Salendo al M. Brugnol, sullo sfondo al centro
Magnifica escursione nel
Brenta meridionale sopra Stenico. A parte un runner solitario, alcuni forestali e il pastore di Malga Asbelz, incontrato nessuno in tutto il giorno!
Si parte dall'abitato di
Seo a 850 m con una dura e ripida strada forestale che non lascia fiato. A quota 1300 metri circa, la forestale diventa stradella ripida con acciottolato. Sui sassi consumati si possono vedere le "impronte" dei slittoni usati anticamente per trasportare il fieno a valle. A quota 1500 finalmente si esce dalla fascia boscosa e si apre una vista mozzafiato sul Bleggio.
Castel Stenico visto salendo verso Malga Valandro
Vista sul Bleggio durante la salita
Le pietre consumate dai slittoni con i pattini in ferro che erano usati per portare a valle il fieno lungo la ripida mulattiera
Verso Malga Valandro
Ora si sale tra spettacolari e vastissimo costoni erbosi. In un splendida conca l'
ex Malga Valandro 1871, in via di ristrutturazione. Ancora salita ripida fino seguendo il sentiero 348 fino a una
selletta a quota 2012. Abbandoniamo il sentiero per salire l'ultimo tratto ripido alla
cima Brugnol 2222 per un costolone erboso. Grandiosa vista dalla cima, fatti praticamente 1400 metri di disilvello fin qui. Dopo una breve sosta si riparte, seguendo l'impervia cresta nord che tra un diversi saliscendi erbosi (meglio non scivolare altrimenti si parte di gran carriera per 500 m di discesa sui costoni pratosi ripidissimi) fino ad una selletta dove un traccia ci riporta sul
sentiero 348.
La conca con la bellisisma Malga Valandro
Il pastore di Malga Valandro al pascolo con le pecore
Si risale ancora per ripidi costoni verso la vetta del Brugnol
Eccoci in vetta!
Si cala in una meravigliosa conca,
le Binde m 2070, quindi ancora in salita per la
Selletta del monte Pizzo m 2148, dove si apre un meraviglioso squarcio sui pascoli dell’
ex malga Sgolbia m 2004, purtroppo ridotta in rovina. Arriva a torso nudo
il giovane pastore Davide Rigotti, è diretto verso il Castel dei Camosci m 2538. Scambiamo due chiacchiere. Un tipo simpatico e controcorrente. Ha scelto di vivere in libertà a Malga Asbelz, dopo aver fatto il disgaggiatore e lo stradino. Raggiungiamo
malga Asbelz 1956 ormai senza difficoltà. Poco poco sopra il splendido
laghetto Asbelz m 2016 circondato da prati con vacche a pascolo.
Dalla vetta si segue la dorsale con ripidissimi ed esposti costoni erbosi: qui è meglio non inciampare!
Lungo il crinale
Superato il tratto esposto il sentiero si addolcisce e diventa un facile traverso con pochi dislivelli
Vista sul Castello dei Camosci
Pascoli vicino a Malga Asbelz
La segnaletica sopra Malga Asbelz
Malga Asbelz
Vorremo proseguire verso il rif. Cacciatore ma si alzano troppe nebbie, e poi ci sarebbe il ritorno eterno dalla Val D’Ambiez. Camminare ore tra la nebbia non è il massimo, ci fermiamo al laghetto a mangiare. Nel pomeriggio iniziamo la discesa lungo uno
splendido sentiero scavato nella roccia che ci conduce ai
Masi Jon. Poi per durissimo e ripido acciottolato spaccagambe scendiamo a
Pont de Baesa m 796 e poi fino a
Dorsino m 650. Al bar del paese beviamo qualcosa perché siamo rimasti senza acqua, qui troviamo un tizio che ci accompagna in auto fino a Seo risparmiandoci 3 km di asfalto
Malga Asbelz
Val di Jon, da dove siamo scesi
Il sentiero che cala in val di Jon
Paesaggi selvaggi verso la Val d'Ambiez
La ripida mulattiera selciata, il "Sentiero di Jon" che ci riporta a valle
Giro meraviglioso in una delle zone meno frequentate del Brenta. Percorso faticoso e lungo, per esperti, con qualche tratto esposto (no vertigini)
Disl. 1500 metri, sviluppo 25 km.
Il percorso