Autore Topic: Progetti estivi  (Letto 23348 volte)

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Offline Claudia

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Re: Progetti estivi
« Risposta #30 il: 19/04/2009 13:10 »
E poi ho l'impressione che a parte quei due mesi di grande traffico davvero ci siano spazi sconfinati: l'anno scorso, senza nemmeno inerpicarci nei luoghi di PV, di eravamo da soli nel campo Flavona, a pranzare sotto il Turrion Basso, a fine giugno! Dico, sara' un bel posto facilmente raggiungibile, no? Eppure le masse nei bar intorno a Tovel sembravano svanire d'incanto gia' dopo la prima malga.
Quante volte capita, per fortuna!
Mai successo di avere un rifugio sulla tua via da percorrere, e trovarlo affollato? I tavoli son pieni, sia dentro che fuori, c'è un caos inimmaginabile e poi... tiri diritto altri 20 passi e non trovi più nessuno  :) sarà che non mi dispiace pranzare seduta su una roccia o nell'erba, ma trovare un posto a un metro dal bar non è il mio obiettivo quando vado in montagna...
E' proprio vero che c'è chi và in montagna in auto, e dopo 4 passi (e intendo proprio quattro di numero) dall'auto al "rifugio" o all'area picnic si ferma lì per tutto il giorno, magari stando incollato tipo Rimini alle altre persone... beh, non fà proprio per me! Il problema è che è questo il tipo di turismo che tira, perchè porta soldi... se tutti vivessero la montagna come me (e altri di voi), che raramente mi fermo nei bar frequentati o cmq non compro più di una fetta di sacher  ::) certamente non avrebbero molto guadagno!
Ho sentito gente per cui la montagna è salire con gli impianti a un rifugio e pranzarvi... Eppure io continuo a preferire il mio panino imbottito, gustato dopo una bella scarpinata  ;)

donkey71

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« Risposta #31 il: 19/04/2009 22:25 »
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« Ultima modifica: 01/01/2010 02:10 da D »

Offline PassoVeloce

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Re: Progetti estivi
« Risposta #32 il: 20/04/2009 08:46 »
Ho sentito gente per cui la montagna è salire con gli impianti a un rifugio e pranzarvi... Eppure io continuo a preferire il mio panino imbottito, gustato dopo una bella scarpinata  ;)
Concordo!!poi non parliamo dei rifugi che si possono raggiungere in auto! >:( rif.Peller ad esempio....14 km si strada sterrata non bastano per scoraggiore persone con BMW e Mercedes che poi scendono vestiti "dalle feste"  :o...io sono rimasta allibita....

donkey71

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Re: Progetti estivi
« Risposta #33 il: 20/04/2009 10:28 »
...ne avremmo tante da scrivere sul tema. Evito lo squallore di racccontarvi del turismo di massa che, fortunatamente, incontro solo durante le mie discese a valle.  :(

