Autore Topic: [DOLOMITI DI BRENTA] Cima Borcola m 2392 (anello da Malga d'Arza)  (Letto 6019 volte)

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Alpe Campa con la Borcola e Malga Campa vista dal passo sopra Malga Loverdina

La Cima Borcola domina possente la bellissima Alpe Campa, una delle zone più selvagge e affascinanti delle Dolomiti di Brenta. Dopo averla ammirata per tante volte in altre escursioni in zona, ho deciso di provare finalmente a salirla. Obiettivo che appare fin da subito non proprio banale: per il terreno impervio, la mancanza di sentieri, il lungo avvicinamento. In rete si trovano solo vaghe descrizioni. Sono da solo anche stavolta, come sempre quando devo affrontare percorsi di un certo impegno preferisco essere concentrato e senza distrazioni.


Borcola vista dai pressi di Malga Campa

Gli accessi possibili, da quel che si capisce leggendo le scarse relazioni online, sono sostanzialmente tre: gli orridi e ripidissimi canaloni sul versante nord a fianco della cima, quindi i meno ripidi canaloni erbosi sul versante sud. I percorsi lungo le rognose creste est e ovest sono roba alpinistica più che escursionistica e perciò non li considero. Farò quindi una delle mie escursioni “liquide”, ovvero improvvisando man mano secondo l’estro, l’idea è di tentare un anello in qualche modo. Parto da Malga d’Arza a 1507 metri per togliere un po’ di dislivello, poi raggiungo Malga Loverdina m 1771 quindi ancora salita fino al passo e poi, perdendo circa 100 metri di dislivello, giù nella meravigliosa conca di Malga Campa m 1978.


Malga d'Arza

Il magnifico roseto

Malga Loverdina

La spettacolare Alpe Campa con Malga Campa, la Borcola sullo sfondo avvolta dalle nebbie

Di qui prendo il sentiero 363 che passa sotto Cima Trettel e fa un largo giro fino a scollinare a un piccolo passo detto El Zimot, a 2100 metri, dal quale inizia una lunga discesa verso Malga Sporata o Sporminore. Sto ben attento ad avvistare le tracce menzionate su qualche relazione e che permetterebbero di salire verso la Bocchetta della Borcola, ma non c’è assolutamente nulla, e tentare una salita attraversando cortine di mughi sul fianco impervio non mi pare il caso. Proseguo la discesa fino al bel poggio erboso del Col a m 2007, perdendo 100 metri di dislivello, da dove finalmente posso valutare meglio la situazione avendo davanti, vista da sud, tutta la cresta con Cima Borcola ben riconoscibile dalla grande croce.


Sguardo indietro mentre risalgo il sentiero 360 che aggira ad est Cima Trettel

Verso il Zimot con il passo, per scendere verso la Sporata

Vista sulla bassa Val di Non
Verso il Col, prima di calare a Malga Sporata

La vista di Cima Borcola dal basso, salirò dalla linea rossa

C’è la Bocchetta della Borcola tra Cima Trettel e Cima Borcola: pare raggiungibile ma poi da dove si sale? I dirupi sembrano molto impegnativi e pericolosi. A ovest della Borcola c’è un’altra stretta forcella, cioè l’uscita del canalone ripido che sale dal versante opposto da Malga Campa: questa piccola forcella erbosa è a ridosso della parete ovest che sale alla Borcola. Decido di provare a salire questo canalone e che dio me la mandi buona. Non posso salire direttamente però, perché dovrei affrontare un percorso sì più breve ma fuori sentiero, tra valloncelli boscosi e cortine di mughi forse difficili da passare. Decido quindi di scendere alla bellissima Malga Sporata (o Sporminore) m 1931 e fare il giro largo da ovest: mi tocca buttar via altri 100 metri di dislivello ma pazienza, meglio la via sicura per il sentiero piuttosto che andare a infognarmi chissà dove.


Discesa a Malga Sporata

La malga è stata ristrutturata qualche anno ed è confortevole e accogliente, con dormitorio al piano superiore

L'ultimo alpeggio nel 1952

Anni '50 in malga

Immagini d'epoca: in malga per l'ultimo alpeggio la famiglia Franzoi, Bruno e Gina con figlie e parenti

Riprendo la marcia per bellissime balze erbose piene di fiori

I prati sono in piena fioritura

Dopo una piccola sosta alla malga riprendo la marcia risalendo per il sentiero 360 fino a quota 2200 metri circa, dove abbandono il sentiero per piegare a nord verso il canalone che sale alla Borcola. Qui però iniziano le difficoltà: essendo troppo a ridosso della cresta non vedo più la croce come riferimento, non c’ alcuna traccia e solo ravanando col GPS riesco a individuare il canalone giusto che sale alla sella a ovest della Borcola. Il canalone diventa molto ripido, con ghiaino insidioso sulle zolle cedevoli di terra: non bisogna sbagliare, se si cade e si prende velocità si rotola giù per il canalone senza potersi fermare col salto finale sulle rocce.


