Ciao, anch'io le vipere le ho sempre viste scappare. La probabilità di un morso è molto remota, in tutto il Trentino si contano al massimo 3-4 casi di morsicatura ogni estate, un numero molto basso, rapportato alla popolazione e considerata anche l'affluenza turistica. Spesso sono più i bambini, i cercatori di funghi ad essere più colpiti, normalmente alle mani, più che l'escursionista il quale, tra l'altro indossando gli scarponi, è già più protetto.
Eventualmente esistono calzini lunghi di spugna molto grossa, in grado di attutire il morso.
Il veleno delle vipere europee non è normalmente letale per l'uomo, credo che l'ultimo caso di decesso registrato risalga a qualche decennio fa di un'anziana signora morta poi per infarto conseguente alla paura. In Svizzera negli ultimi trent'anni non sono stati registrati decessi. Credo che spesso la pericolosità venga sopravvalutata, alla fine è molto più pericolosa la puntura di una vespa, la quale può, seppure in rari casi, innescare reazioni allergiche tra cui il temibile shok anafilattico, e casi mortali di questo tipo ci sono stati, purtroppo.
Il morso di vipera può diventare più critica nei bambini sotto i sei anni, nei soggetti anziani o cardiopatici, in quanto una delle principali tossine del veleno è costituito dalla coagulina.
Non è detto che, in caso di morso, la vipera sia riuscita ad inoculare il veleno, il morso per difesa è infatti molto più veloce del morso "di caccia", anche perché il veleno è molto prezioso per la vipera, le serve per procurarsi il cibo, per digerire la preda, e quindi cerca di non sprecarlo inutilmente. Nel 20% dei casi, circa, si parla quindi di "morso secco", quindi senza veleno.
Nel rimanente dei casi il morso provoca dolore, malessere forte, nausea, cefalea, ma nella maggioranza dei casi (circa 86% dei morsi) l'organismo di una persona adulta è in grado di reagire al veleno, solo nel 14% dei casi occorre un intervento ulteriore. In questi casi in Italia viene utilizzato il siero antiofidico, mentre in altri paesi si cerca di evitare a tutti i costi il siero, che è un prodotto emoderivato, e si utilizzano preferibilmente anticoagulanti ed altri medicinali in grado di eliminare gli effetti del veleno.
Normalmente, a causa dei pochissimi casi di morsicatura che si verificano, l'ospedale non ha una propria linea da seguire e si tiene in contatto con il centro antiveleni di Padova. Il protocollo utilizzato prevede la disinfettazione della ferita e normalmente due giorni di osservazione, se l'organismo è in grado di reagire da solo il paziente è fuori pericolo e viene dimesso, altrimenti, se occorre la somministrazione di siero, i giorni di ricovero sono normalmente cinque.
Il siero va iniettato da personale medico, in indovena (diluito in soluzione fisiologica), con la disponibilità della sala di rianimazione (in questi casi può succedere che il paziente venga trasferito da ospedali periferici, se non è disponibile la rianimazione, a Trento). Il siero infatti può provocare seri rischi di shock anafilattico ed in questo caso occorre un tempestivo intervento del medico con adrenalina.
Il siero che una volta si consigliava di portare nello zaino, è molto più pericoloso del veleno della vipera, infatti attualmente (per fortuna) non è più disponibile neppure in farmacia e viene fornito solo agli ospedali. Tra l'altro il siero va conservato in frigorifero, e l'iniezione intramuscolare ne vanifica notevolmente l'efficacia, mentre il maggior tempo di reazione rispetto all'inzizione endovenosa posticipa ed amplifica gli effetti del possibile shock anafilattico: mentre con l'iniezione indovena al verificarsi dei primi sintom di reazone allergica è possibile interrompere la somministrazione, con l'iniezione intramuscolare i primi effetti si presentano quando ormai già tutto il siero è stato iniettato ed è entrato in circolazione nell'organismo, con effetti quindi molto più gravi.
Venendo a quello che bisognerebbe fare in caso (remoto) di morsicatura, si consiglia il bendaggio a monte dell'arto ferito, ma non troppo stretto, per rallentare la diffusione del veleno, ma senza bloccare la circolazione. Nel dubbio meglio non fare nulla che rischiare di stringere troppo. Difficilmente i denti della vipera riescono a colpire una vena, normalmente il veleno si diffonde per via linfatica (attraverso i capillari).
Assolutamente sconsigliati quanto inutili i tentativi di succhiare il veleno, che anzi possono trasmettere l'avvelenamento ad altri soggetti. Da evitare anche tagli vari a croce e non, che non farebbero altro che favorire la circolazione del veleno. Non somministrare alcolici che, dilatando i vasi sanguini, accellerebbero la circolazione del veleno.
Si consiglia di fare sedere la persona colpita, di tranquilizzarla (la paura aumenta la velocità di entrata in circolo del veleno) e, mantenendo la calma, allertare i soccorsi.
Se si è da soli dove il cellulare non ha campo... Camminare comunque velocizza l'entrata in circolazione del veleno e poi occorre ricordare che il morso, anche se non letale, è comunque doloroso e provoca forte malessere, nauesa, vomito...
Per allertare i soccorsi in questo caso occorrerebbe aprire un altro tread, perché la situazione è simile ad ogni caso di bisogno quando ci si trova da soli senza copertura telefonica, anche a seguito di semplici quanto antipatiche lesioni e rotture di articolazioni. Se si è da soli senza possibilità di dare l'allarme e non si incrociano altri escursionisti che possano farlo, non resta che utilizzare il vecchio segnale (acustico o luminoso) internazionale di soccorso (sei segni in un minuto, quindi ripetere, ecc.), magari in questo caso sarebbe utilie portarsi con se' un semplice fischietto.
La soluzione ideale, in questi casi, sarebbe però di dotarsi di un telefono satellitare che notoriamente prende ovunque si veda il cielo, davvero consigliato se si va da soli in montagna, ormai se ne trovano anche usati a prezzi quasi accettabili (dell'ordine di qualche centinaia di euro... sempre tanti... ma molti meno di alcuni anni fa).
In mancanza, potrebbe tornare utile un'antenna attiva esterna per il proprio cellulare per migliorare la ricezione del signale (se però non c'è campo... non c'è nulla da fare), oppure... un'eventuale radio, ma qui la cosa si fa molto delicata perché l'utilizzo di questi apparecchi da parte di non radioamatori è senzionato anche penalmente, quindi...
Comunque tranquilli che con la vipera non si muore... E poi è davvero molto difficile essere morsi. Un po' di prudenza, comunque, non guasta mai.
La situazione è invece molto più delicata per i nostri amici a quattro zampe, per loro spesso il morso non lascia scampo anche perché i cani hanno l'abitudine di curiosare allungando il muso, cosa che la vipera non gradisce affatto, ed infatti e spesso i cani vengono morsicati sotto il muso.
In questo caso conviene sentire un consiglio di un veterinario per sapere come comportarsi in questi casi (alcuni consigliano di portarsi dietro una fiala di cortisone come estremo tentativo di salvarli).
Buona montagna a tutti,
Stefano
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