albe

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Re: Progetti estivi - Montagna Resistente - per Albe
« Risposta #34 il: 22/04/2009 10:58 »
:) :) :) - Albe, il tuo post meritava certo una risposta seria da parte mia...te l'ho inviata privatamente, per le ragioni che leggerai e che sicuramente comprenderai.
Ho letto con molto interesse la tua lettera, che è un autentico esposto al sentimento, alla passione nonché all’incrollabile motivazione interiore. La trovo stimolante se non altro per l’uguale criterio che spinge anche il mio andar per monti.
Devo anche dire che non condivido i motivi per cui debba restare privata, nelle tue righe traspare un buon valore di fondo, e sarebbero molti gli spunti da cui qualche “disperso nel mare di trappole turistiche” potrebbe iniziare a riflettere. Ogni pensiero è rispettabile, condivisibile e pure oggetto di discussione la quale, quest’ultima, può instillare quel “giro di boa” in alcuni individui che si muovono, senza rendersi conto, letteralmente portati come un blob dalla massa escursionistica. Comunque rispetto il tuo desiderio.
Approfitto, però, per dirti che, pur colme di sentimento, certe tue incursioni mi hanno inquietato. Ho ripercorso le tue tracce nel forum, e ho trovato che molte delle tue proposte sembrano provenire pari pari da alcune relazioni che qualche tempo fa giravano in internet. Giri tipo la Fradusta, il Plische o la cima Sera sono riportate esattamente come citato.
Non voglio creare polemica, anch’io mi ero salvato e tratto molte idee proprio da quelle pagine (infatti è così che mi sono accorto del testo uguale), ma forse sarebbe meglio non omettere che la farina proviene da altri sacchi. Tanto più che anche qualche foto potrebbe essersi già vista, quella della Vezzana, ad esempio, non è un’immagine tratta dalla monografia delle Pale di Luca Visentini?
Altro aspetto, in alcuni tuoi interventi sul finire del 2008 asserisci di non conoscere il Brenta, ma recentemente citi salite come cima Margherita o Vallon, anche queste presenti sulle pagine suddette in internet. Io avevo salvato la relazione della Margherita, non del Vallon, ma ricordo abbastanza bene che era presente. Mi pongo quindi il dubbio se quello che proponi sia veramente stato da te effettuato, in quanto va bene proporre al forum o a quant’altri dei suggerimenti, va bene entusiasmarsi nel profferire idee alpine, ma credo sia meglio rimarcare quando queste non sono state fatte personalmente, altrimenti si incorre in aspetti di supponenza e si rischia di mandare gente su percorsi pericolosi, che nei due casi citati si possono dire anche marci.
In conclusione, e ripeto, senza avviare inutili diatribe, ben vengano confronti, dibattiti e scambi sul magico mondo montano, ma restiamo sinceri e coerenti con le nostre scelte, e prima di tutto con noi stessi. Un così vasto sapere non ha bisogno di espedienti, ma di rispettoso servizio verso chi è inconsciamente ancora gracile e volubile dinanzi alle insabbiature della macchina turistica.

Albe

Offline Guido

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Re: Progetti estivi
« Risposta #35 il: 22/04/2009 16:10 »
Ai nostri giorni, dove tutto sembra essere stato fatto e le mentalità si sono impoverite, non pare desti stranezza alcuna il fatto di trovare spit ove prima si passava ribattendo un chiodo di qualche “vecchia guardia”, non scandalizza trovare costellato da bolli di vernice il percorso di una via normale a una cima che fino a qualche anno prima nessuno ca.ava e che si faceva con le mani in tasca senza essere per questo eroi.

La Margherita è divenuta una palestra d’arrampicata e a ferragosto rischi di vederti precipitare addosso sassi da chi discende mentre risali la normale.
Che dire di percorsi un tempo sconsiderati e oggi addirittura attrezzati con cavi in punti in cui si procedeva di corsa.

 ma quando mi riporto su quella montagna non esito a cancellare ciò che della montagna non fa parte, certo che ultimamente ho perso un po’ dello smalto di un tempo e l’impegno inizia a farsi gravoso.

Che dire, dal canto mio cerco di ripulire ogni volta ciò che è palesemente esasperato per il luogo in cui la forzatura è posta, ma è un compito assunto che spesso mi è difficile sostenere.

 Direi anche di stare attenti a infilare moderni sconosciuti su per certi versanti o entro certi canaloni, sui quali si procede più per spirito d’amore che per provare la fisicità e l’atletismo. Le rese finali, poi, si odono nei telegiornali sotto forma e nome di “montagna assassina”.



