Ciao Forum; inserisco album e relazione/racconto del giretto in Brenta fatto ormai il 2 ottobre scorso. Avrei dovuto postarlo prima, ma una serie di rogne
me lo hanno impedito. Siccome secondo me le immagini del Brenta vale sempre la pena vederle…. Beh, eccolo qua:
Ore 6,00, mi alzo e faccio un cheek up della situazione post Milano-Presanella in giornata, gambe stanche ma si muovono, piedi doloranti ma mi reggono, schiena ma sì dai funziona anche lei. Cristina è più o meno è nella stessa situazione, anzi probabilmente un po’ meglio perché pesando 1.5 kg è più agile. I piedi sono la parte del corpo che sta peggio, ma sono abituati a soffrire!
Partiamo da Romeno destinazione Madonna di Campiglio, posteggio al rifugio Vallesinella, tante macchine. Solitamente in questa stagione non si vede più molta gente ma quest’anno l'apertura dei rifugi è stata prolungata, per cui…
Saliamo al rifugio Casinei e successivamente Brentei da dove manchiamo da diversi anni, prima era tappa fissa ogni anno per portare i saluti alla famiglia Detassis pluriennali gestori del rifugio ma da quando se ne sono andati non ci eravamo più tornati.
Lasciamo il rifugio per dirigerci verso la Bocca di Brenta e l’attacco della famosa ferrata. Si passa un nevaietto perenne, si supera una paretina attrezzata con cavi e si arriva all’attacco della ferrata. Questo percorso tecnicamente non è per niente difficile ma è sempre molto esposto su cenge più o meno strette. I tratti di facile arrampicata sono di solito attrezzati o comunque lo sono nei punti dove necessita un poco di aiuto. Inizia con una bellissima cengia che passa sotto il Campanile Basso, ogni angolo, curva, canale richiederebbe una foto, ne abbiamo già a milioni ma continuiamo a farne. Giunti sotto il Campanile non possiamo non soffermarci ad ammirare i due ragnetti che lo stanno risalendo in fortissima esposizione, il primo di cordata ha anche il tempo di salutarci quando si accorge che li stiamo guardando e fotografando! C’è molta più gente delle volte precedenti in cui ci siamo stati, ma non ci diamo fastidio bisogna solo avere l’accortezza e l’occhio lungo per incontrarsi nei punti migliori.
Tra sali e scendi e cenge arriviamo alla Vedretta degli Sfulmini che si raggiunge scendendo una lunga serie di scale. La vedretta grazie alla recente nevicata è combinata un poco meglio di altri periodi, fare solo attenzione dove finisce la neve perché sotto le ghiaie c’è ghiaccio vivo.
Raggiungiamo la balconata dove si trova il rifugio Alimonta, purtroppo chiuso, sognavo una bella birrona e una fetta delle famose torte del rifugio, invece acqua e biscotti (possi tra l’altro!)
Sono da poco passate le 14,00 facciamo due conti. Se scendiamo adesso arriveremo al posteggio nell’ora peggiore per ripartire, stare fermi a crogiolarsi al sole purtroppo ci annoia a morte, che fare?!?! Proseguiamo per il rifugio Tuckett con il Sosat? Boh possiamo anche provare! Al bivio danno 2 h ma sì dai possiamo farcela, tanto la giornata è ottima, ce la prenderemo con calma e quando arriveremo arriveremo. Questo sentiero è più che altro un sentiero attrezzato, si trova una lunga scala, nel nostro caso in discesa, un poco faticosa per il resto è semplice e l’esposizione inferiore alla Via delle Bocchette ma non per questo meno panoramica e bella! La risalita dopo la scala la ricordavamo molto più breve ma tra scalette e cenge si risale almeno di altri 200 m. Passiamo un pietraia che io trovo molto bella e suggestiva e poco dopo vediamo il rifugio ma prima di arrivarci di tempo ne deve passare ancora. Si entra parecchio verso la Bocca di Tuckett per poi, dopo l’ultima scaletta, prendere un sentiero che aggira il vallone e quasi pianeggiante arriva al rifugio, ormai in via di sbaraccamento. Niente birra neanche qui…. Vabbè, mi accontento di un bicchiere di vino. Mentre mangiamo il nostro panino ci portano il caffè perché stanno spegnendo tutto, ok niente birra e caffè freddo…
Lasciamo il rifugio, ma non siamo gli ultimi, vediamo alcune persone scendere molto lentamente dalla Bocca di Tuckett, anche loro si godono la giornata fino agli ultimi minuti di luce. Fino al rifugio Casinei non incrociamo nessuno e siamo immersi nei colori autunnali ormai qui dominanti. Dal Casinei in poi la cosa cambia ma ormai siamo rimasti in pochi e anche il posteggio si è svuotato. Con gli ultimi raggi di sole lasciamo Madonna di Campiglio e quel bellissimo gruppo montuoso che sono le Dolomiti di Brenta!
Foto:
http://www.montimania.it/Multimedia/Arch/2011/Brenta2/album/index.htmlI dati GPS potrebbero non essere attendibili, abbiamo perso il segnale più volte
Dislivello 1531 m
21,43 km