Riprendendo il tema delle cime solitarie,questa è la volta di Cima S.Maria 2682 m. nel Gruppo di Brenta.
Con Charly,Rudy ed Ale arriviamo poco sopra Cavedago sulla strada per Malga Dagnola;fortuna vuole che in occasione della festa degli allevatori a Malga Spora,oggi la forestale è aperta:sono 3,5 km di noiosa e faticosa salita risparmiati!
Parcheggiamo all'imbocco del sentiero per Malga Spora che si inoltra nella dirupata valle sovrastante la Selva Piana ed il Rio Sporeggio.
Superiamo veloci vari gruppetti diretti alla Spora per giungere al bivio che ci porterà all'ex Malga Cavedago.
Questo tratto costeggia imponenti salti rocciosi e altre ripidissime e lisce pareti lo sovrastano (a tratti cordino di sicurezza)
Qui a sinistra si prosegue verso malga Spora e a destra si va al Baito Cacciatori di Spora ed ex Malga Cavedago.
Verso la Val dei Cavai con il Baito Cacciatori di Spora
Percorriamo la Val dei Cavai,solitaria e molto bella
Solo i fischi delle marmotte ed il volo di un rapace interrompono la quiete assoluta di questa lunga valle.
Alle spalle si scorge il Piz Galin,nostra meta recente.
Alta Val dei Cavai,verso la Sella del Montoz
Il cielo è a tratti minaccioso,ma confidiamo sul meteo del Dolomiten,un "vangelo" per Rudy (!) che garantisce assenza di pioggia.
Peccato per la modesta vista sui panorami,in compenso con sole forte in queste zone se ne esce arrostiti...
Alla sella del Montoz si apre davanti a noi il percorso verso Cunevo,alla nostra destra inizia la salita verso i merletti rocciosi che vanno dal M .Corona al Croz del Re,con un bel percorso in cresta.Giro che faremo prossimamente.
Il sentiero verso Cima S. Maria,o meglio le labili tracce ed i segni ormai scoloriti,ci portano verso sinistra su terreno sassoso,rocce erose,tracce di nevai da poco estinti,brutta evidenza del clima che si surriscalda.
Per fortuna estese fioriture di edelweiss,nigritelle ed una miriade di classiche piante di quota ci rallegrano con i loro vividi colori.
Stelle e crozi
Una ripida rampa ed un canalino da arrampicare facilmente ci portano sulla innominata quota 2513m. che sovrasta la Sella del Montoz.
Nel canalino roccioso stavo per assicurare Maya perchè il passaggio è espsto,ma lei mi ha dato uno sguardo ed è partita con gran raspare di unghie sulle roccette ed in un attimo era su ad aspettarci tutta soddisfatta!!
Lasciato questo rilievo e ridiscesi i pochi passaggi rocciosi,riprendiamo il cammino verso Cima S.Maria,prima su cresta prativa fioritissima,poi su estesa sassara fino alla vetta,segnalata da piccola immagine della Madonna.
L'instancabile Maya
e le coccole di rito sulla vetta...
Sostiamo in attesa che bautte e calivi ci lascino vedere le meraviglie circostanti,ma solo a tratti la visuale si apre su questo magico mondo di calcare.
Riusciamo a buttare uno sguardo verso il Passo della Gaiarda:
scendendo circa 400m e risalendone ad occhio 200 potremmo raggiungerlo e da lì scendere su Malga Spora realizzando un interessante anello.
Non esistono tracce evidenti e la visibilità così incerta ci impedisce il tentativo;pazienza,ci riproveremo.
Riprendiamo il cammino a ritroso,ma dopo il Baito Cacciatori,deviamo verso Malga Spora,adagiata sull'incantevole piana erbosa.
La festa è ormai finita ed i nonesi,fedeli alla loro proverbiale generosità (!!!) non ci propongono nemmeno un sorso di birra;ad ogni modo la deviazione meritava per il particolare paesaggio.
Qui la traccia su mappa
Ancora una volta gli angoli meno battuti delle nostre montagne riservano belle sorprese ed emozioni,a prescindere dalla rilevanza tecnica delle cime salite.
Sono luoghi dalle memorie intatte,non contaminate dalla frequentazione di massa,una finestra sul recente passato di montagne dove l'uomo saliva solo per le dure incombenze del lavoro.