Condivido e apprezzo lo spirito che porta ad amare luoghi ancora incontaminati e una natura selvaggia, trovo stucchevole il fenomeno dell'alpinismo ed escursionismo come attività fisica e di semplice "turismo", però a mio modesto parere anche chi sale cime rinomate che per alcuni giustamente sono sciocchezze, possono dare ad altri, magari principianti, ma non per questo necessariamente, turisti o arrampicatori sportivi delle vie delle falesie dai nomi altisonanti, la possibilità di avvicinarsi all'alpinismo (e allo spirito dell'alpinismo) su alcune delle più belle cime (anche facili) con qualche sicurezza in più.
Più volte si sono ripetute le tragedie dovute a vecchi chiodi e non all'incapacità dell'arrampicatore.
 Ritengo che per tutelare l'integrità dello scalatore coscienzioso siano utili in parecchie vie classiche e non, in fondo se la differenza tra un chiodo e uno spit può salvare una vita, magari anche di uno sprovveduto, preferisco lo spit. Non sarei magari d'accordo che tutte le montagne fossero ridotte così, ma in fondo effettivamente basta spostarsi di poco dai rifugi per rientrare nell'assoluta solitudine.

Se quando parli di togliere "ciò che è palesemente esasperato per il luogo in cui la forzatura è posta" ti riferisci a sistemi di sicurezza che tu ritieni superflui, a mio avviso è un atto assolutamente irresponsabile poichè comprometti la sicurezza delle persone che magari sapendo che quella corda, quel gancio, quel passamano c'è, si avventurano su vie e magari si ritrovano incrodate, o magari di guide che portano clienti consce di trovare per essi (in quel determinato passaggio) quelle sicurezze che poi non ci sono.

Io che non sono un esperto ma che ripeto, amo i luoghi e i valori di cui hai parlato così bene, non vedo in una sicurezza in più, uno svilimento così grande della montagna (salvo alcune doverose eccezzioni in cui si rende effettivamente la montagna un parco giochi), ma una possibilità a quelli come me di andare pei monti con un po' meno rischi dei già tanti che ci sono.
 :)
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani

Offline JFT

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Re: Progetti estivi
« Risposta #36 il: 22/04/2009 19:17 »
Condivido e apprezzo lo spirito che porta ad amare luoghi ancora incontaminati e una natura selvaggia, trovo stucchevole il fenomeno dell'alpinismo ed escursionismo come attività fisica e di semplice "turismo", però a mio modesto parere anche chi sale cime rinomate che per alcuni giustamente sono sciocchezze, possono dare ad altri, magari principianti, ma non per questo necessariamente, turisti o arrampicatori sportivi delle vie delle falesie dai nomi altisonanti, la possibilità di avvicinarsi all'alpinismo (e allo spirito dell'alpinismo) su alcune delle più belle cime (anche facili) con qualche sicurezza in più.
Più volte si sono ripetute le tragedie dovute a vecchi chiodi e non all'incapacità dell'arrampicatore.
 Ritengo che per tutelare l'integrità dello scalatore coscienzioso siano utili in parecchie vie classiche e non, in fondo se la differenza tra un chiodo e uno spit può salvare una vita, magari anche di uno sprovveduto, preferisco lo spit. Non sarei magari d'accordo che tutte le montagne fossero ridotte così, ma in fondo effettivamente basta spostarsi di poco dai rifugi per rientrare nell'assoluta solitudine.

Se quando parli di togliere "ciò che è palesemente esasperato per il luogo in cui la forzatura è posta" ti riferisci a sistemi di sicurezza che tu ritieni superflui, a mio avviso è un atto assolutamente irresponsabile poichè comprometti la sicurezza delle persone che magari sapendo che quella corda, quel gancio, quel passamano c'è, si avventurano su vie e magari si ritrovano incrodate, o magari di guide che portano clienti consce di trovare per essi (in quel determinato passaggio) quelle sicurezze che poi non ci sono.

Io che non sono un esperto ma che ripeto, amo i luoghi e i valori di cui hai parlato così bene, non vedo in una sicurezza in più, uno svilimento così grande della montagna (salvo alcune doverose eccezzioni in cui si rende effettivamente la montagna un parco giochi), ma una possibilità a quelli come me di andare pei monti con un po' meno rischi dei già tanti che ci sono.
 :)

