Autore Topic: Itinerari per "ravanatori"  (Letto 5457 volte)

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Itinerari per "ravanatori"
« il: 04/07/2007 21:32 »
Cos'è il "ravanage"? E' anzitutto una filosofia di vita. Il termine deriva dal leggendario monsieur De Ravanage, il geografo francese che sul finire dell'800 fu precursore dell'escursionismo moderno. Girovagò in lungo e in largo per buona parte dell'Arco Alpino, finché un sabato pomeriggio di un lontano febbraio scomparve durante una tormenta di neve con la fatidica frase "Esco un attimo a prendere le sigarette".

I suoi scritti furono recuperati molti anni dopo, perfettamente conservati, dentro a una truna (cunicolo di neve). In attesa di interpretare correttamente il suo pensiero, per la verità piuttosto confuso, si sta raccogliendo materiale per la stesura definitiva di questa disciplina sportivo-filosofica: il RAVANAGE per l'appunto.

Che consiste sostanzialmente nel vagare per le montagne, volontariamente o accidentalmente, per l'itinerario peggiore possibile. Tipica la frase: "Scendiamo di qua che facciamo prima". Il che prelude di solito a innenarrabili calvari attraverso spaventose mugaie alte 4 metri, perdite dell'orientamento in canaloni orrendi senza una goccia d'acqua, errabondaggi da incubo per terrificanti pietraie franose o nei boschi a notte fonda (senza pila). 

Taluni ardimentosi hanno portato all'estremo questa filosofia: scegliendo DELIBERATAMENTE i percorsi più rognosi e vagando quindi tra cime e crinali al di fuori di qualsiasi traccia o sentiero.

Ebbene signori, essendo un occasionale seguace di tale filosofia, in questo post aggiungerò di tanto in tanto qualche percorso per veri ravanatori  ;D.

Sperando che altri "ravaners", più o meno inconsapevoli, facciano altrettanto.  ;)

Stay tuned!
« Ultima modifica: 28/09/2007 09:10 da AGH »
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Re: Itinerari per "ravanatori"
« Risposta #1 il: 28/09/2007 09:31 »
uno dei percorsi peggiori che ho fatto, e per questo meraviglioso, è l'orrendo canalone "direttissimo" alle pendici del cornetto del bondone salendo dal lago di cei.

Per la verità sulla solita infida kompass c'erano segnate delle tracce, sulle quali confidavo. Ma appena attaccato il canalone le tracce scomparivano immediamente. Ho iniziato a risalire faticosamente, sotto un sole che batteva mazzate regolari sul "coppino", l'erto canalone che man mano si faceva sempre più ripido. Oltretutto piu si saliva e più il percorso diventava rognoso, con salti di roccia da superare, scarpate ripidissime e ghiainose, col folto della boscaglia che però nascodeva la visuale e quindi impediva di capire dov'era la gola che bisognava imbroccare.

Sudando come una fontana ho raggiunto faticosamente una cresta rocciosa dalla quale ho potuto vedere che... ero fuori strada (@#!!*#!!): bestemmie di rito e giù dentro la boscaglia fino alla gola maledetta che però, da sotto, era difficilmente interpretabile. Andando piu a intuito che a ragione, l'ho finalmente imbroccata e li ho cominciato davvero a preoccuparmi: balze erbose ripidissime con salti di roccia poco simpatici salivano verso dei roccioni. Con molta attenzione (ero anche da solo) sono arrivato a delle ripide roccette che sembrano senza via d'uscita, mi sono arrampicato in un canalino ma pur salendo mi sono reso conto che è sempre peggio. Rischio quasi di incrodarmi e finalmente trovo una specie di cengia erobsa dove mi fermo a rifiatare: è la prima volta in vita mia che mi ha sfiorato l'idea di chiamare l'elicottero :)))

Tornare indietro non si poteva, era troppo ripido e pericoloso, se non avessi trovato una via d'uscita sarebbero stati cavoli amari. Esploro un po' il cengione verso nord ed è un macello con dirupi osceni. Provo qualche canalino roccioso ma rinuncio subito, uno scivolone e mi sarei sfracellato di sotto.
Esploro la cengia verso sud che però si restringe ad appena mezzo metro, e sotto un bel volo di roccia: con circospezione riesco a farce il giro delle roccette e finalmente posso tirare un mega sospiro di sollievo! Sono arrivato dentro lo scivolo ripido che arriva fino in cresta! E' tutta erba ripida ma niente piu roccette, sono salvo! :) Mi sento leggero leggero...

