Autore Topic: [BRENTA] Traversata Malga D'Arza - Malga Spora per Sella Montoz e rientro da Flavona  (Letto 32251 volte)

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Il meraviglioso Campo Flavona

Avevo adocchiato da tempo, grazie a mappe varie e Google Earth (sempre sia lodato) il sottogruppo della Campa nel Brenta nord orientale, a me del tutto ignoto. Accarezzavo l’idea di una traversata da Malga Campa a Malga Spora scavalcando la Sella del Montoz. L’idea era di farlo con due auto d’appoggio. Ultimamente però ho preso un po’ di coraggio e mi sono detto “Al diavolo le due auto,  faccio anche il ritorno”.

Decido di provare, da solo, il giro è molto lungo, il tempo incerto ma ho diversi punti di appoggio e bivacchi nelle malghe se qualcosa dovesse andar storto. Per risparmiare un po' di dislivello decido di partire, anche se è un po’ più lontano, da Malga d’Arza m 1597. Quando arrivo ci sono nebbioni bassi (i classici “nebbioni da Brenta”) che nascondono le cime.


Malga D'Arza

Raggiungo abbastanza rapidamente Malga Loverdina 1768 e già mi pare di non andare un mazza: fa caldo e umido e sudo come una fontana, faccio troppa fatica per i miei gusti. Bevo molta acqua (forse troppa) dalla fontana della malga, ma il senso di spossatezza non migliora granché.


Malga Loverdina

Nella Valletta dell’Inferno arrivo finalmente al bivio per Malga Campa, d’ora in poi mi muovo su territori totalmente sconosciuti. Infatti arriva la brutta sorpresa, il sentiero dopo aver raggiunto una selletta perde 100 metri di dislivello per scendere nel vallone Carbonari. Scendo e dopo un traversone sotto a roccioni verticali arrivo all’incantevole Malga Campa 1978, solitaria e deserta. Il tempo sembra tenere, ci sono anche sprazzi d’azzurro e squarci nelle nuvole dove si staglia la possente sagoma di Cima Borcola.


Arrivo a Malga Campa, sullo sfondo Cima Borcola


Malga Campa

Faccio una breve sosta, mi sparo la prima barretta e poi riprendo a salire per una serie di bei valloncelli fino alle spettacolari vallate pianeggianti a quota 2200, le Buse dei Cadinèi, meravigliose praterie alpine che mi lasciano a bocca aperta.


Buse dei Cadinei

Dall’orizzonte emerge un colossale sperone roccioso senza nome (?) e, più in fondo, Cima S. Maria. Sono un po’ preoccupato perché vedo neve a bassa quota e penso alla Sella di Montoz che mi darà qualche problema.


Dalle Buse dei Cadinei verso Cima S. Maria, a sx il grande sperone roccioso senza nome


Cima S. Maria

Infatti risalgo una piccola gola con grossi macigni, quindi sbuco nella fantastica spianata sotto al Cimon della Campa. Vedo la Sella del Montoz ed è come temevo: piena di neve. Non mi perdo d’animo e salgo per vedere meglio la situazione: sfruttando delle dorsalotte rocciose e pratose, e con laboriosi giri e giretti viziosi, riesco ad evitare la maggior parte dei vallononi e valloncelli innevati. In alcuni si va giù mezzo metro nella neve marcia, il giro tanto agognato rischia di concludersi anzitempo. Riesco a spostarmi un po’ più a monte e sfruttare fasce di terreno libero fino alla Sella del Montoz 2327.


Cima Borcola vista salendo a Sella del Montoz


L'impressionante sperone roccioso senza nome


Sella del Montoz

Il panorama è grandioso ma non ho molto tempo da perdere, il cammino è ancora lungo eterno ed inizio la lunga discesa verso Malga Spora per la bellissima Val dei Cavai. Anche qui, pur essendo esposta a sud, devo evitare grosse lingue di neve per evitare “scivoli” ripidi poco simpatici giù per gli sgrebeni. Ci sono delle valli laterali che hanno scaricato fiumi di sassi durante qualche temporale, portando via il sentiero qua e là. Arrivo finalmente all’ex Malga Cavedago 1839, nei pressi dei Baito dei Cacciatori, qui devo fare una piccola sosta perché mi sento come un sacco vuoto.


