Ciao, la tematica è abbastanza lunga da trattare, i percorsi comunque ci sono, sul nostro sito, nella sezione "Fotografie e schede tecniche" ne ho relazionati alcuni con la precisazione dell'accessibilità (purtroppo non ho avuto il tempo per relazionarli tutti), per il vicino Alto Adige è stata fatta una pubblicazione, consultabile anche on-line, "Escursioni senza barriere", ecco il link:
http://www.hotel.bz.it/it/percorsi/page.htmlAltri percorsi sono on-line sul sito della coop H81 di Vicenza, tra cui l'anello di Campogrosso:
http://www.h81.org/joomla//index.php?option=com_content&task=view&id=47&Itemid=79Qui da noi a suo tempo la SAT avrebbe voluto fare una pubblicazione del genere, ma poi non ho più saputo niente e credo che il progetto si sia arenato.
Il percorso al Lago di Cece è solo uno dei tanti percorsi possibili, tutto dipende dalle circostanze, tipo di carrozzina, presenza o meno di freni, peso della persona, disponibilità e numero degli accompagnatori... Diciamo che una persona esperta, cartina alla mano, riese ad individuare diversi percorsi più o meno accessibili.
In linea di massima percorsi su strade forestali che non presentino particolari pendenze, sono un buon punto di partenza per costruire qualche percorso "accessibile".
Vorrei però sottolineare una cosa, che la soluzione ideale sarebbe quella di cercare di integrare le persone disabili in escursioni in grado di interessare anche a persone non disabili, piuttosto che puntare su dei percorsi ad hoc, che alla fine portano sempre a creare una sorta di "mondo parallelo".
Cerco di spiegarmi meglio. Purtroppo in Italia siamo ancora al Neolltico, ma in Francia, dal 1988 viene utilizzata con successo la "joelette", una speciale sedia monoruota concepita appositamente per la montagna, con la quale è possibile portare persone disabili sulla maggior parte di sentieri di montagna, in linea di massima è possibile percorrere la maggior parte dei percorsi classificati "E".
L'anno scorso, con gli amici della SAT di Arco, abbiamo organizzato un'escursione sul Monte Stivo, e loro hanno portato un loro amico disabile con... la portatina... E' stato davvero molto bello, e con la joelette tutto sarebbe stato molto più facile.
Se qualcuno per caso è interessato ad approfondire la cosa, per maggiori informazioni sulla joelette ecco un link (in francese):
http://www.hce.asso.fr/-La-Joelette-La joelette prende il suo nome dal suo inventore, Joel Claudel, accompagnatore di media montagna e gestore di un gite d'étape in Francia che, alla nascita di suo figlio disabile, ha pensato di costruire uno strumento con cui portarlo nelle sue adorate montagne per trasmettergli il suo amore per la natura e per permettere a lui di vivere una vita piena nonostante l'handicap.
Oggi la joelette è stata migliorata notevolmente da un punto di vista tecnico, e sono stati approntati anche accessori che, sostituendo la ruota con dei pattini, permettono di percorrere percorsi invernali, finora effettuabili solamente con il pulka (una sorta di slitta da trainare):
http://www.hce.asso.fr/Joelette-sur-skis-aux-Plans-dSono anni che, come Montagna Amica, sto cercando di fare conoscere da noi questo strumento, che avrebbe potenzialità immense, ma non è facile... L'ideale per partire, secondo me, sarebbe l'acquisto da parte di qualche ente che possa noleggiarlo a prezzo equo a chi di volta in volta ne fa richiesta.
In Valle d'Aosta recentemente qualcosa si è mosso in seguito ad un gemellaggio con l'associazione Asspert ed un'associazione francese...
Che dire? Speriamo che piano piano qualcosa possa prima o poi muoversi anche qui da noi. Già, proprio nel nostro splendido Trentino, che è l'unica regione dell'arco alpino che ne vieta l'utilizzo, rientrando la joelette tra i "mezzi meccanici" (per il Codice della Strada è un veicolo a braccia) e quindi equiparato ad una MTB con i conseguenti (e qui più che condivisibili) divieti, in particolare larghezza sentiero maggiore di 1,10 metri.
Recentemente, inoltre, la joelette è stata utilizzata con successo in combinazione con l'asino, altra possibilità molto interessante... Ma anche qui, da noi l'utilizzo di asini e muli è veramente poco o per nulla sviluppato e sì che, a parte la questione handicap, sarebbe pur sempre un bel modo di essere a contatto con la Natura.
Mi scuso per la lunghezza di questo mio messaggio, ma chi ormai mi conosce sa che il dono della sintesi non è dalla mia. Spero che chi leggerà questo messaggio possa contribuire magari a fare conoscere questo strumento, e che anche la nostra regione possa seguire, con vent'anni di ritardo, l'esempio francese, per la promozione di un turismo rivolto anche a chi ha incontrato meno fortuna di noi nella vita.
Se qualcuno volesse vedere la joelette sul campo, ecco il link ad alcuni filmati (in lingua francese, ma le immagini sono più che eloquenti direi...):
http://dailymotion.alice.it/relevance/search/joelette/video/xv65v_joelettes-en-beaufortain_sporthttp://dailymotion.alice.it/relevance/search/joelette/video/xygsu_joelettes-en-pyreneeshttp://dailymotion.alice.it/relevance/search/joelette/video/xzvf8_grotte-des-boeufs_sporthttp://dailymotion.alice.it/relevance/search/joelette/video/xs8wk_pas-de-lallier_sporthttp://telegrenoble.kewego.fr/video/iLyROoaftTiN.htmlhttp://dailymotion.alice.it/relevance/search/joelette/video/xsaim_chalets-de-la-balme_sporthttp://dailymotion.alice.it/related/1545117/video/xs9fd_lac-crozet_sporthttp://dailymotion.alice.it/video/xx47x_joelette-en-queyras_sportQuesta, secondo me, è la vera possibilità di integrare le persone disabili, che potrebbero alla fine percorrere gli stessi percorsi che possiamo fare noi, e condividere insieme delle giornate passate insieme in mezzo alla natura.
Anche per questo, non ho mai investito troppo tempo per la creazione di una guida di percorsi accessibili, cercando di puntare prioritariamente sul fare conoscere questo strumento, che a mio parere rappresenta la strada migliore da seguire.
Un caro saluto a tutti,
Stefano