Venerdi scorso un paio di amici vanno nel pomeriggio al Rifugio Cacciatore con l'intenzione di salire il giorno dopo il Corno di Senaso.
Io non posso partire il venerdì, ma convinco qualcun altro ad un'alzataccia il sabato mattina
Ci troviamo in 6 al Rifugio Cacciatore, e decidiamo per la traversata: salita da E, discesa da SO.
La relazione che abbiamo in mano è succinta ma descrive il giro come facile.
Partiamo seguendo per qualche minuto il SV 325 per poi abbandonarlo per salire a sx su prati.
La direzione è evidente, dobbiamo raggiungere le ghiaie che scendono dal Passo del Parol, ma la visibilità diminuisce notevolmente per le nebbie (l'autista della jeep ci aveva avvisati).
In ogni caso risaliamo sul ghiaione finchè a quota 2280 circa troviamo sulla sx una larga cengia ascendente, porta di ingresso per la cresta E.
Dopo qualche decina di metri un cavo provvidenziale permette di risalire una liscia e scivolosa placca; superata questa la cengia continua, diventa erbosa e scavalca una forcellina.
Subito dopo, causa la scarsa visibilità e la relazione non chiara sbagliamo e saliamo i ripidi verdi sulla dx, infognandoci in una cengia esposta.
Non trovando via d'uscita torniamo alla forcellina e proseguendo in piano oltrepassiamo un canale dove troviamo un paio di vecchissimi bolli.
Riprendiamo a salire su altri ripidi pendii erbosi, senza alcun riferimento.
Entriamo in un largo canale e superiamo un primo risalto sulla sx, finchè il terreno si impenna nuovamente: siamo a quasi 2700 mt, l'anticima E è vicina ma non la vediamo e siamo sul punto di tornare indietro (cosa che comunque non sarebbe stata facile), quando una breve apertura ci consente di intuire dov'è il passaggio.
Una cengetta erbosa esposta ed un ultimo pendio ci portano sulla cresta finale mentre le nebbie parzialmente si diradano.
In breve raggiungiamo l'anticima e poi la vetta del Corno di Senaso.
Peccato per la scarsa visibilità che ci permette solo qualche scorcio sul Vallon.
Sosta e foto di rito, poi ripartiamo per la discesa lungo la cresta SO.
Si rimane sul filo o a ridosso della lunghissima e spettacolare cresta (nel complesso almeno 1 km), non difficile ma da seguire concentrati.
Evitiamo una possibile scorciatoia per un ghiaione tra la cima e l'anticima SE, non sapendo se fosse quello giusto, e continuiamo adesso seguendo radi ometti finchè non si è obbligati a scendere un ripido canale.
Una larga cengia ci conduce ad un ulteriore canalino franoso che permette di superare gli ultimi salti prima di scendere liberamente verso il Passo di Cresole.
Da qui in poi il percorso è relativamente semplice, seguendo ometti e una buona traccia si passa la Pozza Alta della Busa di Senaso, si intercetta il SV 348 all'altezza della Pozza Bassa e con un lungo e spettacolare traverso rientriamo al Rif. Cacciatore.
Nessun riferimento per la salita (se non all'inizio), la nebbia, la relazione scarna ed imprecisa: quella che doveva essere una bella escursione è diventata un'uscita spettacolare che ricorderò a lungo!
La cresta E è sicuramente più impegnativa, nessuna indicazione nella parte superiore e con percorso spesso da interpretare.
Quella SO è più facile, anche se non è facile individuare il primo canalino che permette di superare la fascia rocciosa.
Alcune foto, purtroppo la nebbia ci ha spesso precluso la vista:
val d'Ambiezverso il ghiaione che scende dal Passo Parol
sul ghiaionela cengia e la placca con il vecchio cavosul forcellino al termine della prima parte della cengiail canale della salita
superando i risaltila cengetta minimale e l'ultimo sforzo prima di raggiungere la crestasull'anticima E in vista della vettavista sul Vallonormai in vettaFinalmente!in discesa sulla cresta SEil primo canalediscesa a vista (poca) verso il Passo di CresolePozza Alta della Busa di Senasogli ultimi traversiil tracciato: 11 Km, D+ 1150 mt