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Qualche anno fa avevo programmato la traversata Cevedale Vioz e come capitava spesso ero solo; partenza di buon ora ed arrivo sul Cevedale verso le 9,00 senza grossi problemi, il tempo però stava cambiando in fretta e arrivato al bivacco Rosole decisi di scendere dalla vedretta de La Mare; giunto in fondo al ghiacciaio per evitare le seraccate mi sono portato sulla sinistra verso la morena; sui massi rocciosi ho pensato bene di togliermi i ramponi , solo che non avevo fatto i conti con il fango, mi sono trovato sulla ghiaia ma lo strato inferiore era ghiaccio vivo e fango, la pendenza era ancora notevole e sono partito in scivolata verso un crepaccio laterale tra la morena e la vedretta, per fortuna con la piccozza sono riuscito a bloccarmi mentre un po’ più sotto sentivo già il fragore dell’acqua di fusione del ghiacciaio .Adesso i ramponi li tengo anche sui sassi, a costo di limarli
mi sono trovato sulla ghiaia ma lo strato inferiore era ghiaccio vivo e fango, la pendenza era ancora notevole e sono partito in scivolata verso un crepaccio laterale tra la morena e la vedretta, per fortuna con la piccozza sono riuscito a bloccarmi mentre un po’ più sotto sentivo già il fragore dell’acqua di fusione del ghiacciaio .Adesso i ramponi li tengo anche sui sassi, a costo di limarli
.... vi consiglio di leggervi un paio di libri di Hans Kammerlander
un grandissimo, taciturno in stile Bonatti.....si dice che Messner, tecnicamente parlando, gli debba molto
ripensando a molte gite che ho fatto, credo che la più pericolosa sia stata quella sull'Albiolo, ma per fortuna eravamo entrambi d'accordo sul fare dietro front. ammettoche però in un paio di punti mi è venuto da piangere dalla paura troppo vento, mi sentivo vacillare ad ogni passo!
dai suoi racconti sembra più che altro una persona normale... ed è una cosa che piace in gente di certi livelli!
Cazzate...? Potrei dire che la mia vita di escursionista / alpinista é un unica e vastissima cazzata, poichè in montagna vi sono andato da solo per il 90% dei casi. Aspettare quello che non ha tempo, quello che lo fà a malavoglia, quello che cambia idea, quello che NON é capace assolutamente di assicurarti mentre stai in testa in mezzo ai crepacci o cercando l'appiglio giusto, ecc, ecc, finisce che in montagna non ci vai più, aggiungendo che a casa rimango l'unico seguace di tale passione... "Mieux vaut seul que mal accompagné". Però, posso dire anche che per almeno 1/3 dei casi, ho fatto dietrofront, rifiutando il rischio stupido. L'andare da solo mi ha imparato moltissimo, della montagna e di mè stesso. E cosi sono ancora lì...