Rimonto la cresta e scavallo verso il cornetto: ora posso tirare veramente il fiato e mangiare qualcosa. Per il ritorno scendo lungo la dorsale sud verso lo stivo e poi rientro, stanco ma felice come si usa dire (e sano), al lago di Cei. Tremendo!!!
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Re: Itinerari per "ravanatori"
« Risposta #2 il: 28/09/2007 09:34 »
Un altro classico, questo però meno pericoloso del canalone direttissimo al cornetto, è la salita da ponte conseria al cengello, tagliando per rognosissime e scivolosisisme mugaie zeppe di buchi. Un incubo. Sempre per la stessa ragione: il sentiero a un certo punto scompare...

E sono mughi a perdita d'occhio e rododendri alti un metro sopra a delle pietraie infidissime... che bello :)
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Re: Itinerari per "ravanatori"
« Risposta #3 il: 28/09/2007 10:30 »
tipica situazione sul finire o inizio di stagione quando la neve scarseggia: "tagliamo di qui che facciamo prima"
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Offline Nic

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Re: Itinerari per "ravanatori"
« Risposta #4 il: 28/09/2007 10:53 »
Bella!

L'ambiente che piu' si presta allatecnica del "ravanage" sono i boschetti che si trovano tra i 1000 e i 1700-1800m in Lagorai. Scendendo lungo le forestali, arrivati al primo tornante l'affermazione è:"scendiamo di qui che c'è piu' pendenza e ritroviamo poi la strada sotto". Non sempre però è così :)

n

Offline AGH

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Re: Itinerari per "ravanatori"
« Risposta #5 il: 28/09/2007 10:56 »
infatti la foto è stata scattata scendendo da Malga Conseria  ;D
Si pensavi ci fosse neve e invece... :D
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Offline PassoVeloce

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Re: Itinerari per "ravanatori"
« Risposta #6 il: 28/09/2007 10:59 »
Forse è il caso di creare un ravanandoinmontagna.it

Offline Guido

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Re: Itinerari per "ravanatori"
« Risposta #7 il: 28/09/2007 11:13 »
la mia peggiore è stata l'anno scorso dopo capodanno... è vero, non c'era tanta neve, ma si risaliva il cimon di bolentina sopra malè con un paio di guanti di pelle in 2, e il mio amico con le scarpe basse da trekking, ovviamente entrambi senza ghette...
invece di salire verso la fine sulla comoda dorsale, abbiamo girato attorno alla montagna seguendo tracce di sentiero (e di un qualche animale) portandoci sul versante nord e quando il sentiero diventava un improponibile traverso senza tracce anche esposto,costretti a ravanare con le mani (un guanto a testa)per una ripida salita tra mughi sepolti in almeno 70cm di neve... due deficienti! :P
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani

thedistorcer

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Re: Itinerari per "ravanatori"
« Risposta #8 il: 12/12/2008 11:02 »
uno dei percorsi peggiori che ho fatto, e per questo meraviglioso, è l'orrendo canalone "direttissimo" alle pendici del cornetto del bondone salendo dal lago di cei.

Per la verità sulla solita infida kompass c'erano segnate delle tracce, sulle quali confidavo. Ma appena attaccato il canalone le tracce scomparivano immediamente. Ho iniziato a risalire faticosamente, sotto un sole che batteva mazzate regolari sul "coppino", l'erto canalone che man mano si faceva sempre più ripido. Oltretutto piu si saliva e più il percorso diventava rognoso, con salti di roccia da superare, scarpate ripidissime e ghiainose, col folto della boscaglia che però nascodeva la visuale e quindi impediva di capire dov'era la gola che bisognava imbroccare.

