Una lunga strada sterrata, a tratti un po' malconcia, sale da Cles verso il Rifugio Peller, m 1990, a breve distanza dal Monte Peller, m 2320, estremo avamposto settentrionale del Brenta. La strada offre anche belle vedute sulla Val di Non e il Lago di Santa Giustina.
Oggi, giovedì 3 luglio, abbiamo percorso questa strada fino ai 1720 metri di Prà del Termen, poco oltre Fontana Maora (oltre il fondo peggiorava e c'era un tratto ripido molto "scivoloso"). Dal nostro parcheggio la strada continua con il segnavia CAI 313. Incontrato dopo 20' il bivio per Malga Roi, dopo ulteriori 15' abbiamo raggiunto il Lago Dorigat, dominato dalla mole del versante nord del Peller, a quota 1869.
Qui la strada per il Rifugio Peller piega a destra, mentre un'altro stradello prosegue (segnavia 336) aggirando la Croce del Peller a oriente, fra ameni pascoli, per poi tagliare intorno quota 2000 tutto il versante meridionale del Peller. Giunti a Malga Tassula e al Bivacco Pinamonti, abbiamo dapprima risalito un valloncello fino alla Bassetta, valico tra il Peller e il Pellerot, a quota 2158. Spettacolare la vista sui dirupi che sia il Peller che il Pellerot mostrano sul versante occidentale, con la Malga Clesera in basso.
Dalla Bassetta un sentiero sale ripido, a tratti fra rocce, il crinale sudoccidentale del Monte Peller, ma non ci siamo azzardati a salirlo. Siamo tornati così sullo stradello fino a un crocifisso presso Malga Tassula, iniziando da qui a salire "tagliando" il versante meridionale del Peller, su una traccia ben delineata, ripida negli ultimi 100 metri sotto la Croce Peller, m 2208.
Toccata questa prima cima, si è ormai in grado di godere appieno la vista che la cresta del Peller può concedere, ma oggi ha concesso solo in minima parte (foschia densa in basso, volute di nebbia a tratti fitta che salivano continuamente dal basso, nubi in cielo, solo brevi sprazzi soleggiati, ma sempre con foschia). Il mitico Pian della Nana si è lasciato ammirare tra una nube e l'altra, oltr'Adige non si vedeva nulla, un po' meglio la visibilità verso le Valli di Sole e Rabbi.
Da Croce Peller abbiamo percorso poi, in leggera salita, gli ampi pianori erbosi sommitali, diretti verso la cima del Monte Peller (m 2320), dove ancora una volta il tempo non ci ha aiutato a godere il panorama, lasciandocelo poco più che intuire, con qualche sprazzo in più verso il magnifico Brenta Settentrionale.
Disponendo di una guida Kompass molto "ottimista", che non segnalava difficoltà sul percorso, pensavamo di poter scendere direttamente, lungo il crinale nordest, con il 337 verso il Rifugio, ma appena lasciati i pianori sommitali abbiamo visto l'indicazione di "sentiero attrezzato e impegnativo"
. Non avendo materiale da ferrata, e comunque non avendo per ora intenzione di farne (forse riprenderemo questo tipo di percorsi l'estate prossima, quando Alessandro avrà riacquisito maggiore sicurezza), siamo così tornati sui nostri passi, scendendo per lo stesso percorso fatto in salita.
Trovando nebbia a tratti molto fitta tornando verso la Croce Peller, devo dire che è forse un po' discutibile la scelta di non segnare un itinerario che attraversa una prateria così vasta, con scarsi punti di riferimento. Io ho un buon senso dell'orientamento e non ho avuto problemi, ma il rischio di perdere l'orientamento lassù c'è.
Un po' noioso quindi il percorso di discesa, sullo stesso itinerario del mattino, ma ci mancava il tempo di fare il giro per il Passo della Forcola e la Malga Clesera, completando così l'anello di questa montagna. Poco prima del lago Dorigat ha anche piovuto, debolmente, per 5-6 minuti, giusto per farci frettolosamente indossar mantelle e coprizaini
Bella gita
, ma con una visibilità migliore poteva essere bellissima.