L'attacco del canalone

Sguardo indietro mentre il canalone si fa sempre più ripido...

Lentamente e con concentrazione inizio la salita cercando di sfruttare le zone dove le zolle sono più marcate: quando sono quasi in cima devio sulla sinistra dove mi pare meno ripido, togliendomi dall’imbuto principale dell'infido canalone. Arrivo in cresta ma la scelta non è stata felice, sono infatti circondato da baratri: mi tocca tornar giù alla forcella incassata tra i dirupi, aggrappandomi a dei mughi provvidenziali. Scendo con molta attenzione e alla forcella e butto un occhio al canalone verso Malga Campa, abbastanza impressionante: è un budello roccioso ripidissimo, pieno di sassi e ghiaia instabili.


Eccomi alla forcelletta a quota 2333, si sale alla cima per la traccia esposta che si intravede sulla destra

Ora devo trovare la via per salire a cima Borcola: vedo un’esile traccia che si infila per un ripido canalino roccioso, a tratti esposto, dove bisogna arrampicare e fare molta attenzione a non scivolare sul maledetto ghiaino. Sono una ventina di minuti di massima concentrazione. Faticosamente arrivo in vetta Cima Borcola m 2397, ma senza esultare troppo, sono già preoccupato per la discesa che dovrò affrontare. Dalla vetta valuto le alternative di discesa: di scendere verso Cima Trettel alla Bocchetta della Borcola non se ne parla, ci sono baratri e salti di roccia da ammazzarsi. Mi affaccio allora sul versante sud che sembra meno a precipizio, ma c’è un costone ripido su zolle di erba, terra e sassi, a occhio molto pericoloso e infido, se si cade non c’è scampo. Poi, ammesso di riuscire a scendere i primi 100 metri rocciosi, resta l’incognita di non sapere come si arriva alla forcella Borcola.


In vetta! Esulto poco, sono già preoccupato per la discesa... Ecco la vista verso le creste ardite che collegano Cima Sporata, a sx il M. Corona, al centro il Passo delle Madonine

In cima con la vista verso la Val di Non

Vista verso Malga Campa, con Cima degli Inferni e Loverdina, a dx si intravede la radura di Malga d'Arza da dove sono partito

Dalla cima la visuale sulle creste verso Cima della Sporata

Decido quindi di tornare da dove sono venuto. Faccio una pausa per riprendere le forze, fare qualche foto, mangiare un po’ di frutta secca. Riparto con calma e misurando bene ogni passo scendo fino alla forcella, poi tocca al canalone erboso ripido che scendo lentamente con prudenza. Per fortuna va tutto bene, non scivolo neppure una volta, anche se in alcuni passaggi devo mettere giù il sedere per scendere più sicuro. Arrivato indenne in fondo al canalone, posso finalmente deviare verso ovest e andare a riprendere il sentiero 360 che avevo abbandonato in precedenza, tra le bellissime balze erbose con miliardi di fiori. Quindi sono altri 200 metri di salita fino al Pass dele Madonine 2442 e poi giù alla Sella del Montoz 2328.


Da cima Borcola: in basso il canalone di salita, in alto sullo sfondo il M. Corona

Discesa per il canalone

Salita verso il Pas dele Madonine

Sguardo verso la Borcola, in fondo

M. Corona

Eccomi al Pass de le Madonine, diretto verso la Sella del Montoz

Verso Cima della Sporata

Vista sul passo Sella del Montoz, nelle nebbie nascosta dietro al grande corno, c'è Cima S. Maria

Dalla Sella del Montoz mi aspetta una lunga discesa fino alla macchina a Malga d'Arza, ma ormai vado sul velluto, sono zone che conosco molto e quindi senza particolari incognite. Anche se la stanchezza inizia a farsi sentire, sono ormai tranquillo. Spero sempre in cuor mio di vedere l'orso: all'andata non ho visto nulla, solo scoiattoli, volpi, camosci. Ora la discesa con le tenebre dovrebbe essere più propizia, ma anche stavolta purtroppo non ho fortuna...


