Domenica, con Gino e Salvatore, volevamo fare il sentiero SOSAT ma, giunti a Vallesinella (1513 m), il tempo incerto ci ha indotto a lasciare imbracature e caschi in macchina. Siamo così saliti, incerti sul da farsi, per il Sentiero delle Cascate (317b), direzione Casinei.
Il sentiero delle cascate rimonta un dirupo dal quale escono rivoli cristallini che formano appunto le cascate. Un bellissimo e facile sentiero, che sale erto tra una cascata e l’altra con passaggi su roccette e ponticelli in legno. In cima allo spallone, il sentiero piega verso destra facendo il giro della conca del Vallesinella e rimontando poi verso il Casinei con facile sentiero nel bosco.
Dal Casinei (1850 m), per il 318 su verso il Sentiero Bogani, prima nel bosco, poi su sentiero sassoso e poi su larga cengia, fino al Rifugio Brentei. Fin qui tempo brutto, nebbia, nuvole basse. Non si vede nulla e fa freddo. In giro c’è un po’ di neve, ma non sul sentiero, escludendo l’attraversamento di un colatoio nevoso che, rispetto a come l’avevo visto due anni fa, a maggio, è almeno triplicato.
Al Brentei (2175 m) c’è molta gente per cui non entriamo neppure al rifugio e riprendiamo a salire per il 323 verso il Rifugio Alimonta. Dapprima camminiamo in fondo al vallone su pietraia, poi inizia un ripido nevaio che rimontiamo fino a deviare verso sinistra rimontando delle facili roccette e continuando a salire alti sul nevaio. Il vallone si stringe e rimettiamo i piedi sulla neve, ma per poco, perché poi il sentiero sale per gradinate rocciose sulla destra portandoci in breve al Rifugio Alimonta (2580 m).
Qui godiamo di un panorama fantastico, siamo infatti finalmente sbucati sopra le nuvole e ci appare un tripudio di guglie e pilastri rocciosi, c’è neve un po’ ovunque e sotto le nubi. Si vedono la Presanella e l’Adamello, ed è bellissimo. Notiamo che a differenza nostra c’è chi si è poi avventurato nelle varie ferrate della zona, ma va bene lo stesso, ci godiamo un buon pranzo e ridiscendiamo verso valle.
Sul ripido nevaio Salvatore mi insegna ad usare la piccozza per fermare una scivolata: interessante.
Poi giù, per il sentiero classico (317) fino alla macchina.
Bella passeggiata col brutto tempo, ma, almeno in cima, abbiamo goduto di un po’ di sole. Posti fantastici.