Autore Topic: [BRENTA] Cima di Ghez m 2715  (Letto 28485 volte)

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passopasso

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[BRENTA] Cima di Ghez m 2715
« il: 08/10/2007 09:31 »
 ;D ;D ;D

Finalmente, dopo troppe chiacchiere e qualche proclama di troppo, vi posso raccontare qualcosa della cima di Ghez.
Dopo un mortificante tentativo andato a vuoto sabato 6 (troppa nebbia, umidità infame e pure un po’ di pioggia), pur temendo di rompermi le corna una seconda volta, ieri sono tornato al rifugio Alpenrose (1070 mt, incredibilmente la Kompass gliene accredita 100 in più), dove ho casualmente incrociato 5 tizi che erano diretti alla cima.
Mi sono dunque aggregato al simpatico gruppo, che ha scelto – a conti fatti -  il tracciato di salita più logico e meno dispendioso, quello che sale con larghi traversi fino alla località Fontanelle, per aggredire poi decisamente per ripidissimi prati il versante E della lunga cresta Dos Alto – Cima Ghez nel punto dove un’ampia insellatura divide il Dos delle Saette dal Dos d’Arnal, a 2210 mt. 
Dal passo ci si alza con uno strappo deciso a guadagnare la tondeggiante cima del dos d’Arnal a 2340 mt, per seguire poi la piacevole ondulazione della lunga cresta che lo collega alla base della cima Ghez.
Dopo avere concesso un po’ di tregua sui saliscendi erbosi la cresta si fa più aspra e rocciosa, in alcuni punti estremamente affilata e molto esposta con passaggi fino al 2° grado. Ben presto però l’esile linea si esaurisce sul fianco sud della cima, che si risale fra ripide ghiaie e rocce rotte fino alla croce sommitale.
Il ritorno è avvenuto per la stessa via.

Qualche dato tecnico. Il dislivello da affrontare è decisamente notevole (poco più di 1700 mt), così come la lunghezza del tracciato, che sfiora i 14 km.
I tempi di percorrenza peraltro mi hanno sorpreso (ma ho sicuramente beneficiato dell’effetto traino dei cinque occasionali compagni, che sono saliti con un ritmo per me impressionante), visto che dall’Alpenrose alla cima ho impiegato 4 ore nette (il gruppo, dopo avermi signorilmente atteso per tutto il tragitto, negli ultimi 100 metri mi ha rifilato 20 min. di distacco!!!!  ;D), e 2:30 ore per il ritorno. Credo che, qualora fossi salito da solo, avrei sicuramente dovuto prevedere almeno altre due ore di cammino.

Complessivamente una gita eccezionalmente meritevole, direi quasi d’altri tempi, visto che le difficoltà consistono solo (!) nel dislivello non ordinario, nell’impegnativa lunghezza del tracciato e nell’orientamento problematico in caso di maltempo. Segnalerei anche l’ultima parte della cresta, ove l’assenza di vertigini e la fermezza di piede è più che consigliabile, e le alte erbe che anche solo bagnate rischiano l’effetto sapone.
Il panorama, che non regge evidentemente il confronto con i più celebrati gruppi dolomitici, è comunque grandioso per la severità dei monti circostanti, che precipitano con ripidissimi ed impressionanti fianchi erbosi alternati ad alte pareti rocciose. Discorso a parte merita la cima, dalla quale si gode l’incomparabile visione delle cime Tosa ed Ambiez, oltre che delle Dolomiti orientali.



passopasso

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[BRENTA] Cima di Ghez m 2715
« Risposta #1 il: 08/10/2007 09:34 »
foto 03: il misterioso passopasso  ;D in vetta al dos Arnal (alle sue spalle il dos delle saette)
foto 05: le cinque frecce si mettono in posa
foto 06: uno sguardo d'insieme alla cresta
 
« Ultima modifica: 07/11/2007 20:34 da passopasso »

passopasso

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[BRENTA] Cima di Ghez m 2715
« Risposta #2 il: 08/10/2007 09:37 »
foto 07: uno dei punti più esposti della cresta
foto 08: il misterioso passopasso in vetta al Ghez
foto 10: la zona del rif. Agostini
« Ultima modifica: 07/11/2007 20:35 da passopasso »

passopasso

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[BRENTA] Cima di Ghez m 2715
« Risposta #3 il: 08/10/2007 09:39 »
foto 11: massiccio di cima Tosa
foto 14: il settore centrale del Brenta

passopasso

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[BRENTA] Cima di Ghez m 2715
« Risposta #4 il: 08/10/2007 09:46 »
foto 13: settore O Brenta: Altissimo, Campa, Lasteri, Piz Galin
foto 15: lo spallone E di cima Ghez, sullo sfondo Pale, Civetta, Pelmo, Marmolada etc. etc.