Globularia

Distese di margherite allietano la discesa...

Rivedo la Borcola, stavolta da nord durante la discesa a Malga Campa

Vista sugli spettacolari paesaggi del Brenta

Vacche sui pascoli altii della Campa

Discesa verso Malga Campa

Distese di fiori

Sguardo indietro prima di abbandonare la meravigliosa Alpe Campa

Giro magnifico in luoghi selvaggi, con la ostica salita a Cima Borcola, che non credo rifarò tanto presto. E’ un percorso per ravanatori esperti e allenati, con esperienza e piede fermo. Anche se qualcuno in rete aveva definito allegramente la salita da sud “con tutta facilità”, che il cielo lo strafulmini. Alla fine della giornata sono 23 km di sviluppo per 1700 metri di dislivello, calcolando i vari saliscendi.


Rododendro e Clematide Alpina

Ultimo sguardo indietro verso la Borcola dal passo che scende verso Malga Loverdina

Rieccomi a sera a Malga d'Arza, è fatta anche stavolta :)

Il percorso di salita
« Ultima modifica: 21/07/2021 12:51 da AGH »
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Offline SPIDI

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  Bella escursione in zone del tutto sconosciute ai più..... purtroppo o per fortuna   :)
  La vicinanza delle famose cime del Brenta dove si dirigono la maggior parte degli escursionisti ha salvato dal degrado e dallo sfruttamento questo
  angolo di paradiso...speriamo resti cosi  :)
Bisogna andare dove pochi sono andati per vedere   
ciò che pochi hanno visto

Offline AGH

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L'avvicinamento è abbastanza lungo anche da Malga d'Arza... ottimi filtro ai merenderos :) Gli altri accessi hanno dislivelli proibitivi :)))
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Offline kobang

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E' tutta bella quella zona.Ho salito la Borcola,cima Trettel,cima Strangola,sempre partendo da Malga d'Arza;sempre in zona sono stato anche sulla Loverdina.
Ogni volta con l'intenzione di tornare perchè l'ambiente è particolarmente suggestivo e,fortunatamente,poco frequentato!

Offline PassoVeloce

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Ah bravo!!leggendo il tuo racconto ho rivissuto le stesse emozioni della salita che ho fatto qualche anno fa  ;D pensavo di essere io ad aver vissuto in particolare l'ultimo tratto in modo abbastanza ansioso e terrorizzato.. ma mi consolo!  ::) ;D
Senz'altro il giro che hai fatto tu è più vario anche perchè la malga Sporata merita essendo in uno dei posto più selvaggi.. però la salita in genere si effettua dal canale a destra guardando la cima frontalmente da sopra la malga Campa.. certo non è il massimo anche perchè è soggetto a continue frane che lo modificano però ti spara diretto alla forcella prima del fatidico finale  ;D ;D
In ogni caso ti consiglio anche il monte Corona, dal passo delle Madonnine segui la cresta nord, qualche passaggio da stare attenti ma alla fine con buoni appigli... altra cimetta sconosciuta ma interessante è il Bedolè, quel "panettone" che vedi dalla malga Sporata diciamo in direzione sud ..

Offline AGH

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Ah bravo!!leggendo il tuo racconto ho rivissuto le stesse emozioni della salita che ho fatto qualche anno fa  ;D pensavo di essere io ad aver vissuto in particolare l'ultimo tratto in modo abbastanza ansioso e terrorizzato.. ma mi consolo!  ::) ;D
Senz'altro il giro che hai fatto tu è più vario anche perchè la malga Sporata merita essendo in uno dei posto più selvaggi.. però la salita in genere si effettua dal canale a destra guardando la cima frontalmente da sopra la malga Campa.. certo non è il massimo anche perchè è soggetto a continue frane che lo modificano però ti spara diretto alla forcella prima del fatidico finale  ;D ;D
In ogni caso ti consiglio anche il monte Corona, dal passo delle Madonnine segui la cresta nord, qualche passaggio da stare attenti ma alla fine con buoni appigli... altra cimetta sconosciuta ma interessante è il Bedolè, quel "panettone" che vedi dalla malga Sporata diciamo in direzione sud ..

si il monte Corona ce l'avevo nel mirino, se Borcola fosse stata meno ostica avrei provato....
Anche il Bedolè l'ho già visto da tempo e mi attrae molto... ma dici salendolo da dove? Dal fondovalle è una massacrata... poi non deve neanche essere così banale in alto... mentre dalla dorsale ovest sembra molto più facile...
Comunque la Borcola è una discreta rogna da sud, da nord per i canaloni è forse anche peggio... Però nei canaloni di ghiaia se cadi ti fermi, nei canaloni erbosi invece se parti ciao!  ;D
« Ultima modifica: 21/07/2021 12:50 da AGH »
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Offline PassoVeloce