Dalla Sella del Montoz all'imbocco della Valle dei Cavai, sullo sfondo l'ardita piramide del Croz del Re


Valle dei Cavai


Ex malga Cavedago


In fondo alla Val dei Cavai

Dopo mezz’oretta riparto e arrivo alla grandiosa spianata di Malga Spora 1855, dominato dallo spettacolare Crozzon della Spora. Faccio la prima sosta seria della giornata, ingoio un “gel” per recuperare, pensando alla salita che mi aspetta dopo. Cima Dagnola e Piz Galin emergono dalla nebbie e dai nuvoloni che corrono veloci in quota. C’è un vento fresco e teso che spazza la spianata, per fortuna c’è il sole che scalda, mi sdraio e faccio una breve pennica :).


La fantastica spianata di Malga Spora col colossale Crozzon di Spora


Malga Spora, dispone di un confortevole bivacco sempre aperto

Verso le 15.30 riparto, la strada è ancora lunghissima. Mi attende la salita al Passo della Gaiarda 2242, sono quasi quattrocento metri di dislivello che rosicchio lentamente, metro dopo metro, su per faticose pietraie e ghiaioni.


Salita a Passo della Gaiarda


Verso Cima della Gaiarda


Passo della Gaiarda

Arrivo faticosamente al Passo della Gaiarda e mi si apre il cuore: mi affaccio sulla fantastica vista dell’immensa prateria alpina di Campo Flavona. Che posto straordinario! C’è un lago subito sotto il passo, creato dai nevai che scendono dalla cima Crosara del Fibbion. Un’aquila, tocco finale a questo paradiso, volteggia maestosa nel cielo.


Dal Passo della Gaiarda guardando verso Campo Flavona


Passo della Gaiarda visto da nord


Campo Flavona

Starei qua delle ore a contemplare il panorama, ma c’è poco tempo da perdere, inoltre la discesa si presenta complicata dai soliti nevai dove si sprofonda inesorabilmente. Anche qui, abbandonando il sentiero e  sfruttando fasce di terreno libero, riesco a scendere senza grossi problemi e senza bagnarmi i piedini, che stanno ancora perfettamente grazie alle nuove e comodissime scarpette basse North Face (sempre sia lodata!). La lunga discesa in questo fantastico panorama di praterie d’alta quota, che mi lascia attonito e inebriato da tanta bellezza, mi fa recuperare un po’ di forze. Passo a est del Turrion Basso (mi piacerebbe salirlo una volta) poi devio dal sentiero per andare a vedere uno splendido laghetto dove faccio qualche bella foto.


Scendendo da Campo Flavona


Turrion Basso

Riprendo il sentiero e calo a Malga Flavona 1858, anch’essa deserta. Leggo un cartello un po’ depressivo: Malga D’Arza ore 2.50. Devio ora verso est e inizio un lungo traversone col sentiero 330, dapprima in mezzo a una colossale frana di macigni, quindi per una foresta di mughi alti 4-5 metri. Sarebbe un vero incubo da attraversare se non ci fosse il sentiero. Questo strano paesaggio, a tratti lunare a a tratti di boscaglia ostile, è il biotopo di Malga Flavona.


Malga Falvona


Ultima foto verso Campo Flavona e il Turrion Basso


Malga Flavona deserta


Biotopo di Malga Flavona


Attraversamento della terrificante mugaia del biotopo Falvona

Passo sotto Cima Val Scura, mi affaccio quindi sulla Val Scura dove incontro il bivio del sentiero che scende dalla bocchetta (fatto molti anni fa). Aggiro a nord Cima Prà dell’Asino e quindi entro nella grande Val Stangola, che temevo invasa da neve essendo rivolta a nord, invece è pulita. La spianata alla base del grande impluvio è devastata da detriti alluvionali, veri e propri fiumi di pietre.


I ghiaoni che scendono da Val Scura


Vista sul Lago di Tovel ormai al tramonto


Attraversamento di Val Strangola

Altra brutta sorpresa che non ricordavo nel giro fatto dalla Val Scura molti anni fa: il sentiero verso Malga Termoncello va in salita :( . Sono un po’ al lumicino, ma con calma rosicchio anche questi ultimi 100 metri  (che sembrano 1000) per le ripide coste della Selva di Loverdina e arrivo a Malga Termoncello 1852.


