Autore Topic: Progettando la translagorai  (Letto 15668 volte)

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Progettando la translagorai
« il: 07/07/2007 16:16 »
Ho appena preso la carta kompass 626 del lagorai. Partiremo dal rolle e che ci porteremo tenda e sacchi a pelo.
Il bivacco aldo moro mi han detto che non è proprio il massimo. Lo escludo subito come fine della prima tappa? meglio la tenda?
Ad un certo punto, il terzo giorno bisognerebbe scendere al rif cauriol. Non posso tirare dritto senza perdere quota facendomi tutto in cresta dopo il cadinon (visto che tanto al cauriol non ci dormo?). Non conosco la morfologia di queste zone e anche la kompass non aiuta (ma la tabacco non comprendeva tutto il trekking).

ciao e grazie
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Re: Progettando la translagorai
« Risposta #1 il: 07/07/2007 18:09 »
allora: il bivacco aldo moro è il classico bivacco in lamiera con brande. Non è cosi brutto ma certo il posto non è bellissimo perché è tutto una pietraia (come tutto il percorso fin li del resto). E' un po piu inq uota rispetto al sentioer e inoltre, che io sappia, non c'e' acqua perché vicino ad una cresta. Io consiglierei di trovare un posto piu bello per mettere la tenda un po' prima, magari con acqua se la trovate. Dal Passo Rolle al Bivacco Paolo e Nicola è la parte piu aspra, a tratti ti sembrerà di essere sulla luna :)

Riguardo al Rif. Cauriol NON devi affatto scendere fino al rifugio ma puoi tirare dritto arrivato al Passo Sadole: un posto bellissimo per campeggiare è, sperato il passo Sadole, proseguire fin su ai laghetti delle Aie (ma dipende come hai progettato il percorso).

La prima tappa Rolle_Biv. Moro è duretta... (oddio se siete allenati...): forse potreste fare una prima tappa leggera, campeggiando la prima notte al passo a 2420 (tra Colbricon piccolo e Colbricon) che è bellissimo, pratoso e pianeggiante (molti torrentelli salendo). Cosi vi fate solo la erta iniziale e poi, con calma, potreste arrivare al biv paolo e nicola che è bellissimo, saltando il Biv. Moro da usare solo in caso di tempo da lupi. Anche nella valle presso il passo anzidetto, scendendo un po di quota, dovreste trovare acqua. Occhio che poi fino al bivacco e nicola potreste non trovarne (dipende dalla stagione). Al bivacco Paolo e Nicola c'e' una sorgente a 5 minuti di cammino.
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Re: Progettando la translagorai
« Risposta #2 il: 09/07/2007 13:16 »
ok trovati i laghi delle aie.
ma dov'è che taglio dal cadinon (prima che il sentiero inizi a scendere) al passo sadole? seguendo la cresta a naso?
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Re: Progettando la translagorai
« Risposta #3 il: 09/07/2007 15:02 »
sorry ho guardato meglio la carta... :( avervo considerato dal sadole in poi ma, effettivamente, provenendo da est, arrivare direttamente al Passo Sadole è un mezzo casino... se guardi bene sulla carta ci sono delle tracce, scendendo da forcella coldosè per 339, che a quota 1799 si staccano e scendono a malga coldosè, fanno il giro a sud del cauriol fino a quota 2175, poi la traccia si interrompe ma non dovrebbe essere difficile raggiungere il sentiero (via italiana al Cauriol) che sta proprio di fronte a non piu di 300 mt, e che sale proprio dal passo Sadole...

Sulla carta parrebbe fattibile, ma di quella zona specifica non ho conoscenza diretta quindi prendi con le pinze le tracce della kompass... :)   
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Re: Progettando la translagorai
« Risposta #4 il: 10/07/2007 13:20 »
Ho visto la traccia. Se però devo scendere lo stesso così tanto credo opterò ugualmente per il rif cauriol, almeno so di arrivare! ;D Ad ogni modo valuterò al momento una volta giunto al cadinon.

grazie mille ;)

ps: costume per immergersi in qualche laghetto a 2°C me lo porto?! ;D ::)
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Re: Progettando la translagorai
« Risposta #5 il: 10/07/2007 13:31 »
be' non è che devi scendere poi cosi tanto, sono 2175 anziché 1600! Non è poco! Però magari potrebbe farti piacere scendere al rif. Cuariol per una sana mangiata e una rifocillata generale :)
Li vicino c'e' anche il bivacco :))
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Re: Progettando la translagorai
« Risposta #6 il: 11/07/2007 10:57 »
si ma la traccia parte da 1730m no?
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Re: Progettando la translagorai
« Risposta #7 il: 11/07/2007 11:21 »
si hai ragione, ho controllato anche la vecchia carta geo, da una traccia più in alto ma sopra malga coldosè pare si interrompa nel canalone :)

