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uno dei percorsi peggiori che ho fatto, e per questo meraviglioso, è l'orrendo canalone "direttissimo" alle pendici del cornetto del bondone salendo dal lago di cei. Per la verità sulla solita infida kompass c'erano segnate delle tracce, sulle quali confidavo. Ma appena attaccato il canalone le tracce scomparivano immediamente. Ho iniziato a risalire faticosamente, sotto un sole che batteva mazzate regolari sul "coppino", l'erto canalone che man mano si faceva sempre più ripido. Oltretutto piu si saliva e più il percorso diventava rognoso, con salti di roccia da superare, scarpate ripidissime e ghiainose, col folto della boscaglia che però nascodeva la visuale e quindi impediva di capire dov'era la gola che bisognava imbroccare.Sudando come una fontana ho raggiunto faticosamente una cresta rocciosa dalla quale ho potuto vedere che... ero fuori strada (@#!!*#!!): bestemmie di rito e giù dentro la boscaglia fino alla gola maledetta che però, da sotto, era difficilmente interpretabile. Andando piu a intuito che a ragione, l'ho finalmente imbroccata e li ho cominciato davvero a preoccuparmi: balze erbose ripidissime con salti di roccia poco simpatici salivano verso dei roccioni. Con molta attenzione (ero anche da solo) sono arrivato a delle ripide roccette che sembrano senza via d'uscita, mi sono arrampicato in un canalino ma pur salendo mi sono reso conto che è sempre peggio. Rischio quasi di incrodarmi e finalmente trovo una specie di cengia erobsa dove mi fermo a rifiatare: è la prima volta in vita mia che mi ha sfiorato l'idea di chiamare l'elicottero )Tornare indietro non si poteva, era troppo ripido e pericoloso, se non avessi trovato una via d'uscita sarebbero stati cavoli amari. Esploro un po' il cengione verso nord ed è un macello con dirupi osceni. Provo qualche canalino roccioso ma rinuncio subito, uno scivolone e mi sarei sfracellato di sotto.Esploro la cengia verso sud che però si restringe ad appena mezzo metro, e sotto un bel volo di roccia: con circospezione riesco a farce il giro delle roccette e finalmente posso tirare un mega sospiro di sollievo! Sono arrivato dentro lo scivolo ripido che arriva fino in cresta! E' tutta erba ripida ma niente piu roccette, sono salvo! Mi sento leggero leggero... Rimonto la cresta e scavallo verso il cornetto: ora posso tirare veramente il fiato e mangiare qualcosa. Per il ritorno scendo lungo la dorsale sud verso lo stivo e poi rientro, stanco ma felice come si usa dire (e sano), al lago di Cei. Tremendo!!!
Cavolo, questa sarebbe la famosa direttissima Cei - Cornetto?? pensare che io de un mio socio volevamo farla sto autunno...
ahah...altra classica situazione da ravaners, uscita dalla baita, dopo solo "qualche" birra e digestivo, per fare i proprio bisogni, "...a vado dietro a quell'albero.." pensi, ma poi quando hai finito non risci più a trovare la strada per la baita...