.... seconda parte
Ora il tracciato comincia ad assumere un carattere più alpinistico
per sfasciumi saliamo sotto la cima Benon che superiamo ad ovest ed arriviamo alla “schiena d’asino” un affilata e notevolmente esposta crestina che mette alla prova l’equilibrio; il passaggio non è protetto da cordini fissi, nei punti più critici sono presenti dei chiodi fissi per un eventuale protezione in cordata
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Arrivati sotto la cima Tuenno una ripida discesa di circa 150 metri su versante erboso porta alla bocca del Vento;
risalita sul versante opposto dapprima su roccette poi traverso erboso sotto la cima del Vento che si aggira a sud con continui saliscendi sempre su traverso
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La traversata verso la cima delle Liveze presenta punti delicati con passaggi di 2 grado non sempre protetti da cordino fisso ma da chiodi per un eventuale progressione in cordata.
La cima delle Liveze si aggira ad occidente pochi metri sotto la sommità quindi si scende decisamente all’intaglio della bocchetta delle Liveze con passaggi sempre protetti da cordino;
la risalita verso la cima Rocca avviene con un tratto attrezzato delicato in uno stretto camino e su roccette;
Passando sotto cima Rocca (2830 m) si riesce a vedere in lontananza il bivacco Bonvecchio; bella visione se non fosse che in mezzo ci fossero un paio di vallette da superare
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Per cresta rocciosa si raggiunge la cima Paradiso (2835 m).
Il sentiero prosegue scendendo lungo ripidi canalini e passando per uno stretto intaglio risale sulla dorsale nord della cima Sassara fino a raggiungere il bivacco Bonvecchio (2780 m)
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Il ricovero, molto accogliente, è formato da una struttura in legno ricoperta da una vistosa lamiera rossa; dispone di 6/7 posti letto comodi ma può ospitare anche altre persone in caso di emergenza vista la notevole superficie interna.
Qui facciamo sosta pranzo e ci rilassiamo con la vista del grandioso panorama; anche se relativamente vicino a Campiglio e al suo frenetico mondo questo posto ti fa sentire isolato e vulnerabile.
Ripresa la marcia ora si sale per comodo sentiero su sfasciumi verso la cima Sassara (2890m) con la sua croce metallica; poco sotto la cima, l’itinerario traversa in quota il sassoso versante ovest, si abbassa e supera un intaglio, aggira il Sasso Alto e sempre con l’ausilio di attrezzature fisse scende al passo di val Gelada (2686 m).
... continua ...