Se non cerchi rogne, forse ti conviene davvero scendere al rif. Cauriol :)))
Però potrebbe essere divertente provare a vedere dove ci si infogna seguendo quelle tracce :)
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Re: Progettando la translagorai
« Risposta #8 il: 09/08/2007 12:32 »
Sono tornato ieri. ;D Siamo arrivati fino al cauriol, ci siamo dovuti ritirare causa maltempo e non volevamo aspettare 2 giorni chiusi in rigufio. Per il resto siamo contentissimi, non vedo l'ora di ripetere l'esperienza (e non si sa mai che prima di ferragosto continuamo con la seconda parte!)

a presto report dettagliato + foto. ciauuuu ;D
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Re: Progettando la translagorai
« Risposta #9 il: 09/08/2007 13:26 »
wow bentornato :)

Aspettiamo dettagliato resoconto!!!!! :P
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Re: Progettando la translagorai
« Risposta #10 il: 13/08/2007 17:30 »
 ;D ;D ;D ;D ;D

Domenica 5 agosto
Ci facciamo portare in auto a passo rolle, dove arriviamo alle 8. La giornata promette bene, il cielo è limpidissimo. Sapevamo che dovevamo partire da "malga rolle" ma pensando che da passo rolle fosse uguale abbiamo iniziato la lunga marcia. Ora, avevo letto su internet che fino ai laghetti del colbricon era una facile passeggiata turistica da mezz'ora quasi senza dislivello, invece ci ritroviamo a camminare fino all'arrivo di una seggiovia (che si accende appena ci passiamo sotto!) e proseguire salendo verso l'ignoto. Tra l'altro l'inizio è traumatico, sia perchè è mattina, sia perchè io e il mio socio non eravamo assolutamente abituati a zaini così pesanti (è il primo trekking di 5-6 giorni che affrontiamo). Il mio zaino pesato alla partenza pesa 20kg.
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Ok, abbiamo sbagliato strada. Questa zona è coperta solo in parte dalla kompass 626. Scorgiamo diversi camosci, una decina, che scappano verso valle. Arriviamo a un laghetto bellissimo
http://www.votnamec.com/public/uploader/files2/huskyzzatofototranslagoraiagosto200703.jpg
e scopriamo di aver fatto il più lungo giro della cavallazza! numerosi buchi nella roccia a testimonianza di tempi che furono.
Il Cimon vigile ci osserva da dietro:
http://www.votnamec.com/public/uploader/files2/huskyzzatofototranslagoraiagosto200704.jpg
Ci ritroviamo infatti un 100 metri sotto la cima (tra cavallazza piccola e cavallazza). Decidiamo di tagliare sotto e di scendere a piacere verso i laghi del colbricon. Alla fine allungheremo di un'ora e mezza. Ma ne è valsa la pena. Breve sosta ai laghetti.
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Proseguamo salendo tra colbricon e colbricon piccolo.
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La salita è erta e lo zaino sempre più pesante. Sbagliamo il passo di cammino. pretendiamo di andare allo stesso passo di sempre ma con quei kg sulle spalle non è facile; lo capiremo i giorni seguenti dove con un passo più lento ma costante faremo molta più strada. Abbiamo sempre sottovalutato gli orari della sat troppo turistici, ma questa volta in salita sforiamo di un buon 30%, mentre in piano o saliscendi più o meno sono uguali. Capiamo che sarà difficile-impossibile arrivare al bivacco paolo e nicola. Arriviamo alla forcella del colbricon già provati e il paesaggio che si apre davanti a noi è un lungoooo e confortante deserto di porfido.
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E' davvero pieno di testimonianze della prima guerra, buchi nella roccia, alloggiamenti, camminamenti, filo spinato, scatolette e bottiglie di vetro rotte.
Iniziamo a chiederci dov'è questo benedetto bivacco. Colbricon e cimon si allontanano.
http://www.votnamec.com/public/uploader/files2/huskyzzatofototranslagoraiagosto200709.jpg
Alle 5 dopo numerosissime pause siamo finalmente in vista del bivacco Aldo Moro, dove ovviamente decidiamo di concludere la nostra prima tappa. Intanto nuvole basse da sud avvolgono il bivacco. Vediamo anche qualche forma di vita oltre a noi, non avevamo visto nessuno in tutto il giorno dopo il colbricon.
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L'aldo moro è carino; ha 8 posti letto. Certo non dev'essere bello dormirci durante un temporale, è posizionato sulla cresta della montagna. Attenzione che tra la cibaria abbiamo visto una scatoletta di simmenthal del 1993! comunque avevamo portato delle buonissime buste di riso e pasta liofilizzate da fare sul fornelletto a gas: che lusso! mai mangiato così in montagna se non in rifugio, sono abituato ai panini con speck e formaggio, ma vuoi mettere?! Non abbiamo capito la disposizione del tavolo (attaccato al pavimento) con le panche laterali inutilizzabili, ma fa lo stesso... La sera ce la scherziamo un po' mentre siamo avvolti dalla nebbia. Siamo soli, non c'è nessuno; un po' si capisce perchè. La notte dormiremo alla grande, letti comodissimi. A mezzanotte mi sono permesso di uscire un secondo per contemplare il silenzio spaventoso, sentivo solo il rumore di fondo delle mie orecchie. Non vedevo a 10 metri per la nebbia fittissima, tanto che ci si bagnava le braccia a star lì.
Lunedì 6 agosto
La mattina ci svegliamo alle 7 per la colazione a base di pane e marmellata. Mettiamo via tutto e ripartiamo. Il mio socio dimentica un cuscino bianco al bivacco: vabbè dai, un dono alla comunità; se lo vedete usatelo perchè è l'unico cuscino decente là dentro!
Dall'aldo moro verso sud:
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A 200 metri vediamo dei tedeschi che hanno dormito in tenda, probabilmente perchè sono arrivati con la nebbia e non hanno visto il bivacco che era lì a un tiro di schioppo.
