GIM - Girovagando in Montagna in Trentino

Tra le montagna meno frequentate in Trentino, e quindi poco conosciute, ci sono le Maddalene (accesso dalla Val di Non), che separano l'alta Val di Non dalla Val D'Ultimo (Alto Adige).

Sono zone ancora pressoché incontaminate, selvagge, che somigliano molto al Lagorai, sia pure in scala ridotta
Praticamente non ci sono rifugi, pochi i bivacchi, segnaletica non sempre precisa (per non dire assente) ma è proprio questo il bello

ottimo suggerimento, cima Olmi mi manca, ho preso nota

A proposito del gruppo delle maddalene (che io conosco pochissimo aimè) qualcuno di voi sa darmi un giudizio sul libro intitolato mi sembra "Maddalene: dentro la natura" che ho visto in alcune librerie della città?

ho trovato delle informazioni sul web:


Il libro "maddalene dentro la Natura" è l'ultima fatica editoriale del Consorzio Turistico
Le Maddalene - Val di Non, presentato al pubblico durante l'estate 2006 e dedicato a
tutti i veri appassionati degli aspetti naturalistici delle Maddalene:
Formato elegante, 312 pagine e 300 illustrazioni a colori per descrivere geologia, flora e vegetazione, uccelli e mammiferi, anfibi e rettili, insetti, laghi, orso, giacimenti minerari e 18 itinerari di interesse naturalistico con altimetria e cartina sulla magnifica catena montuosa delle Maddalene. Gli autori del libro sono diversi, in base all'argomento trattato.

"conquistata" Cima Olmi m 2656, una scalcagnata notevole (con partenza da palu e discesa da lanza) da 1500 metri di dislivello, però molto bella. Seguirà relazione, ora sono troppo cotto )

Bestia che fadiga!

Siamo arrivati sul posto col dubbio se partire da Lanza (un po' sopra) o da Palù, le cartine non erano chiare (segnalo peraltro l'ottima Tabacco Val d'Ultimo molto piu valida e dettagliata della carta del consorzio turistico).  Alla fine abbiamo deciso da Palù, c'era piu dislivello (1550) ma, alla luce di quanto abbiamo visto, si è rivelata una scelta saggia

La strada è molto lunga, anche un po' noiosa fino a Maso Bernardi, poi arriva il tratto meno entusiasmante fino al Bivacco Forestale, ripido e con vegetazione alta. Bello il bivacco, c'era gente che si era fermata a dormire. Poi altro rampone fino a raggiungere la bellissima dorsale pratosa di Lago Cemiglio, quindi con paesaggi ampi facilmente fino al Passo Cemiglio; di qui si fa un bel traversone su costone franoso fino alla bella conca sotto la cima, che si raggiunge per erta finale su terreno cedevole ma non difficile. Grandioso il panorama dalla cima, peccato per la nuvolaglia che andava e veniva e non mostra in pieno la grandiosità del paesaggio.

Difficoltosa la discesa sul versante opposto, ci abbiamo messo parecchio perché la mia amica aveva paura (incredibile, lei riesce a fare 4° e 5° in scalata come secondo ma su un sentiero rognoso sì ma non difficile, si agita assai Comunque brava, pian piano è scesa senza rognare troppo

Raggiunto il passo Termen de Val ancora giù facile per pratoni (però pieni di sassi nell'erba alta) fino all'ex bivacco Val, che con grande delusione abbiamo trovato praticamente distrutto: stanno costruendo, dicono, un rifugio

Dal bivacco c'è la forestale, ancora discesa fastidiosa e faticosa sulle rampe ripide e cementate che fanno fumare i piedi (a proposito, questa forestale mi pare pane per i denti per i bikers). A quota 1350 due Panda ci raccolgono pietosamente e ci allungano fino al bivio per rientrare a Palu, appena in tempo per evitare un acquazzone

Bella gita comunque, ma tosta

ora che hai "spianato" il sentiero col sederone la via è molto piu sicura 

Ho fatto cima stubele, partendo praticamente da Rumo (stesso percorso presente sul sito).
A parte la strada asfaltata iniziale rompi ginocchia è stato un giro spettacolare!!!! Peccato che la malga massa murada è sfasciata