Ultime luci del tramonto salendo verso Termoncello

Vorrei fare una sosta ma preferisco tirar dritto, inizio l’ultima discesa per i bei boschi con la remota speranza di vedere ‘sto benedetto orso. L’ora è quella giusta, sono già passate le 20 e sembrano proprio posti adatti per vederlo sbucare tra gli alberi o mentre ravana nel sottobosco rigoglioso. Invece niente neanche stavolta.

Alle ore 20.40 arrivo a Malga d’Arza, dove dopo un lunghissimo giorno di assoluta solitudine mi accoglie “la civiltà”: ovvero l’allegro scampanìo delle vacche al pascolo. Saluto il pastore, un rumeno così ad occhio, e poco dopo arrivo alla macchina. Ce l’ho fatta: un giro fantastico, entusiasmante, una soddisfazione immensa. L’orientamento è stato articolato ma tutto sommato abbastanza elementare. I sentieri  sono segnati bene. Ho scelto di proposito il senso orario per godere della luce del tramonto sulla grandiosa Val Flavona. Chi volesse rifare il giro (occhio in caso di nebbia ci possono essere problemi!), può eventualmente contare su varie possibilità di appoggio e bivacco, soprattutto al “giro di boa” di Malga Spora. Dislivello complessivo m 1500, sviluppo 32 km.

altre foto su
http://picasaweb.google.com/116989451028654413444/BrentaTravestataMalgaDArzaMalgaSpora#slideshow/5750210243672968354

Il tracciato

« Ultima modifica: 12/10/2015 11:52 da AGH »
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Offline davidgrim

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Offline Man

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Ma sai che quando avevi menzionato in bacheca che eri a Malga Campa e poi che avevi fatto un girone, avevo immaginato appunto questo? Poi ho pensato, naah...figurati, con quel tempo...ma non bisogna mai sottovalutarti!  ;)

Bellissimo giro! Ho visto praticamente tutto il percorso, avendolo fatto a pezzi in varie gite. Sono posti che incantano, come dici tu, lunari a tratti. Ho contemplato il giro ma c'era sempre troppa neve e poi forse e' al di sopra delle nostre forze. Chissa', il prossimo autunno, con qualche barretta...  :)
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Offline AGH

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Bellissimo giro! Ho visto praticamente tutto il percorso, avendolo fatto a pezzi in varie gite. Sono posti che incantano, come dici tu, lunari a tratti. Ho contemplato il giro ma c'era sempre troppa neve e poi forse e' al di sopra delle nostre forze

ma figurete!!! Certo in una giornata è bella dura come escursione, ma partendo molto prima di quel che ho fatto io (verso le 9 mi pare!) si può fare con una certa calma e tirare meglio il fiato... I posti sono troppo fantastici...
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Offline nantes

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Un giro bellissimo, sopratutto come l'hai affrontato, con le giuste pause per contemplarlo; l'ho fatto qualche anno fa ma leggere la tua relazione mi ha fatto tornare la voglia di rifarlo. Anche se il dislivello non è mostruoso i continui saliscendi lo rendono molto impegnativo, e poi è lungo...
Probabilmente quando eri alla sella del montozzo io ero dall'altra parte nei pressi della malga vecchia di Sporminore e stavo salendo verso il passo Corona...

Offline AGH

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Un giro bellissimo, sopratutto come l'hai affrontato, con le giuste pause per contemplarlo; l'ho fatto qualche anno fa ma leggere la tua relazione mi ha fatto tornare la voglia di rifarlo. Anche se il dislivello non è mostruoso i continui saliscendi lo rendono molto impegnativo, e poi è lungo...
Probabilmente quando eri alla sella del montozzo io ero dall'altra parte nei pressi della malga vecchia di Sporminore e stavo salendo verso il passo Corona...

non sapendo bene cosa fare e dove andare, visto il tempo un po' così, il giorno prima avevo ipotizzato di salire anche io a malga Sporminore che non ho mai visto, o salire alla Malga Campa dal fondovalle... poi invece mi è venuta l'idea del mega giro partendo da Malga d'Arsa :D
Onestamente non ero così sicuro di farcela, ma i parecchi appoggi delle malghe mi hanno rassicurato, soprattutto in caso di maltempo ero preparato a bivaccare in qualche malga e completare il giro il giorno dopo. Ma visto che il meteo teneva, e la domenica sarebbe stata sicuramente peggio, ho preferito fare tutto il giro. Comunque non c'era in giro un'anima, a parte malga d'arza erano tutte deserte.

