Sabato 11 ottobre scorso: uno di quei giorni in cui le persone sagge se ne stanno in città.
Invece io e Alberto vogliamo a tutti i costi essere ottimisti, e speriamo che le previsioni di Meteo Trentino vengano smentite in senso migliorativo.
Partiamo dal Lago di Tovel con la lucina frontale. Il percorso, in tutta la prima parte, con passaggio per Malga Tuenna e poi traversata e salita fino al Passo di Val Gelada, è identico a quello che seguimmo io e Roberto per andare sul Gran de Formenton, si veda:
http://girovagandoinmontagna.com/gim/index.php?topic=7519Larici con colori autunnali:
Imbocco della Val Gelada di Tuenno e Corno di Denno:
Val Gelada (si noti quanta meno neve c'è rispetto all'altro giro):
La ferrata all'imbocco della Val Gelada e il tratto di cordino all'uscita della stessa sono stati rinnovati, molto di recente.
Dal Passo di Val Gelada, svoltando a desta, si prende in salita su ghiaione:
Iniziano i tratti attrezzati, compresa qualche scaletta:
Nel percorrere questa parte iniziale del sentiero, notiamo come tutti i cordini vecchi siano stati sostituiti con cordini nuovi, ben tesi.
Con breve deviazione dal sentiero, saliamo per roccette di I grado fin sul Sasso Alto e più avanti, per traccia facile, su Cima Sassara.
Proseguiamo e raggiungiamo il Bivacco Bonvecchio:
Il bivacco all'interno è bello, confortevole e in ordine, con 8 posti letto comodi e coperte.
Dato che ha iniziato a piovere, entriamo nel bivacco per vedere se smette, e decidere che fare.
Smette di piovere, decidiamo di proseguire.
Dopo un po' che siamo partiti, ricomincia a piovere, ma ormai la direzione è presa.
Il sentiero è un continuo sali-scendi da una cima all'altra. Non ce ne perdiamo una, anche quando comporta una deviazione dal sentiero: Cima Paradiso, Cima Rocca, Cima delle Livezze, Cima del Vento, Cima Tuenno. Qualche passaggio, reso infido dal bagnato, non è molto piacevole, come questo in discesa:
Purtroppo siamo nella nebbia con 5 metri di visibilità, e non vediamo niente degli spettacolari panorami che il sentiero notoriamente offre. A tratti nevischia. Sul ritorno al sentiero dopo la deviazione per Cima del Vento, dobbiamo consultare il GPS poiché ci rendiamo conto di aver sbagliato crinale, ma recuperiamo facilmente l'orientamento.
Attenzione: alcuni tratti di cordino nella seconda parte del sentiero, cioè a nord del bivacco, non sono stati del tutto rinnovati. Ci sono due spezzoni di cavo che sono annodati in modo precario a uno dei due estremi, quindi occorre porre molta attenzione a se/come/quanto ci si appende ai cordini.
Forcella del Vento, tra Cima del Vento e Cima Tuenno:
Finalmente, a pomeriggio inoltrato, smette di piovere, e il cielo si apre un po'. Dopo aver disceso Cima Tuenno, avvistiamo Cima Benon, illuminata in via del tutto eccezionale da uno sprazzo di sole:
Percorriamo la cresta che intercorre:
Riusciamo a vedere qualche bel panorama, come questo verso il Lago di Tovel:
Arriviamo in vista del Sasso Rosso:
In alto alla nostra destra un camoscio fila via veloce, riesco solo a fargli una foto mossa:
Raggiungiamo il Passo di Prà Castron, e scendiamo a destra, per lungo sentiero:
Ci ricongiungiamo così al sentiero di andata.
Arriviamo a Tovel con le luci frontali, ma finalmente il cielo è quasi del tutto sereno, il tramonto molto suggestivo, e poi le stelle...