Concordo con quanto ha scritto Guido.
Io sono un imbranato, per cui, anche con i cordini ritenuti inutili, tanti percorsi preferisco evitarli.
Amo la montagna e ci vado, anche se 1000 metri di dislivello e qualche gerone per me sono già sufficientemente estremi. Se trovo un cordino lo guardo con riconoscenza, però capisco lo spirito di chi vorrebbe che fosse la preparazione ed, infine, la selezione naturale ( ;D) a consentire l'accesso ad alcuni sentieri.
Quello che vorrei dire, però, è che se si evitano alcune montagne oramai di moda, è sempre possibile trovare quella montagna con pochi fronzoli che piace tanto. Il fatto che la montagna da salire a piedi costi fatica scoraggia il turismo di massa.
E vorrei sottolineare che, ed il trentino credo suffraghi quanto dico, proteggere l'ambiente al giorno d'oggi costa, ed il turismo, con educazione e regole, è un modo per aiutare la montagna a sopravviverci.
"La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."
Friedrich Nietzsche

donkey71

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Re: Progetti estivi - Montagna Resistente
« Risposta #37 il: 22/04/2009 19:22 »
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donkey71

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Re: Progetti estivi
« Risposta #38 il: 22/04/2009 20:03 »
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« Ultima modifica: 01/01/2010 02:11 da D »

Offline Guido

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Re: Progetti estivi - Montagna Resistente
« Risposta #39 il: 23/04/2009 11:39 »
Il Brenta non lo conosco bene, mi dicevi che avevo scritto…è infatti scomodo per me e son state rare le mie battute in tale catena montuosa…che peraltro non amo particolarmente e che, lo ripeto, non conosco per niente bene. Ho letto molto poco, lo ammetto. Ma qualcosa ho pur fatto e quel poco che ho fatto, magari per qualcuno (forse anche per te) vorrebbe dire già molto. Non direi proprio che la roccia da te citata è marciume ma semplicemente friabile…sarà che ci sono abituato andando per le Carniche e le Giulie, sarà che so bene la differenza.


Che cime, percorsi e altro hai fatto in Brenta?  :)
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donkey71

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Re: Progetti estivi
« Risposta #40 il: 23/04/2009 12:25 »
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albe