Offline Guido

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[BRENTA] Cima di Ghez m 2715
« Risposta #5 il: 08/10/2007 15:47 »
Ebbravo passopasso, nessuno ha il coraggio di farti i complimenti!!! :D
li hai fregati tutti bruciando le tappe di soppiatto!! :o

Congratulazioni anche per il tuo passaggio a S.M.  8)
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani

passopasso

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[BRENTA] Cima di Ghez m 2715
« Risposta #6 il: 08/10/2007 15:52 »
Ebbravo passopasso, nessuno ha il coraggio di farti i complimenti!!! :D
li hai fregati tutti bruciando le tappe di soppiatto!! :o

Congratulazioni anche per il tuo passaggio a S.M.  8)

GUIDO E' IL MIO FORUMISTA PREFERITO!!!

Hai ragione, ci vuole signorilità.

Che significa il passaggio S.M.?

passopasso

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« Risposta #7 il: 08/10/2007 17:13 »
 ;D

Offline AGH

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« Risposta #8 il: 08/10/2007 23:54 »
complimenti!!!!!! :))

Ma dimmi, c'era neve? Poi scrivi passaggi di 2° grado, addirittura?
Blog di Montagna
https://www.fotoagh.it/

passopasso

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[BRENTA] Cima di Ghez m 2715
« Risposta #9 il: 09/10/2007 09:17 »
complimenti!!!!!! :))

Ma dimmi, c'era neve? Poi scrivi passaggi di 2° grado, addirittura?

Neve non ce n'era, solo qualche residuo insignificante.
Il 2° grado lo ho annotato perché tutti quanti hanno concordato sulla difficoltà della cresta. In realtà preciso che la parte propriamente rocciosa si estende per circa 2/300 metri, ed è lì che si concentrano le difficoltà più sostenute. In alcuni punti (pochi, a dire il vero, ma sufficienti a creare qualche problema a chi non sia minimamente avvezzo all'arrampicata) bisogna procedere con l'aiuto delle mani, e per l'inclinazione delle lame rocciose e per l'esposizione praticamente verticale: gli appoggi per i piedi sono numerosi ma a volte piccoli, dove per piccoli intendo lo spazio per appoggiare la metà anteriore della suola.
Non vorrei farla più grande di quel che è, ma i miei occasionali compagni, gente molto allenata ed esperta da quanto ho potuto vedere e sentire, hanno convenuto sulla classificazione.
In alcuni punti erbosi poi la cresta si restringe molto, diventa una perfetta schiena d'asino con pendii estremamente ripidi ai due lati. Cadere lì non fa differenza.

Credo che la gita sia un perfetto esempio di escursionismo "al limite" anche per la lunghezza ed il dislivello.
Permettimi però di magnificarla (al di là del giochetto su chi ci è arrivato per primo qua dentro, e comunque a quanto ne so è Albe) perché la perfetta combinazione delle grandiose condizioni atmosferiche (tutto il giorno con le nuvole ai piedi e le lontane isole nere che vi sbucavano) e la umiliante (in senso positivo) grandezza dell'ambiente mi hanno reso graditi, ad esempio, il vagare liberamente per i pendii, l'alzare la testa per sostenere con lo sguardo la struggente bellezza del paesaggio, la carezza del vento che sembrava sostenere il corpo affaticato, il bruciante senso di invidia per i camosci che sfrecciavano velocissimi fra l'erba e le pietre.
E, soprattutto, una inarrivabile sensazione di libertà che ognuno di noi, credo, ricerca ogni volta che si incammina.
Provate a non commuovervi adesso.  ;D
   
