Autore Topic: [DOLOMITI DI BRENTA] Traversata del Corno di Senaso m. 2855  (Letto 10448 volte)

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Offline DDT

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Venerdi scorso un paio di amici vanno nel pomeriggio al Rifugio Cacciatore con l'intenzione di salire il giorno dopo il Corno di Senaso.
Io non posso partire il venerdì, ma convinco qualcun altro ad un'alzataccia il sabato mattina :)
Ci troviamo in 6 al Rifugio Cacciatore, e decidiamo per la traversata: salita da E, discesa da SO.
La relazione che abbiamo in mano è succinta ma descrive il giro come facile.

Partiamo seguendo per qualche minuto il SV 325 per poi abbandonarlo per salire a sx su prati.
La direzione è evidente, dobbiamo raggiungere le ghiaie che scendono dal Passo del Parol, ma la visibilità diminuisce notevolmente per le nebbie (l'autista della jeep ci aveva avvisati).
In ogni caso risaliamo sul ghiaione finchè a quota 2280 circa troviamo sulla sx una larga cengia ascendente, porta di ingresso per la cresta E.
Dopo qualche decina di metri un cavo provvidenziale permette di risalire una liscia e scivolosa placca; superata questa la cengia continua, diventa erbosa e scavalca una forcellina.
Subito dopo, causa la scarsa visibilità e la relazione non chiara sbagliamo e saliamo i ripidi verdi sulla dx, infognandoci in una cengia esposta.
Non trovando via d'uscita torniamo alla forcellina e proseguendo in piano oltrepassiamo un canale dove troviamo un paio di vecchissimi bolli.
Riprendiamo a salire su altri ripidi pendii erbosi, senza alcun riferimento.
Entriamo in un largo canale e superiamo un primo risalto sulla sx, finchè il terreno si impenna nuovamente: siamo a quasi 2700 mt, l'anticima E è vicina ma non la vediamo e siamo sul punto di tornare indietro (cosa che comunque non sarebbe stata facile), quando una breve apertura ci consente di intuire dov'è il passaggio.
Una cengetta erbosa esposta ed un ultimo pendio ci portano sulla cresta finale mentre le nebbie parzialmente si diradano.
In breve raggiungiamo l'anticima e poi la vetta del Corno di Senaso.
Peccato per la scarsa visibilità che ci permette solo qualche scorcio sul Vallon.
Sosta e foto di rito, poi ripartiamo per la discesa lungo la cresta SO.
Si rimane sul filo o a ridosso della lunghissima e spettacolare cresta (nel complesso almeno 1 km), non difficile ma da seguire concentrati.
Evitiamo una possibile scorciatoia per un ghiaione tra la cima e l'anticima SE, non sapendo se fosse quello giusto, e continuiamo adesso seguendo radi ometti finchè non si è obbligati a scendere un ripido canale.
Una larga cengia ci conduce ad un ulteriore canalino franoso che permette di superare gli ultimi salti prima di scendere liberamente verso il Passo di Cresole.
Da qui in poi il percorso è relativamente semplice, seguendo ometti e una buona traccia si passa la Pozza Alta della Busa di Senaso, si intercetta il SV 348 all'altezza della Pozza Bassa e con un lungo e spettacolare traverso rientriamo al Rif. Cacciatore.

Nessun riferimento per la salita (se non all'inizio), la nebbia, la relazione scarna ed imprecisa: quella che doveva essere una bella escursione è diventata un'uscita spettacolare che ricorderò a lungo!
La cresta E è sicuramente più impegnativa, nessuna indicazione nella parte superiore e con percorso spesso da interpretare.
Quella SO è più facile, anche se non è facile individuare il primo canalino che permette di superare la fascia rocciosa.

Alcune foto, purtroppo la nebbia ci ha spesso precluso la vista:


val d'Ambiez


verso il ghiaione che scende dal Passo Parol



sul ghiaione






la cengia e la placca con il vecchio cavo


sul forcellino al termine della prima parte della cengia


il canale della salita


superando i risalti





la cengetta minimale e l'ultimo sforzo prima di raggiungere la cresta


sull'anticima E in vista della vetta


vista sul Vallon


ormai in vetta


Finalmente!








in discesa sulla cresta SE


il primo canale


discesa a vista (poca) verso il Passo di Cresole


Pozza Alta della Busa di Senaso




gli ultimi traversi


il tracciato: 11 Km, D+ 1150 mt





Offline AGH

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Complimenti davvero, bel giro ravanatorio! Certo con le nebbie diventa assai infido, io non so se mi sarei fidato, il Brenta con la nebbia fa abbastanza paura fuori sentiero e su percorsi ignoti :) Non sapevo si potesse salire il Corno di Senaso... ora lo so! :)
Grazie per il bel report :)
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Offline Dellas

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Bella.. peccato fare un giro così appagante nella nebbia e non gustare il panorama dato da quella parte di brenta ancora selvaggio.
L'anno scorso in ottobre ho fatto la cima di Ghez di fronte e avevo adocchiato quelle cime al di là della valle.

Vi toccherà rifarlo con giornata serena  ;)

Offline DDT

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Grazie, in effetti un certo senso di inquietudine c'era, continuavamo a salire senza sapere se fossimo sulla via corretta.
Poi giunti sull'anticima E ci siamo un po' rilassati.
Difficilmente tornerò sul Corno di Senaso, con tutto quello che c'è da fare solo in Brenta....la traversata della Cima di Ghez ad esempio, l'ho già puntata da tempo  ;)