Lo scorso weekend, dopo un'estate umida, ho voluto prendermi una rivincita sul tempo, ho preso la macchina e via verso Campiglio, alla funivia del Groste' alle 8,30 del mattino.
Nonostante le "gufate" prima dei colleghi, poi delle figlie ed infine della moglie, con lo zaino in spalla mi incammino verso il sentiero Benini, per abbandonarlo al primo bivio con indicazione cima Groste'; si tratta della via per il versante nord-est dei caminetti.
L'ho già fatta due anni fa in compagnia di mio cugino, ma ora la voglia di riscatto per l'estate magra di uscite, vado da solo, con il tempo per il momento discreto, ma con previsioni a metà giornata ancora in peggioramento.
Il sentiero comincia ad inerpicarsi sui gradoni del massiccio, ben segnata, prima con i soliti segnali rossi, poi con ometti ben visibili. Si arriva velocemente ad una stretta cengia abbastanza esposta, e quest'anno particolarmente bagnata, l'attenzione qui deve essere massima.
Superato questa, per altri balzi si arriva finalmente al primo camino, bello, semplice, con ottimi appigli lo si risale facilmente sfociando in un'altra cengia molto larga e tranquilla, che in salita mi porta al secondo camino.
E qui la sorpresa, l'accesso inferiore è ancora invaso dalla neve, quindi per entrarvi e risalirlo bisogna attaccare le rocce a fianco e compiere un traverso di una ventina di metri abbastanza esposto, oddio nulla di eccessivo, ma sicuramente inaspettato. Finalmente risalgo una divertente ascensione e sbuco sul grande falsopiano del Grostè, molto falso e poco piano, perché dal mio altimetro mancano ancora un centinaio di metri di risalita. Anche qui ometti guidano per sicuri passaggi fino in vista della classica e bella croce di cima sullo spigolo ovest del massiccio.
Foto di rito, compreso un'impietoso selfi che oggi si usa tanto; la vista è mozzafiato, dalla Falkner poderosa proprio davanti a te, sotto il Campanile dei Camosci, dietro in lontananza l'imponente Cima Brenta, ed alle spalle la solitaria Pietra grande, ci starei tutto il santo giorno, ma il tempo stà già cambiando, e dopo una rapida rifocillata via verso il ritorno.
Non voglio farmi sorprendere dal temporale sui caminetti o peggio ancora sulla cengia.
Fortunatamente, alla faccia delle cassandre citate all'inizio, riesco a scendere tranquillamente fino al rifugio del Grostè, mangiare un boccone e poi, non pago decido di scendere a piedi fino a Campo Carlo Magno, che magnifica giornata!
Forse sono stato un po troppo lungo, come mio primo post, ma ho dovuto sopperire alle poche foto che allego, ne ho molte di più, ma non so come fare ad inserirle.
Grazie dell'attenzione a tutti, alla prossima, Antonio.