Progetto estivo.. finalmente realizzato, anche se diverso dall’idea originale:Partenza da Carciato lungo la val Melledrio percorrendo il sentiero n°329 fino al bivacco Costanzi dove passeremo la notte. Scegliamo questo itinerario al posto del sentiero 365 perché consigliatoci come più panoramico e con salite meno dure.
In effetti, il primo tratto del sentiero si svolge all’ombra del bosco e lo percorriamo agevolmente, chiacchierando del più e del meno. La storia cambia quando ci s’incomincia ad allontanare dal dosso di santa brigitta, qui sempre in mezzo al bosco la salita si fa dura e lo zaino pesa
.. Dopo aver passato il bivio con indicazione malga scale il bosco incomincia a diradarsi e si apre un bel panorama, ma la salita non concede sconti e non si trovano tratti piani dove poter rifiatare.. e per fortuna che questo itinerario è quello meno ripido!! non osiamo pensare a come potesse essere l’altro!!
.. Comunque alle 14.30 arriviamo al Costanzi mangiamo, riposiamo, andiamo alla vicina fonte e dedichiamo il resto della giornata al sole e al relax
. In tarda serata arriva un ragazzo Belga alla sua 70° tappa del giro delle alpi
che cena e passa la notte insieme a noi. Il secondo giorno è quello più di carattere alpinistico. Si parte per il bivacco Bonvecchio. In breve raggiungiamo Prà Castron, diamo le spalle al sasso rosso e puntiamo verso cima benon, superata anch’essa, ci troviamo di fronte al biglietto da visita del sentiero costanzi: la schiena dell’asen. La passiamo con passo cauto e attento, ma senza difficoltà. La difficoltà del sentiero Costanzi e che è composto da un susseguirsi di passaggi difficili: altre brevi “schiene”, ripidi tratti erbosi in discesa, salite che richiedono il “4wd” mani e piedi, attraversamenti con ghiaioni.. un susseguirsi di su e giù attrezzati solo per metà. Dopo 5 ore arriviamo al tanto sospirato Bonvecchio ma il meteo purtroppo, non ci concede panorami
, siamo, infatti, circondati dalle nubi. Una breve sosta per il pranzo, un’occhiata all’interno del bivacco, salutiamo l’amico Belga, che partito prima di noi dal costanzi è già piazzato per una giornata di riposo ad alta quota, e ripartiamo in direzione del Grostè. Una nota importante per chi volesse andare al Bonvecchio è che l’acqua c’è, ma è molto scarsa. Poco distante dall’uscita del bivacco c’è la fonte che consiste in un timido filo d’acqua. Per riempire una bottiglia da 1,5 l mi ci son voluti 10 minuti buoni
.. Proseguiamo sempre in mezzo alle nubi per la cima Sassara e visto il meteo scansiamo la salita alla croce con il sentiero più basso segnalato. Oltrepassiamo anche il sasso alto e qui decidiamo di tagliare l’escursione, infatti, siamo stanchi, l’orario è avanzato e le nubi non ci mollano, anzi, sembrano diventare più minacciose
. Arrivati alla bocchetta dei tre sassi, quindi, tagliamo giù per la Val gelada di campiglio e arriviamo alla malga mondifrà. Qui ci concediamo un lusso molto poco alpinistico
; non avendo voglia di correre a campo carlo magno per vedere di prendere uno degli ultimi autobus, ci spaparanziamo di fronte alla malga fino all’ora di cena, ceniamo alla malga, e……
ci facciamo venire a prendere in taxi . Il sentiero Costanzi è (per quanto riguarda me) veramente impegnativo. Lo sconsiglio a chi si aspetta una ferrata, molti tratti non sono attrezzati
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