Sudando come una fontana ho raggiunto faticosamente una cresta rocciosa dalla quale ho potuto vedere che... ero fuori strada (@#!!*#!!): bestemmie di rito e giù dentro la boscaglia fino alla gola maledetta che però, da sotto, era difficilmente interpretabile. Andando piu a intuito che a ragione, l'ho finalmente imbroccata e li ho cominciato davvero a preoccuparmi: balze erbose ripidissime con salti di roccia poco simpatici salivano verso dei roccioni. Con molta attenzione (ero anche da solo) sono arrivato a delle ripide roccette che sembrano senza via d'uscita, mi sono arrampicato in un canalino ma pur salendo mi sono reso conto che è sempre peggio. Rischio quasi di incrodarmi e finalmente trovo una specie di cengia erobsa dove mi fermo a rifiatare: è la prima volta in vita mia che mi ha sfiorato l'idea di chiamare l'elicottero :)))

Tornare indietro non si poteva, era troppo ripido e pericoloso, se non avessi trovato una via d'uscita sarebbero stati cavoli amari. Esploro un po' il cengione verso nord ed è un macello con dirupi osceni. Provo qualche canalino roccioso ma rinuncio subito, uno scivolone e mi sarei sfracellato di sotto.
Esploro la cengia verso sud che però si restringe ad appena mezzo metro, e sotto un bel volo di roccia: con circospezione riesco a farce il giro delle roccette e finalmente posso tirare un mega sospiro di sollievo! Sono arrivato dentro lo scivolo ripido che arriva fino in cresta! E' tutta erba ripida ma niente piu roccette, sono salvo! :) Mi sento leggero leggero...

Rimonto la cresta e scavallo verso il cornetto: ora posso tirare veramente il fiato e mangiare qualcosa. Per il ritorno scendo lungo la dorsale sud verso lo stivo e poi rientro, stanco ma felice come si usa dire (e sano), al lago di Cei. Tremendo!!!


Cavolo, questa sarebbe la famosa direttissima Cei - Cornetto?? pensare che io de un mio socio volevamo farla sto autunno...

Offline AGH

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Re: Itinerari per "ravanatori"
« Risposta #9 il: 12/12/2008 13:44 »

Cavolo, questa sarebbe la famosa direttissima Cei - Cornetto?? pensare che io de un mio socio volevamo farla sto autunno...

non so se è la direttissima, certo è una bella scalcagnada! Io non l'avevo mai fatta e, fidandomi della cartina, ho cercato di seguire una traccia che in realtà non c'era, per un pelo non sono rimasto incrodato miseramente  ;D Ora conoscendo il percorso varrebbe la pena rifarla (ovviamente non in questo periodo) ma la prima volta è stata davvero dura...
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urogallo

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Re: Itinerari per "ravanatori"
« Risposta #10 il: 13/12/2008 15:54 »
non sapevo cosa fosse il "ravanare"... eppure son stato un ravanatore professionista ogni volta che uscivo da un tour de force in osteria...
scusate,è stato più forte di me!!

thedistorcer

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Re: Itinerari per "ravanatori"
« Risposta #11 il: 14/12/2008 13:04 »
ahah...altra classica situazione da ravaners, uscita dalla baita, dopo solo "qualche" birra e digestivo, per fare i proprio bisogni, "...a vado dietro a quell'albero.." pensi, ma poi quando hai finito non risci più a trovare la strada per la baita...

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Re: Itinerari per "ravanatori"
« Risposta #12 il: 14/12/2008 13:27 »
ahah...altra classica situazione da ravaners, uscita dalla baita, dopo solo "qualche" birra e digestivo, per fare i proprio bisogni, "...a vado dietro a quell'albero.." pensi, ma poi quando hai finito non risci più a trovare la strada per la baita...

quella si chiama "balla"  ;D
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thedistorcer

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Re: Itinerari per "ravanatori"
« Risposta #13 il: 14/12/2008 15:50 »
ma no dai...la balla arriva quando finalmente ritrovi la baita...