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Re: Progetti estivi - Montagna Resistente
« Risposta #41 il: 24/04/2009 10:14 »
Albe, son lieto innanzitutto tu abbia compreso le mie ragioni e certi spunti dettati da uno spirito libero e franco. Ho sentito che in questo siamo simili. Detto questo ti rivelo che non posseggo proprio alcun archivio elettronico...a me piace da sempre imprimere su carta (o su pellicola) tutte le mie cose. Viaggio da sempre su carta per una esclusiva passione personale, alimentata e sostenuta peraltro dalla mia professione. Chissà se cambierò idea? Può darsi, ora sto pensando ad una macchinetta digitale...non posso restare primitivo per sempre, eppoi la tecnologia in questo caso rappresenta un bel salto in avanti che non si può non apprezzare in termini di qualità e praticità.
Dalla mia notevole libreria, dalle tante cartine colorate, relazioni scritte nero su bianco e dalle centinaia di fotocopie ed appunti volanti dei più disparati autori ed amici (non tutti con una firma, un indirizzo o un nome) di cui non ho proprio mai fatto troppo caso (e ora mi dovrei dispiacere di tale ingenuità, da quanto leggo), avevo comunque attinto per non offrire solamente un bello ma sbiadito (e quindi anche potenzialmente a rischio di esser fuorviante) ricordo di alcune salite che non potevo ricordare certo bene visto che risalgono a qualche annetto fa. Il tempo, lo san tutti, ha qualche effetto di erosione anche su noi esseri umani e non solo sulle montagne. Il tempo tende anche ad annebbiare nei ricordi anche le difficoltà oggettive di una ascensione, tanto da poterla rendere non troppo precisa. Molto meglio quindi verificarli, i ricordi. Per non arrecar eventuale danno.
Stà tutto qui quanto posso dirti del mio operato sul forum, che - anche per il sottoscritto - era andato ad attingere prima di tutto da una reale esperienza personale di vita e solo poi da qualche pagina scritta. Non ritengo quindi di aver pescato gloria a piene mani da altrui sacchi, mi è quindi un po' dispiaciuto delle tue pubbliche conclusioni e dei tuoi dubbi anche se li accetto e li ritengo leciti per le argomentazioni che mi hai esposto...ma che devo controbattere. Il Brenta non lo conosco bene, mi dicevi che avevo scritto…è infatti scomodo per me e son state rare le mie battute in tale catena montuosa…che peraltro non amo particolarmente e che, lo ripeto, non conosco per niente bene. Ho letto molto poco, lo ammetto. Ma qualcosa ho pur fatto e quel poco che ho fatto, magari per qualcuno (forse anche per te) vorrebbe dire già molto. Non direi proprio che la roccia da te citata è marciume ma semplicemente friabile…sarà che ci sono abituato andando per le Carniche e le Giulie, sarà che so bene la differenza. Marciume per me può esser quello della Croda Rossa d'Ampezzo, che sicuramente sarebbe una cima che consiglierei solo al mio peggior nemico, malgrado sia assolutamente strepitosa per logicità di salita ed ambiente solitario….l'amico con cui la salii dodici anni fa mi disse nel suo dialetto locale misto a qualche bestemmia che "era come arrampicare con la lapide sulle spalle". Mi fidai e feci male, mi pento anche oggi di quella cima, sicuramente troppo aleatoria nelle protezioni e quindi da sconsigliare più che vivamente. Lungi dal me, quindi, usar supponenza o eccesso d'orgoglio nel motivare il prossimo verso itinerari pericolosi o che non riconosco miei come esperienza o verso un  modello di andar per monti così originale. E' il mio modo, tutto qui. Che altro posso aggiungere? Magari che la bontà delle intenzioni altrui, prima di esser messa pubblicamente in discussione, andrebbe maggiormente meditata? No, non fa nulla e anzi ti ringrazio di avermi fatto presente questa tua osservazione, a cui ho qui dato spiegazione con franchezza e credo dalle mie parole tu lo possa sentire. ;)
Concordo pienamente con le tue conclusioni ed ti lascio nel pieno diritto di esprimere dubbi o pareri su cui confrontarci, ma ancor meglio se saranno ancora acute divagazioni ed opinioni mirate ad un sano scambio di conoscenza alpina. Nella piena coerenza di me stesso di tante mie belle ascensioni, ti auguro di calcare (o ricalcare) tutte le cime che abbiamo fin qui elencato. Begheil a te. Bergheil a tutti.
 :) :) :)

Cercherò di chiarire il perché del mio scritto e lo farò il più possibile in sintesi, in quanto è un argomento talmente trito e ritrito che ogni volta viene rimescolato senza cavarne un ragno dal buco.
Ho anch’io un archivio di dati, libri, schizzi, relazioni prese da internet o passatemi da amici dove attingo notizie con le quali costruire i miei giri.
Il concetto è che uno può certamente dare un parere su un giro o proporre idee, ma deve essere fatto in forma personale, cioè con parole sue, non fatto con un copia incolla. Avendo avuto la fortuna di leggere e salvarmi anch’io alcune di quelle relazioni, ho potuto notare che le relazioni da te postate sono una fotocopia anche nelle virgole. Sai bene anche tu che la natura può apporre modifiche nel giro di poche ore, quindi essendo testi vecchi credo di oltre un decennio, non possono risultare attuali e si rischia di mandare gente allo sbaraglio. Ma ciò che più mi ha inquietato è che non ti sei fatto il minimo scrupolo a far quantomeno notare che il testo, visto che non hai cambiato nemmeno una virgola da come era all’origine, e neppure le foto non sono un tuo creato. Se come dici anche tu non hai un vivido ricordo delle tue salite, e perciò non vuoi rischiare di essere fuorviante dando indicazioni basate (parole tue) su ricordi annebbiati, come pensi risulti essere più sicuro il postare testi decennali dove nemmeno le virgole ti sei preso la briga di cambiare e dove interi manufatti là menzionati sono spariti?
Tutto qui.

