GIM - Girovagando in Montagna in Trentino

ESCURSIONI IN MONTAGNA => Trentino occidentale => Escursioni estive in Trentino => Dolomiti di Brenta => Topic aperto da: AGH - 04/09/2013 13:19

Titolo: [BRENTA] Cima Sassara 2894
Inserito da: AGH - 04/09/2013 13:19
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Cima Sassara, vista dal versante ovest di Sasso Alto

Confesso di aver sottovalutato Cima Sassara 2984, nel Brenta settentrionale. Non ho grande abitudine al terreno dolomitico: la marcia è lenta e il terreno insidioso con lo stramaledetto ghiaino su roccia che pare di camminare su micro-pattini a rotelle, magari sul ciglio di baratri spaventosi. Le mie Asolo con le suole ormai consunte non aiutano di certo, anzi :(.

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Salendo agli "Orti della Regina", sentiero senza protezioni

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L'attacco del Sentiero Costanzi

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Il rifugio Graffer con il sentiero Costanzi

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Vista sulla Presanella

In ogni caso volevo andare a dare un’occhiata a questo benedetto sentiero Costanzi. Sapendo che è ufficialmente chiuso per lavori, chiamo il rif. Graffer per informazioni e mi riferiscono che il tratto ancora chiuso è dal Bivacco Bonvecchio fino a Prà Castron, dove sono ancora in corso i lavori di messa in sicurezza. Fino a Cima Sassara la mia mèta è ok.

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Salendo per il Sentiero Costanzi, vista su Carè Alto e Corno di Cavento

Parto orribilmente tardi, da Campo Carlomagno prendo la cabinovia fino alla fermata intermedia del Rif. Boch 2070. Di qui risalendo la pista per 200 metri di dislivello arrivo fin quasi al Rif. Graffer, dove si svolta a nord iniziando il Sentiero Costanzi. Il tratto fino agli Orti della Regina e fino a quota 2522 lo conoscevo per aver già fatto il sentiero attrezzato Gustavo Vidi anni fa. Oltre, c’era l’ignoto. Dopo un tratto “sbifido” senza protezioni per alzarsi di quota, inizio un lungo traversone su ghiaioni ripidi sotto cima Vagliana.

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Dagli Orti della Regina traversone sui ghiaioni

Il sentiero perde quindi leggermente quota, traversando con un largo giro il versante ovest per entrare in Val Gelada. Questo tratto è facile ma bisogna sempre stare molto attenti agli “inciamponi” perché il sentiero corre a ridosso di salti nel vuoto. Un altro traversone su ghiaioni ripidi ma facili sale senza difficoltà fino alla Bocchetta dei Tre Sassi 2613.

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Val Gelada con la Bocchetta dei Tre Sassi

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Curiosa "finestra" tra le rocce

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Bocchetta dei Tre Sassi, a sx Cima Flavona, in rosso il percorso di salita, senza protezioni

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Vista su Flavona

Guardo in alto e vedo il ripido versante di Cima Flavona dove intravedo i segni del sentiero, per la verità non molto rassicuranti. Anche qui un traversone in salita su ghiaino infido, nessuna protezione. Il sentiero corre costantemente sul ciglio di roccioni abbastanza esposti. Arrivato a una serie di poggi erbosi dove tiro il fiato, ecco un traversone in discesa, sempre senza alcuna protezione, con cui scendo fino al passo di Val Gelada 2686. Qui c’è un’ertara (salita) micidiale su ghiaione, che sale faticosamente il versante sud del Sasso Alto 2818, su ghaie mobili e franose.

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Il percorso di salita verso il Sasso Alto, a dx Cima Sassara

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Vista dall'alto verso Val Gelada: sullo sfondo Pietra Grande, in basso l'arrivo a Passo di Val Gelada

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Il primo tratto attrezzato

A quota 2750 circa incontro una vecchia scala con cordini, che sale per un facile caminetto. All’uscita, incontro due tedeschi, bardati di tutto punto, quindi metto anche io imbrago e casco. C’è quindi un passaggio molto “fastidioso”, senza protezioni, una dorsalotta rocciosa larga meno di un metro, con dirupi ai lati. Per fortuna è breve, saranno 10 metri, ma per chi non è abituato al vuoto fa serrare abbastanza le chiappe. Si percorre ora un traversone verso ovest lungo una specie di cengia, per fortuna con cavo stavolta.

