Ciao a tutti,
settimana scorsa ho fatto un giro splendido sul Brenta: e' molto noto, ma qualche impressione credo faccia sempre bene.
Partenza giovedì verso le 11 da Vallesinella (purtroppo non era possibile partire prima, causa trasferimenti in auto) in direzione Pedrotti. Procediamo a passo svelto per evitare i possibili temporali. La vista e' come al solito splendida.
Non ci fermiamo al Brentei per paura dei temporali ed arriviamo tranquillamente in un paio d'ore alla Bocchetta dove ci fermiamo a mangiare. Lungo il sentiero ci mettiamo il caschetto visto che ci cade qualche roccia a poca distanza.
(vista del Brentei)
Arrivati al Pedrotti comincia a piovere e siamo ben felici di essere al coperto. Dopo 30 minuti comunque esce di nuovo il sole e quindi possiamo goderci un po'la sella su cui poggia il rifugio.
(Bocca di Brenta)
Il giorno dopo ci alziamo presto come consuetudine e verso le 7 siamo giä in postazione ed indossiamo l'imbrago e l'attrezzatura. Le Bocchette Centrali cominciano a destra della Bocca di Brenta con il Pedrotti alle spalle. Abbiamo incontrato più di una persona che non aveva visto l'inizio del sentiero in quanto nascosto dai sassi.
Non mi dilungo sul sentiero in se' che è ben descritto altrove. La vista è assolutamente stupenda. La ferrata è tecnicamente facile, ma molto esposta. Va fatta con pazienza e seguendo i propri tempi. C'è la possibilità di incontrare molte persone. Aggiungendo qualche pausa e qualche foto, contate 4 ore da quando arrivate all'inizio del sentiero a quando scendete verso l'Alimonta. Una mezz'ora in più dal Pedrotti, per il pezzo di sentiero e la preparazione di imbrago e sicurezze varie.
(poco dopo l'inizio della ferrata, qualche tratto non attrezzato, ma onestamente per nulla difficile)
(il Campanil Basso)
(la parte piu' famosa della ferrata....ovviamente nella nebbia: quando si dice esser fortunati)
(ultimi metri di ferrata prima della discesa. Onestamente e' la parte più difficile)
La discesa dall'Alimonta presenta qualche criticità a causa del ghiaccio vivo che già spunta a fine luglio. Io non ho grossi problemi a camminare su detriti scivolosi (ghiaino su ghiaccio), ma non e' lo stesso per tutti. Mi viene anche una gran tristezza al pensiero delle vedrette che si ritirano inesorabilmente.
Il tempo si ingrigisce e preferiamo quindi proseguire fino al Tuckett attraverso il Brentei. L'opzione alternativa era di fare il sentiero SOSAT. Arriviamo al Tuckett a meta' pomeriggio, con calma.
Il giorno dopo, ci alziamo di nuovo di buon mattino e ci avviamo alla Bocca Alta di Vallesinella attraverso il Dallagiacoma. Il sentiero ha alcuni tratti attrezzati di recente ed e' abbastanza facile. Vale comunque la regola che avendo imbrago e dissipatore, indossarli ed attaccarsi non costa praticamente nulla. Superato il tratto piu' in pendenza ci si trova su un ampio terrazzo che porta al sentiero Benini o alla Bocca del Tuckett.
(la vista nei pressi della Bocca Alta di Vallesinella)
Attenzione all'avvio del sentiero Benini perché per qualche motivo chi ci precedeva ha sbagliato di qualche metro e si stava portando completamente fuori strada. Il sentiero e' semplice (ma esposto) per la parte attrezzata. Si sale quasi a 3000 m lungo alcune rocce, onestamente la parte più divertente della ferrata. Nel punto più in alto si può raggiungere cima Falkner, ma causa stanchezza e un po'di timore per il percorso che sembra essere molto ripido, lasciamo perdere. Sempre meglio essere prudenti. Il resto del sentiero e' tutto lungo una cengia, in discesa per il percorso che abbiamo fatto noi. Forse per la discesa o forse per il ghiaino, i tratti non attrezzati non mi sono piaciuti molto per il timore di scivolare. Razionalmente la cengia e' comunque abbastanza larga.
(quasi alla fine del Benini, guardando da dove siamo venuti)
Si scende poi per un sentiero normale verso il Graffer dove ci fermiamo per pranzo prima di scendere definitivamente a Campiglio (via Malga Vagliana, per respirare ancora un po'di natura) dove ci attende l'auto.
Tempo complessivo dal Tuckett al Graffer sulle 4 ore e mezza. Di nuovo, la presenza di persone in senso opposto ha un effetto non trascurabile sui tempi. Come nota negativa: ho purtroppo visto molte persone o troppo sicure di se' (e che quindi non s'attaccano, pur avendo l'attrezzatura) o persone un po'fuori luogo nel senso di non essere particolarmente avvezze ad un ambiente di montagna e che si lanciano in avventure "estreme" senza essere coscienti dei pericoli, che ovviamente ci sono. Preferisco di gran lunga l'atteggiamento timoroso di chi in montagna ci va spesso.
Nel complesso, comunque uno dei piu' bei giro che io abbia mai fatto. Perfetto per 3 giorni interi. La quantità di sentieri permette di essere flessibili ed adattarsi alle condizioni fisiche e meteo