Arriviamo sotto cima valbona dove c'è un invitante laghetto a 2300m che ci aspetta. Bagno d'obbligo con giretto del lago annesso a nuoto. Bellissimo, ma una volta uscito tremo come una foglia e ho una "crisi camminatoria". Prendo una compressa di acutil multivitaminico e dopo un po' mi riprendo, ha funzionato davvero. Sono il primo che dà contro agli integratori (mejo chel magnàr non ghe n'è) ma questa volta ha svolto il suo dovere.
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Il sentiero percorso da forcella valon:
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E quello da percorrere con l'imponente cima cece. Avvistiamo, come anche gli altri giorni svariati camosci, numerose marmotte (una a 10metri di distanza, che bell'animale). I fischi di allarme delle marmotte nelle valli non si contano.
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Lago Caserina:
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Risalendo dopo forcella cece il tempo si fa minaccioso:
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Aggiriamo Cima cece e osserviamo il lontanissimo cauriol (quello a piramide in fondo più a sinistra), meta della tappa del giorno successivo.
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Scendiamo sotto il dente di cece su sentiero della prima guerra, un camminamento a volte gradinato. Farlo in salita con lo zaino pesante dev'essere tosto. Arriviamo (provati anche oggi) al bellissimo e accoglientissimo bivacco paolo e nicola. Ha 4 posti letto, stufa a legna e tavolo all'interno. Fuori c'è legna a volontà e il posto per il fuoco fuori (con grill!). E la sorgente a 200metri di distanza: l'acqua è davvero buonissima. In pratica è una piccola baita. Telefoniamo (sul versante verso cima d'asta prende 4 tacche) a casa e per sicurezza a meteotrentino: domani danno peggioramento il pomeriggio. Anche oggi dormiamo da soli. La notte ha comunque fatto pioggia e fulmini! ci siamo salvati.
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Dietro il bivacco verso la sorgente c'è tantissimo filo spinato.
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Martedì 7 agosto
Nuvole a pecorelle, pioggia a catinelle.
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Cima d'Asta:
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Partiamo alle 8, fin troppo tardi viste le previsioni. Oggi al contrario dei primi 2 giorni siamo carburatissimi, andiamo come schegge anche in salita e ci fermiamo poco. Arriviamo al bivio per il lago moregna-lago brutto (sent. 349-349b).
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Decidiamo di prendere per il lago brutto salendo alla forcella moregna, c'è un po' di più da salire e scendere ma ne vale ampiamente la pena.
Da forcella moregna:
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Lago Brutto (bellissimo):
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Mi sono innamorato di questo posto. Ovviamente abbiamo fatto anche qui il bagno. Questa volta con l'accumulata esperienza del giorno prima, eviteremo di stare in acqua troppo tempo. Ho fatto bene a portarmi dello spago da attaccare dietro sullo zaino per stendere costume e asciugamano. A proposito ho preso un asciugamano in microfibra fenomenale, occupa un terzo di uno di cotone, assorbe un casino, si asciuga subito, e costa pochissimo: straconsigliato. Il sole andava e veniva purtroppo, si vedeva che la giornata non avrebbe retto, come da previsione. Scendiamo verso il lago delle trote, dove facciamo sosta per il pranzo.
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Continuamo verso forcella Coldosè, dopodichè verso forcella Canzenagol.
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E iniziamo a scendere verso il rifugio Cauriol.
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Una discesa infinita prima su camminamenti tra erba e rocce, poi nel bosco su un sentiero scivolosissimo (con gli zaini pesanti poi mi sentivo veramente incapace).
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Alle 3 arriviamo al rifugio.
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Stiamo un po' lì a goderci il poco sole rimasto. Mi regalo una bibita e una sacher.
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Inizia a piovigginare. Ero già pronto a prendere tanta di quell'acqua in tenda... e invece scopro (chiedendo quasi per sport alla gestora) che offrono anche da dormire. Hanno 10 posti in camera comune in mansarda ...accesso con scalette e botola, che fico! E costa solo 10€. Intanto piove di brutto e cascano fulmini minacciosi.
http://www.votnamec.com/public/uploader/files2/huskyzzatofototranslagoraiagosto200740.jpg
Più tardi ci raggiunge in camera un ragazzo veronese che è partito domenica ma dalla panarotta in solitaria. Ha preso un po' d'acqua scendendo dal sadole ed è reduce da 10 ore di cammino, proveniente dal lago delle stellune in tenda. Il telefono non prende, ma vediamo in tv (eh sì, c'è la tv satellitare) che il tempo non promette bene. Ci mettiamo il cuore in pace, per noi 3 la translagorai è finita. Chiediamo alla gestore e si offre di portarci giù a Ziano la mattina del giorno dopo. La sera intanto per festeggiare ci regaliamo una cena a base di penne e ragù di cervo e wurstel. Siamo gli unici 3 in rifugio e mangiamo assieme. Il pomeriggio finchè era soleggiato, invece era pieno di gente ...venuta su in macchina. Ci raccontiamo le difficoltà del percorso, i posti belli che abbiamo visto, la soddisfazione di aver passato dei bei momenti. Riguardiamo le foto. L'indomani torniamo a valle con la contentezza nel cuore, almeno personalmente sono davvero soddisfatto e a questo punto non importa non averla conclusa. Un grazie davvero ai gestori del rifugio Cauriol che si sono dimostrati gentilissimi e disponibilissimi. La parte brutta sta nel ritorno alla realtà cittadina, questa volta ancor più con gli occhi rivolti verso le montagne.

