Autore Topic: Escursione da post-infartuato: Castel de la Mot (Piné)  (Letto 3443 volte)

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Monte Costalta visto dai pressi del Dos de la Mot

Poco distante da Baselga di Piné sorge il cosiddetto “Dos de la Mot” dal quale si gode una bellissima vista sulla vallata sottostante. Sulla cima si ergono ancora i ruderi del Castello di Belvedere, luogo ammantato di leggenda, le cui più antiche testimonianze scritte risalgono al 1160.

Ultimo signore conosciuto del castello fu Jacopino III, detto Frisone: “Jacobinus, qui Frixonus dicitur, dominus Belvedero”. Con lui, uomo d’arme intraprendente ed ambizioso, il Castello di Belvedere godette di un lungo periodo di potenza e splendore. Poi, dopo il 1280, il castello non venne più citato dalle cronache militari e politiche ed entrò nell’oblio. Non ci sono notizie di battaglie, assedi o fatti d’arme che giustifichino una così improvvisa scomparsa storica. Resta però la tradizione che racconta di come i soprusi e le vessazioni di Jacopino portarono alla sua morte violenta, alla rivolta dei pinetani e alla distruzione del castello.

Da questa tradizione appare ben chiaro l’anelito di libertà e l’intolleranza dei pinetani nei confronti dei feudatari che tiranneggiavano nella loro vallata.

Così Giovanna Borzaga descrive la fine violenta del tiranno Jacopino.

"Egli non sapeva che ancora di buon mattino tutti gli abitanti della valle di Piné, chi armato di falce, chi di coltello, chi di bastone, si erano nascosti nei boschi che circondavano il suo maniero. Di nulla sospettando egli dunque, un poco deluso, si diresse verso casa. Il suo arrivo non passò certo inosservato: i contadini si tenevano pronti. Così quando il Signore di Belvedere, giunto ai piedi del “dos de la Mot” si portò alle labbra la tromba per dare ai suoi il convenuto segnale, un villico, balzato da dietro un gruppo di cespugli a cavallo di un baio, gli si precipitò contro armato di una affilata ascia tagliandoli, con un colpo solo, la testa. Il cavallo del morto, imbizzarritosi, fuggì galoppando verso il castello. Udendo il rintronar degli zoccoli i servi furono pronti ad abbassar il ponte levatoio e a spalancare i pesanti portoni, ma quando videro entrare il cavallo montato dal loro Signore decapitato compresero che i villici erano in rivolta e che anche per loro era scoccata l’ultima ora.

Fu un fuggi fuggi generale, tanto che quando i pinetani giunsero al castello ben decisi a far giustizia sommaria lo trovarono deserto. Allora, per cancellare dalla loro valle anche il ricordo di tanti soprusi patiti, dopo aver liberato i prigionieri rinchiusi nelle segrete, diedero il castello alle fiamme.
« Ultima modifica: 17/03/2015 09:30 da AGH »
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Re: Escursione da post-infartuato: Castel de la Mot (Piné)
« Risposta #1 il: 24/03/2008 18:31 »
com'era il castello....
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salvatore tn

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Re: Escursione da post-infartuato: Castel de la Mot (Piné)
« Risposta #2 il: 24/03/2008 21:24 »
com'era il castello....
ma oggi  del castello non resta molto o si?

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Re: Escursione da post-infartuato: Castel de la Mot (Piné)
« Risposta #3 il: 24/03/2008 21:56 »
praticamente nulla, solo qualche muro purtroppo: resta il belissimo Maso della Purga, e i dintorni davvero splendidi per bellissime passeggiate...
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