PS: tu che giro hai fatto...
« Ultima modifica: 04/06/2012 21:18 da AGH »
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Il pezzo duro è dopo la malga Spora, quando inizi la salita verso il passo Gaiarda...  :P quella salita sembra non finire più....

Per quanto mi riguarda sono salito alla malga vecchia di sporminore e poi ho fatto un giro nella conca sopra la malga, volevo puntare al Croz del Re ma poi non era giornata...

Offline AGH

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Il pezzo duro è dopo la malga Spora, quando inizi la salita verso il passo Gaiarda...  :P quella salita sembra non finire più....

a chi lo dici! Sono solo 400 metri di dislivello ma avevo le gambe di cemento...
piuttosto, ho visto un bivio in basso per la gaiarda, un sentierello bis più a ovest... Io ho fatto quello est sui ghiaioni, forse l'altro era più comodo? L'hai mai fatto?
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a chi lo dici! Sono solo 400 metri di dislivello ma avevo le gambe di cemento...
piuttosto, ho visto un bivio in basso per la gaiarda, un sentierello bis più a ovest... Io ho fatto quello est sui ghiaioni, forse l'altro era più comodo? L'hai mai fatto?
Anche se a prima vista potrebbe sembrare più invitante è più discontinuo, ci sono dei tratti in falsopiano e poi delle rampe; il sentiero sui ghiaioni da più nell'occhio ma una volta impostato il passo è "automatico" ;D

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Grandissimo giro, che dici Agh? Non sembra Canada? :)
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Grandissimo giro, che dici Agh? Non sembra Canada? :)

sicuramente! :)
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Con che coraggio dici di non essere in forma per la traversata Mendola-Mezzocorona  ;)

Qualche anno fa abbiamo fatto il giro, rubato da questo sito, cha da Andalo sale alla Valle dei Cavai, Sella Montozzo poi forse valle Scura, Malga Flavona, P.so della Gaiarda e Malga Spora dove stavano portando via una mucca agganciata sotto l'elicottero perchè infortunata, non sembrava molto contenta  ???

Ora ci hai dato l'idea per fare il pezzo dall'altra parte, grande AGH, complimenti!  :)
"Non il riposo è riposo, bensì il variar fatica alla fatica è riposo"

Offline AGH

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Con che coraggio dici di non essere in forma per la traversata Mendola-Mezzocorona  ;)

Qualche anno fa abbiamo fatto il giro, rubato da questo sito, cha da Andalo sale alla Valle dei Cavai, Sella Montozzo poi forse valle Scura, Malga Flavona, P.so della Gaiarda e Malga Spora dove stavano portando via una mucca agganciata sotto l'elicottero perchè infortunata, non sembrava molto contenta  ???

Ora ci hai dato l'idea per fare il pezzo dall'altra parte, grande AGH, complimenti!  :)

quasi sicuramente avete fatto val Scura per rientrare a Flavona, non vi manca granché... :). E' roba da Nantes comunque :)
Dal biotopo Flavona (dove ci sono le pietraie) ho visto una traccia che saliva il ghiaione, mistero dove andasse.. un'altra traccia l'ho vista sugli ertissimi ghiaioni della Val delle Giare, suppongo per salire alla Cima S. Maria. Ma non è meglio farla da est? Comunque salendo da Andalo sono 500 metri in più di dislivello! Il dislivello mi uccide molto più della distanza...
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Offline roen

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Noi alla cima Santa Maria siamo saliti da un sentiero segnalato mi sembra sia da bolli che ometti che parte dalla Sella di Montozzo, c'è poi anche una cima salibile sull'altro lato della valle, il Croz del Re mi pare, che sembra carina. Per il Turrion Basso se trovi il modo di salirci fai un fischio! :) Mi sembra che se ne era già parlato tempo fa.
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Noi alla cima Santa Maria siamo saliti da un sentiero segnalato mi sembra sia da bolli che ometti che parte dalla Sella di Montozzo, c'è poi anche una cima salibile sull'altro lato della valle, il Croz del Re mi pare, che sembra carina. Per il Turrion Basso se trovi il modo di salirci fai un fischio! :) Mi sembra che se ne era già parlato tempo fa.

cima santa maria sembra abbordabile facilmente da est. Croz del Re mi pare giù più rognoso, sia da est che da ovest. Il Turrion Basso è salibile senza arrampicare sul lato ovest, mi sono documentato :)
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