Autore Topic: Dolomiti di Brenta. Sentiero Costanzi e Sentiero delle Palete  (Letto 9701 volte)

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Offline roen

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“…un percorso di una bellezza selvaggia che va dal Rifugio Peller al P.so del Grostè. Si snoda dapprima per vaste praterie erbose per poi inerpicarsi lungo le ardite creste delle cime della catena settentrionale del Brenta. Costellato di passaggi assai impegnativi con attrezzatura minimale presuppone un buon allenamento fisico ed una buona capacità di fare fronte a imprevisti ed insidie dovute al mutare delle condizioni atmosferiche. La vastità e la varietà dei panorami costituiscono una gratificante compensazione delle fatiche intraprese”. Così è descritto il Sentiero Costanzi. Ottimi presupposti per ritornare a percorrerlo, dopo 10 anni.
 
Partiamo venerdì pomeriggio da Malè sotto una canicola più da Lago di Como che non da Val di Sole, per salire al rifugio Peller, ottimo sotto tutti gli aspetti, dall’accoglienza alla cucina e pulizia.
 
Sabato mattina alle 6,30 siamo già scarponati. Comodamente in ambiente bucolico raggiungiamo il P.so della Nana, tantissime marmotte in giro. Da qui si comincia a salire passando sotto la cima di Nana e il Sasso Rosso. Alla selletta della Nana scendiamo al P.so Pracastron, il primo tratto di discesa, è praticamente sparito, lavato via da neve e piogge, scendiamo cautamente, purtroppo i grossi zaini saranno un grande impiccio per entrambe le giornate! Raggiungiamo il P.so Pracastron e sul paletto c’è il cartello che segnala che il sentiero Costanzi è chiuso per manutenzione. E’ stato il nostro cruccio per tutta la settimana, ma dopo varie telefonate alla Sat, vigili, comuni, rifugi finalmente riusciamo a capire che si tratta di una chiusura a solo scopo cautelativo, il sentiero è agibile, ci sono solo alcuni cavi da cambiare. Considerato che noi l’avevamo già fatto e sapevamo a cosa stavamo andando incontro, decidiamo di andare lo stesso. In effetti si percorre benissimo, anzi rispetto a 10 anni fa abbiamo trovato cavi in punti dove allora non c’erano, rimane il fatto che è un percorso molto lungo, stancante sia fisicamente che mentalmente.
Tra vari sali scendi dalla varie cime, passaggi su tracce di cenge, canali erbosi e sassosi, creste varie si arriva al bivacco Bonvecchio. Dal bivacco, saliamo al punto più alto del percorso, la cima Sassara e poi ancora giù alla Bocchetta di Val Gelada e successivamente alla Bocchetta dei Tre Sassi e con un ultimo traverso arriviamo finalmente a vedere i prati dello Spinale. Ancora lontana possiamo immaginare la nostra meta. L’ambiente ora è meno severo, la stanchezza si fa sentire, ma l’attenzione non deve calare. Ultimi traversi e cenge e finalmente siamo al rifugio Graffer, purtroppo non abbiamo trovato posto qui per cui dobbiamo salire al Rifugio Stoppani, una albergo di lusso più che un rifugio, ma non avevamo scelta!
 
Domenica completiamo la traversata rientrando con il sentiero delle Palete. Il percorso si snoda lungo il versante orientale del gruppo, con un’ineguagliabile veduta sul lago di Tovel e sulla Valle di Non. Non prevede tratti in cresta, ma si trovano ancora tratti molto esposti su cengette erbose. La salita al P.so delle Palete è attrezzata con pioli e corde ed è soggetta a scariche di sassi. E’ comunque un sentiero che prevede una buona resistenza e capacità di orientamento.
 
Un lungo e memorabile fine settimana, purtroppo le foto non trasmettono le sensazioni ed emozioni provate in questi luoghi solitari, così diversi dal resto del Gruppo del Brenta!

