Lo scorso sabato ripercorriamo questa zona del Brenta,interessante sotto il profilo ambientale e naturalistico;qui l'orso è attivamente presente assieme a marmotte,camosci,aquile e mufloni,questi abbastanza rari in Trentino.
Lasciata un'auto per il rientro a Sclemo,ripartiamo da sopra Senaso diretti all'Asbelz.
La ripidissima mulattiera salesà ci conduce alle prime ed isolate baite.A tratti evidente il solco nella roccia lasciato dai pesanti traini:un muto,ma potente segno delle grandi fatiche del passato.
Su una di queste campeggia una bella meridiana
Proseguiamo ancora su discrete pendenze,ma siamo ormai in terreno aperto con la Val di Jon, indicata in altre mappe come V. dell'Inferno,sulla nostra sinistra.
Col tele fotografo una esile cascata ingrottata,sul versante opposto:un fresco invito nel caldo che inizia a farsi sentire.
Proseguiamo a mezza costa in direzione di malga d'Asbelz; una delle numerose marmotte si concede all'obiettivo.
Giungiamo alla Malga d'Asbelz dove spiccano le rovine della stalla:era stata da poco riedificata quando una potente valanga la ha demolita.
Dopo meritato spuntino saliamo al lago d'Asbelz ed alla vicina pozza,insolitamente ricca d'acqua.
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Molte chiazze e lingue di neve,ormai negli anni insolite per questa stagione,ci confortano sulla salute delle nostre sorgenti
Lasciamo la quiete del laghetto e rientriamo per breve tratto sui nostri passi,fino ad incrociare il sentiero per il M. Pizzo.
Dopo aver gettato uno sguardo sulla ex malga Sgolbia,raggiungiamo una rocciosa forcelletta che guarda verso la Valgelada (Selletta M.Pizzo).
In alto le rocce del castel dei Camosci.
Qui si fermano gli altri compagni,mentre Charly,Ale,Rudy,la fda Maia ed io ci icamminiamo sul traverso di erbe e sfasciumi,diretti alla cima del Pizzo
Con breve e ripida risalita arriviamo in cima;il tratto richiede prudenza in discesa ed in particolare se c'è erba secca (seola)
Panorama dal M.Pizzo
Torniamo alla forcella e scendiamo fino all'ampia conca prativa dove ci attendono gli amici,in pieno relax!
Un camoscio ci osserva dall'alto
Riprendiamo la marcia,osservando un tratto del percorso di andata:come un sottile graffio nel verde,il sentiero passa su alte e verticali parete di roccia grigia.
Più avanti sulla nostra destra si alzano i pendii prativi del M.Brugnol.
Siamo in vista di Malga Valandro,presidiata da un bel gregge di pecore e capre,il tutto raccolto in un ampio recinto elettrificato.
Il pastore è assistito da un branchetto di cani meticci.Uno di loro ha il muso sfregiato da una brutta ferita,segno tangibile di lotta con l'orso in difesa del gregge.
Il pastore ci parla di episodio non recente e ci indica la zona dove spesso vede il plantigrado.
Sembra accettare lo scomodo vicino,pur temendone i danni.Di sicuro non c'è il rancore e la paura che con troppa superficialità alimenta gli articoli dei giornali.....
Lasciamo la malga per la lunga discesa verso Sclemo attraversando un tripudio di pascoli in fiore.
Questa la traccia su mappa K688
Gita senza alcuna complicatezza tecnica,mediamente faticosa per il tratto iniziale a forte e continua pendenza,regala ampie e rilassanti vedute in un ambiente che ha sicuramente messo alla prova quanti vi hanno vissuto e lavorato.
Un grazie agli altri amici di gita,Stefano,Edoardo ed in particolare al Dario,organizzatore competente e promotore di questa uscita.