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Anche il Bedolè l'ho già visto da tempo e mi attrae molto... ma dici salendolo da dove? Dal fondovalle è una massacrata... poi non deve neanche essere così banale in alto... mentre dalla dorsale ovest sembra molto più facile...
Beh stesso percorso che hai fatto solo che poi dalla malga vai a prendere la dorsale ovest.. ovviamente poi devi tornare indietro dalla stessa a meno che non sali da Sporminore alla malga Pra di Giovo e poi cerchi il sentiero che fa le creste (c'erano foto di Renrav), scendi alla malga e poi giu dal 360 .. poi potresti salire il Croz del re da est (io mai fatto) e scendere da ovest ma anche questo non banale, ha un passaggio sfigato in traverso su una breve placca senza appigli che se parti fai almeno 300m di planata  ::) basterebbe mettere una staffa o simile per tenersi un attimo.. alternativa easy invece è andare al passo delle Madonnine e poi decidi se fare Corona o scendere alla Campa...oppure andare sulle cime di fronte (fra Val Scura e Val Strangola) da cui puoi ammirare il lago di Tovel e tutte le altre cime intorno (sulle mappe riportata cima Rocca..o forse erroneamente di Valstrangola)

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conosco abbastanza bene la zona, la mia azione però si ferma quando bisogna arrampicare, di solito arrivo al massimo fino al 2° poi mi dà noia... cosi come i passaggi esposti senza appigli decenti... Io vado in montagna per rilassarmi, se devo soffrire troppe tensioni non mi piace più :)
« Ultima modifica: 29/07/2021 10:48 da AGH »
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Se può essere utile, ho fatto circa quello che avevi in mente (il giro ad anello partendo da malga Arzà) questa estate (12 agosto 2021), con la mia compagna.

Ascesa
Siamo saliti dal versante nord-ovest, passando prima per il ghiaione, e quindi per la gola a destra della cima. Lungo questa via ci sono i classici segnavia bianchi e rossi. Arrivati alla bocchetta, si piega a sinistra e ci si arrampica facilmente per qualche metro, benché su parete piuttosto esposta.

Confesso che ero anche io abbastanza preoccupato per la discesa, tanto che non mi sono goduto troppo la vetta.

Discesa
Nel tornare indietro, abbiamo deciso sul momento di scendere dal versante sud-est. Abbiamo disarrampicato fino alla bocchetta meridionale e quindi disceso lungo il pendio erboso.
Per quanto ripido, forniva un'aderenza decisamente buona e siamo scesi senza grossi timori (con tutta la cautela del caso).
In ogni caso, ci è sembrato molto molto meglio che discendere dal ghiaione da cui siamo saliti.
Questa discesa non è segnalata, ma sapevamo che eravamo perpendicolari al sentiero 363, che collega malga Spora con malga Campa, pertanto non ci siamo preoccupati gran che di perdere la strada. Usando il gps abbiamo intercettato il sentiero dopo aver attraversato una zona piuttosto fastidiosa (continui avvallamenti ricoperti di mughi), ma per nulla pericolosa.


Il percorso completo.


Dettaglio della Borcola. Purtroppo da Google Earth non si vede la forcella tra la Borca e cima Tretter.


Vista da malga Campa, all'andata.


Qui è dove siamo passati (ci sono i segnavia bianco-rossi).


Dettaglio del ghiaione di risalita. E' molto franoso.


Panorama dalla vetta (verso Alpe Campa).


Dettaglio del pendio erboso sul versante sud-est. A noi è parso molto tranquillo (rispetto l'altro versante).


Panorama al rientro, con vista di malga Campa.

Dettagli dell'escursione:
  • partenza e arrivo: malga Arzà
  • lunghezza totale: 15,6 km
  • dislivello totale: 1081 m
  • tempo impiegato: 08:02 h
  • tempo in movimento: 05:57 h
  • data: 12 agosto 2021 (partenza ore 09:56)

Offline AGH

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Bravi! La forcella verso Alpe Campa, a ovest di Cima Borcola, l'ho guardata da sopra, essendo salito da sud: non pareva bruttissima, ma sicuramente è meglio farla in salita che che in discesa quindi ho preferito scendere dall'andata.
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