Altre foto:
http://www.montimania.it/Multimedia/Arch/2011/Brenta/album/index.html

P.S. Non so se dovevo attaccarmi alla precedente discussione; a me pareva più giusto aprirne una nuova.
« Ultima modifica: 12/07/2011 13:38 da roen »
"Non il riposo è riposo, bensì il variar fatica alla fatica è riposo"

Offline max_red

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Mi sono gustato tutto l'album: favoloso! :) Complimenti, bellissimo.

Offline nantes

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Un gran bel giro in un ambiente unico, severo, selvaggio e solitario;
un esperienza che rimane nel cuore  :)

Offline roen

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Un gran bel giro in un ambiente unico, severo, selvaggio e solitario;
un esperienza che rimane nel cuore  :)

Mi togli le parole di bocca Nantes, secondo me il Costanzi è il più bel sentiero del Brenta (oltre che il più rognoso, il più difficile, il più lungo e il più faticoso)

P.S. Allego qualche altra foto
« Ultima modifica: 12/07/2011 13:42 da roen »
"Non il riposo è riposo, bensì il variar fatica alla fatica è riposo"

Offline Franz

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Eccezionale! Davvero complimenti!  :D

Offline PassoVeloce

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Complimenti!!anche il meteo è stato favorevole per fortuna  ;)

Offline Alan

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 :o Bravissimo!! Complimentissimi anche da parte mia!!!

Offline ciaspaman

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Bellissimo giro, il brenta più selvaggio ma proprio per questo il più affascinante!
W la picca! ;D

Offline miki

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Che tirata.. io l'avevo fatto in tre giorni ma con due varianti; La cima del peller e la gustavo vidi all'arrivo al grostè.
Per le palette ti invidio molto.. per la maggior parte del tempo sono stato immerso nella nebbia :(

Ma non ho capito, a piedi, siete partiti da male o dal peller??

Offline roen

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Grazie a tutti per gli apprezzamenti !
@ Miki, siamo saliti a piedi al Peller venerdì pomeriggio, Anche se ho un 4x4, prederisco evitare di rompere i maroni alle marmotte con il rumore e con i gas di scarico; poi venerdì sera al Peller c'erano dei cinghialotti saliti in trial che si lamentavano di dover fare gli ultimi 20 metri a piedi (io metterei la sbarra a Cles, altro che sotto il rifugio), ma qui è questione di punti di vista e rischiamo di aprire una discussione eterna.
Era venuta anche a me l'idea di fare il Vidi (anche per non risalire dal Graffer allo Stoppani), ma giunti al bivio ci siamo guardati in faccia e constatando che il nostro livello di attenzione non era più quello di 8/9 ore prima, abbiamo deciso di lasciar perdere: meglio una bella e sicura strada di servizio  ;)
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Offline miki

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siamo saliti a piedi al Peller venerdì pomeriggio
Complimenti per la costanza :o è eterna sia da cles che da male..
poi venerdì sera al Peller c'erano dei cinghialotti saliti in trial
Quelli sono tipici ;D sono ospiti abituali.. ho cenato 3 volte al peller e due volte li ho incontrati..

Offline jochanan

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l'ho tentato molti anni fa... avevo un amico abituato alle ferrate superaccessoriate. Sono dovuto rientrare. p e c c a t o... belle le foto, anzi, bellissime
il mondo sarebbe veramente noioso senza le montagne (E.Kant, mi sembra, che tra l'altro è sempre vissuto in pianura)

Offline roen

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Quelli sono tipici ;D sono ospiti abituali.. ho cenato 3 volte al peller e due volte li ho incontrati..

Francamente a me non hanno infastidito... capirai, vivo a Milano: di imbecilli ne abbiamo sicuramente di più noi; il problema è che uno di questi idioti doveva aver già filtrato a valle e ha dato prova di se davanti a un gran numero di turisti stranieri. Se li facciamo scappare, i nostri rifugi, con la pressochè nulla frequentazione di italiani, sono praticamente defunti.
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Offline marziavr

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Fantastico questo giro ...
bravi  :)

Offline michela

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complimenti bel giro :)