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Il percorso lungo la cengia, per fortuna assicurato con cordino

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Traverso esposto verso Cima Sassara

Dopo aver svoltato un costone, finalmente avvisto la cima con grande croce in ferro. Qui incontro un gruppone di tedeschi abbastanza provato che proviene da Malga Tuenna, che mi chiede quante ore mancano al Graffer. Dico “tre o quattro” e mi sembra di percepire un certo scoramento generale alla risposta. Calo ancora di quota tra forcellotte vertiginose, con altri tratti senza protezione (non si capisce molto la logica a dir la verità, visto che è una via ferrata si proteggano tutti i tratti critici no?), aggirando il versante ovest del Sasso Alto fino ad una forcelletta. Quindi risalgo  finalmente il ripido costone di pietrame e ghiaie, fino all’affilato crinalino est che conduce facilmente fino in vetta alla fottuta Cima Sassara 2894. Sono ormai le 15.30, decisamente tardi!

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In vetta!

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Vista sul Lago di Tovel

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Veduta su Campo Carlomagno

Confesso che mi è balenata l’idea di andare fino al Bivacco Bonvecchio, ormai a tiro, dormire là e poi il giorno dopo o tornare indietro oppure proseguire fino a Prà Castron. Ma in quest’ultimo caso sarebbe stata una mezza traversata del Costanzi, che secondo me deve partire dal Peller o appunto da Malga Tuenna.

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Da Cima Sassara verso il bivacco Bonvecchio

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Veduta sulle Maddalene, a sx il Cevedale e Zufall

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Vista sulla Vedretta di Tuckett

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Ritorno per le rognose forcellette

Alla fine, calcolando i tempi, ho stabilito che per tornare indietro ce la potevo fare :). E così ho fatto: chiaramente tornare su un percorso conosciuto è stata tutt’altra storia. Sono tornato velocemente alla Bocchetta dei Tre Sassi e di lì sono sceso per la Val Gelada, dove ho fatto finalmente una sosta decente per mangiare qualcosa.

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Rientro verso la Bocchetta dei Tre Sassi e per la discesa per Val Gelada

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Discesa per la Val Gelada, vista verso la boccheta dei tre Sassi

Quindi sono sceso fino a Malga Mondifrà, dove ho trovato i cartelli di chiusura del Costanzi, con tanto di multe per i trasgressori. Quindi sono rientrato a Campo Carlomagno che erano ormai le 20.30. Giusto in tempo prima che calasse inesorabile il buio :)
Alla fine, una escursione tutt’altro che banale come avevo pensato: circa 1000 metri di dislivello per 17 km. Per la traversata completa si vedrà più avanti. I posti sono spettacolari, selvaggi, grandiosi, ma si coglie costantemente l’ambiente decisamente ostile :). I tratti non protetti sono molto fastidiosi, almeno per me, quando invece c’è il cordino di sicurezza non ci sono problemi.

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L'itinerario percorso
Titolo: Re:[BRENTA] Cima Sassara 2894
Inserito da: JFT - 04/09/2013 13:44
Splendide foto di splendidi posti, ma off limits, almeno per me...  :-\
Titolo: Re:[BRENTA] Cima Sassara 2894
Inserito da: trabuccone - 04/09/2013 14:27
Bravo Agh!  ;) Avrei paura in certi passaggi..  Rimango anche io perplesso sul fatto che, dal momento che attrezzi una via, non vengano coperti alcuni tratti magari esposti..
Titolo: Re:[BRENTA] Cima Sassara 2894
Inserito da: Theno - 04/09/2013 14:56
Bellissime foto e luoghi veramente grandiosi....Sarà meglio però che la prossima volta ti munisci di "pneumatici" nuovi visto il tipo di sentieri che frequenti   ;D
Titolo: Re:[BRENTA] Cima Sassara 2894
Inserito da: nantes - 04/09/2013 15:43
Il Brenta settentrionale e sentiero Costanzi per me è il posto che prediliggo per tantissimi fattori; la relativa vicinanza, la conformazione, il fatto che sia ancora selvaggio e poco frequentato, la possibilità di inventare percorsi date le numerose vallette laterali.
Per quanto riguarda la sicurezza è molto soggettiva, richiede comunque una continua attenzione a dove e come si procede, come hai notato ci sono tratti non attrezzati sia fino a cima Sassara che anche proseguendo verso il Sasso Rosso, e anche perchè il tratto è lungo e senza punti d'appoggio (e senza acqua!)
Ma si sa fino a quando rimarrà chiuso? volevo farlo quest'autunno  :)
Titolo: Re:[BRENTA] Cima Sassara 2894
Inserito da: AGH - 04/09/2013 16:30
Dicono a tutto il 2013... Ma i tedeschi l'hanno fatto, quindi non penso sia cosi malmesso, ma magari avevano corde boh...

