principio:
Quando ho ricevuto l'invito di Nantes in MP,mi son sentito lusingato,e ho detto alla mia morosa:"Domenica devo andare,non posso rinunciare,è come se tu (ex ciclista)ricevessi l'invito di Bettini per una pedalata assieme".
Unico problema,il sabato già organizzato con gli amici....la serata si prevede lunga...poco male mi dico:"facciamo un week-end giovane come ai vecchi tempi
.
Solo per la cronaca:io ero tra gli automobilisti fermati al casello dell'A22,ma il mio tasso alcolico ha soddisfatto abbastanza gli agenti
.
Ore 04.43 ero a letto / Ore 06.15 suona la sveglia / Ore 06.30 Nantes è sotto casa mia!
Arriviamo ad Andalo,prima del Pradel c'è un divieto d transito dalle 0 alle 24,dentro me dico:"Vai Nantes,vai...chi vuoi che controlli?" Ovviamente c fermiamo
.
Si parte nel buio,continuo a guardarmi indietro e avviso Nantes che se esce l'orso lascio parlare prima lui (Nantes).
Riesco a tenere il ritmo stupendomi d me stesso
.
Rif.Croz dell'Altissimo / Rif. Selvata / Rif. Pedrotti (sosta).
Da qui in poi per me è tutta una novità,ma nessun problema nel percorso,solo qualke passaggio nella neve ghiacciata,ma è bastato ricalcare le impronte già presenti.
Siamo sempre più vicini alla paretina,ma x una piccola svista c troviamo più vicini al camino e decidiamo di salire da quella parte perchè anche x Nantes è la prima volta.Nessun problema,mai sentito in pericolo.
Superato il camino comincio ad accusare un po' di stanchezza,mi fanno male le ginocchia che fino a poche ore prima avevo usato x ballare,e le roccette non perdonano.
Finalmente (sono solo le 12)siamo sulla Cima,spettacolare vista.Si unisce a noi un escursionista emiliano in jeans e T-shirt bianc,ma buon conoscitore della zona,lui arriva dal Rif. Agostini.
Scendiamo assieme,perdiamo un po' di tempo per ritrovare la corda che Nantes saggiamente aveva lasciato sul percorso per non dover portarsela appresso (50m non son proprio leggeri).
Quando la ritroviamo,il tipo scende in libera dal canalone,noi in doppia dalla paretina,e qui iniziano i "cazzi amari",considerate che io neanche sapevo cosa volesse dire"scendere in doppia" però ormai siamo lì....Nantes mi prepara e scendo per primo,c metto un po' a capire come devo fare e soprattutto il mio cervello c mette un'eternità a comunicare ai miei arti come agire...morale della favola:il tipo dell'Emilia si stufa di aspettare e saluta.
Foto non ce ne sono perchè sinceramente è l'ultima cosa a cui ho pensato!
Quando mi son liberato,mi son sentito sicuramente più a mio agio,ma allo stesso tempo felice di aver provato una cosa nuova
.
Da qui la discesa su stesso sentiero,al Pedrotti pausa e poi giù verso la macchina,superando tutti quelli che quel giorno avevano fatto meno di noi
.
Lunedì mattina sveglia difficoltosa,suplizio al lavoro,ma n'è valsa la pena.Tante tante grazie a Nantes,perchè da lui ne ho un oceano da imparare.
Mai scritto così tanto!