« Ultima modifica: 09/10/2007 09:20 da passopasso »

albe

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« Risposta #10 il: 09/10/2007 12:32 »
Credo che la gita sia un perfetto esempio di escursionismo "al limite" anche per la lunghezza ed il dislivello.
Permettimi però di magnificarla (al di là del giochetto su chi ci è arrivato per primo qua dentro, e comunque a quanto ne so è Albe) perché la perfetta combinazione delle grandiose condizioni atmosferiche (tutto il giorno con le nuvole ai piedi e le lontane isole nere che vi sbucavano) e la umiliante (in senso positivo) grandezza dell'ambiente mi hanno reso graditi, ad esempio, il vagare liberamente per i pendii, l'alzare la testa per sostenere con lo sguardo la struggente bellezza del paesaggio, la carezza del vento che sembrava sostenere il corpo affaticato, il bruciante senso di invidia per i camosci che sfrecciavano velocissimi fra l'erba e le pietre.
E, soprattutto, una inarrivabile sensazione di libertà che ognuno di noi, credo, ricerca ogni volta che si incammina.
Provate a non commuovervi adesso.
Perfetta descrizione delle sensazioni che io pure provo ogni volta che metto piede in montagna. E "ogni volta" sta per una qualunque montagna, sia essa piccola o facile, sia grande o difficile, sia che stia accanto ad un rifugio in brusìo, sia che sorga in zone appartate e poco battute. Va da sè che quest'ultima opzione è quella che prediligo, vuoi per le molte esperienze montane ormai vissute (leggi età avanzata), vuoi perché negli anni la maturazione escursionistica ed alpinistica porta inevitabilmente a voler vivere di sensazioni piuttosto che di emozioni.
Nel Brenta, che vedo prediligi, ci sono molte altre occasioni di terreno libero, ancor più di un Ghèz divenuto molto classico e che solo la tarda stagione ti ha fatto scoprire in magnificenza e solitudine. Diversamente s'incontrano gruppi più o meno numerosi quasi ogni altro giorno estivo. Ora che ne conosci la via di discesa, puoi (l'anno prossimo ormai) provarne la salita dal lato nord (gola del giàz). Sarà un giro ancor più memorabile oltre che completo.
Al pari o se possibile più remunerative sotto il profilo ambientale ed escursionistico, ti consiglio la salita alla Crona dalla Val di Ion , la Cima dei Lasteri dal Montanara, la scoperta della favolosa Busa dei Cavai dal rifugio Ghedina (tutte gite credo ancora oggi fattibili vista la scomparsa dell'ultima neve). Se non hai compagni e non hai problemi alla compagnia di un orso solitario potrei anche chiedere ospitalità al fianco. Casomai se ne riparla...

Offline AGH

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[BRENTA] Cima di Ghez m 2715
« Risposta #11 il: 09/10/2007 12:35 »
bravo albe, interessantissime le segnalazioni di cime poco battute, ho preso nota :)
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Offline radetzky

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[BRENTA] Cima di Ghez m 2715
« Risposta #12 il: 09/10/2007 12:52 »
.. il vagare liberamente per i pendii, l'alzare la testa per sostenere con lo sguardo la struggente bellezza del paesaggio, la carezza del vento che sembrava sostenere il corpo affaticato, il bruciante senso di invidia per i camosci che sfrecciavano velocissimi fra l'erba e le pietre. E, soprattutto, una inarrivabile sensazione di libertà che ognuno di noi, credo, ricerca ogni volta che si incammina.

In quattro righe hai esplicitato quel che provano gli amanti della montagna e della natura !
Bravo !
 :D
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Selig

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[BRENTA] Cima di Ghez m 2715
« Risposta #13 il: 09/10/2007 15:29 »
Ciao, complimenti alle Frecce! Anch'io dovevo essere dei vostri (mi aveva invitato Alessio) ma purtroppo avevo già un altro impegno. La giornata comunque era spettacolare! Spero di aver qualche altra occasione "alpinistica" per conoscervi. Congratulazioni ancora per la salita.
Luisa

passopasso

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« Risposta #14 il: 09/10/2007 21:33 »
Ciao, complimenti alle Frecce!
E a me no??  ;D
Anch'io dovevo essere dei vostri (mi aveva invitato Alessio) ma purtroppo avevo già un altro impegno.
La giornata comunque era spettacolare! Spero di aver qualche altra occasione "alpinistica" per conoscervi.
Speriamo ...  ;)
Congratulazioni ancora per la salita.
Anche da parte mia, e ancora grazie alle Frecce Avvelenate del Brenta!!  ;D
Luisa
passopasso  ;D