Non vedo l'ora di tornarci, sempre più innamorato del lagorai, montagne ancora davvero "selvagge".

skizz ;)
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Re: Progettando la translagorai
« Risposta #11 il: 13/08/2007 17:54 »
e bravo schiz! :)))

Però un po di robe potevi chiederle, tipo la partenza :D
PS: vicino al Cauriol, di fronte, ci dovrebbe essere un bivacco gratis! Ecco perchè i furboni del rif. hann messo al tv! :D

Ora ti resta da fare la parte piu bella secondo me, quella dal cauriol alla panarotta :)
Dal colbricon al cariol è la parte piu aspra... bella, selvaggia e affascinante si, ma io almeno preferisco il lagorai occidentale :)
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« Risposta #12 il: 13/08/2007 17:55 »
Anch'io. Sono sempre e solo andato in val dei mocheni, 2 volte sul monte croce, e basta. La zona sopra predazzo non la conoscevo proprio.
Tant'è che la terza tappa dal paolo e nicola al cauriol è stata la più bella, la più "viva" come vegetazione, la più varia di paesaggi. ;D
« Ultima modifica: 13/08/2007 17:58 da Skyzzato »
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Re: Progettando la translagorai
« Risposta #13 il: 26/05/2008 12:32 »
Immagino che convenga aspettare ancora 1 mesetto eh? niente translagorai questo ponte allora... :-[
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Re: Progettando la translagorai
« Risposta #14 il: 26/05/2008 13:34 »
Immagino che convenga aspettare ancora 1 mesetto eh? niente translagorai questo ponte allora... :-[

sei matto? ci vuole ancora un mesetto almeno per non trovare più neve :)
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