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Titolo: Re:[BRENTA] Cima Sassara 2894
Inserito da: AGH - 04/09/2013 16:32
Qual è secondo te il tratto più più critico senza protezioni?

Inviato dal mio GT-I9000 con Tapatalk 2

Titolo: Re:[BRENTA] Cima Sassara 2894
Inserito da: Skyzzato - 05/09/2013 19:43
Io anni fa feci il giro dal lago di tovel-sentiero palete-costanzi con bivaccata al bonvecchio, a fine novembre con tanto tanto freddo e troppa neve. Nei pochi pezzi con il cordino, questo era coperto da uno strato di ghiaccio-neve dura. Ammetto che è stata la cosa più pericolosa che avessi mai fatto. Non avevamo nè corde, nè ramponi nè niente. :(
Titolo: Re:[BRENTA] Cima Sassara 2894
Inserito da: renrav - 05/09/2013 20:08
Di quando il giro?

Gran bella scelta
Titolo: Re:[BRENTA] Cima Sassara 2894
Inserito da: AGH - 05/09/2013 20:37
Di quando il giro?
Gran bella scelta

fatto pochi giorni fa, il 3 settembre
Titolo: Re:[BRENTA] Cima Sassara 2894
Inserito da: renrav - 05/09/2013 21:10
fatto pochi giorni fa, il 3 settembre

Ah... ecco perché si vede un puntino sulla cresta in lontananza  8)  ;)
(https://lh4.googleusercontent.com/-5NY5YjnQgjM/UicMJPZ413I/AAAAAAAATzo/Bzd3_ZTqTuk/s800/sassara-6061.jpg)
Vista su Flavona
Titolo: Re:[BRENTA] Cima Sassara 2894
Inserito da: climbalone - 10/09/2013 10:06
Molto bello, complimenti per le foto.
Ho fatto il Sentiero Costanzi non so quanti anni fa, avevo ancora la macchina fotografica analogica. Salii da Tovel, per Malga Tuena, Val Gelada di Tuenno, Passo di Val Gelada, e lì imboccai il sentiero. Non arrivai fino al rifugio Peller, ma scesi in un punto più conveniente per tornare al punto di partenza, mi pare da Pracastron, se non dico una castron-eria, comunque prima del Sasso Rosso, mi pare.
(Nota polemica: Lo feci con le scarpe basse, e mi presi le critiche di tutti quelli (pochi) che incontrai, come al solito. Adesso vanno quasi tutti con le scarpe basse. Hanno capito finalmente che è più comodo viaggiare con i piedi liberi, leggeri, freschi e comodi, piuttosto che imprigionarli dentro ad un paio di cassonetti rigidi e pesanti.)
Per inciso, i nonesi non lo chiamano Sentiero Costanzi, ma "Via delle Cime".
Vorrei rifarlo, come anche il Corno di Denno e il Corno di Flavona, che si trovano anche loro da quelle parti.
Ma le cose da fare sarebbero tante, e l'autunno incombe...
 :-[
Titolo: Re:[BRENTA] Cima Sassara 2894
Inserito da: AGH - 10/09/2013 10:33
(Nota polemica: Lo feci con le scarpe basse, e mi presi le critiche di tutti quelli (pochi) che incontrai, come al solito. Adesso vanno quasi tutti con le scarpe basse. Hanno capito finalmente che è più comodo viaggiare con i piedi liberi, leggeri, freschi e comodi, piuttosto che imprigionarli dentro ad un paio di cassonetti rigidi e pesanti.)

io vado da anni con scarpe basse, le uniche che non mi fanno male ai piedi. Quest'anno sono andato con degli Asolo alti, ho trovato un modello abbastanza confortevole, ma sono convinto che su percorsi come a cima Sassara (col maledetto ghiaino) si ha molta più presa con le scarpette basse...