La Croda Rossa salendola ai tempi attuali la troveremmo con una bella marchiatura a bollini rossi, ed è solo questione di tempo l’apparizione come per incanto di una “sicura” corda fissa che aiuti “coloro che altrimenti non potrebbero godere di una cima così selvaggia” (sigh), a salire il camino che precede la vetta. Salendola con la “lapide sulle spalle” avevi tutta la concentrazione che una tal salita deve dare, eri tu con la tua esperienza a salire, eri tu con la tua testa a pensare ove passare, eri tu con la tua capacità evoluta ad arrampicare sulla grezza roccia, eri tu con la tua maturata sensibilità a percepire quanto insistere. Oggi sono invece i bollini a sopperire ad una esperienza mozzata sul nascere, sarà la corda fissa a sollevare il tuo corpo inerte sopra al famigerato camino, sarà la tua testa ottusa a farti credere di essere riuscito a vincere la Croda.
Per collegarmi anche al post di Guido, ma come si può pensare di far maturare l’escursionismo addomesticando la montagna; non è meglio il contrario?
Prevedo che sulla Croda Rossa saliranno comitive di pseudo escursionisti che mai avrebbero pensato a quella montagna quando era semplicemente tale e lì disposta da decenni. Ma ora che il luna park sta macinando metri a un ritmo vertiginoso e invisibile, cosa succederà quando il monte, ingabbiato e predisposto all’escursionista ottuso e mediocre, si scrollerà in maniera naturale alcuni tratti di roccia bollinata o scardinerà la corda fissa nel camino?
Riuscirà il nostro eroe cresciuto all’ombra parassitaria del consumismo, a togliersi autonomamente dai guai mettendo in pratica quel sano sapere formato dall’esperienza e dalle regole alpinistiche, o premerà invece il fidato tasto del 118 sul cellulare?

Per "ciò che è palesemente esasperato per il luogo in cui la forzatura è posta" intendevo ben altro, l’ho ben spiegato in un post qualche tempo fa e che invito a leggere.

Per le pubbliche conclusioni, boh, che dire, sono un tipo dicono grezzo, e come tale diretto, non ho violato privacy varie o quant’altro, ho semplicemente esposto un pensiero. Quando si bazzica un forum, si scambia qualunque opinione e ritengo che lo scambio privato sia da farsi in caso di accordo preincontro o quando le argomentazioni entrano nella sfera privata.

Ciao
Albe

donkey71

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Re: Progetti estivi - montagne ingabbiate si o no?
« Risposta #42 il: 24/04/2009 16:24 »
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« Ultima modifica: 01/01/2010 02:11 da D »

albe

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Re: Progetti estivi
« Risposta #43 il: 27/04/2009 19:05 »
La Croda Rossa è una montagna rimasta per lungo tempo selvaggia e poco considerata semplicemente perché non vi era informazione, e quella poca che c’era veniva volontariamente gonfiata negativamente, intendo come impegno tecnico, da quei pochi cultori che faticavano a tenerla in segreto.
Con l’avanzata della mentalità ottusa e superficiale di cui parlavo qualche post sopra, rispetto ad altre montagne che hanno seguito l’uguale prassi la Croda Rossa impiegherà un lasso di tempo proporzionalmente molto breve affinché anch’essa soccombi. Evidentemente non cadrà mai nella giostra d’assalti cui sono vittime le Dolomiti più note, ma proprio perché si tratta di una montagna famosa e chiacchierata avrà presto anche lei il suo da fare per difendersi.
Finchè si continua a discutere sul qual è il limite della forzatura montana, fintanto ci si chiederà quanti segnali di vernice dovranno starci su dieci metri di sentiero già percorribile anche da un orbo, fino a quando si permetterà con la leggerezza che contraddistingue l’italiano di erigere un bivacco qua o un punto d’appoggio là, si darà il tempo ai malfattori ad operare indisturbati. Intanto una bollinatura innaturale per tal luogo sta smuovendo il coraggio finora accantonato di alcuni escursionisti, per i quali negli ultimi tre anni sono occorsi una decina di recuperi contro quelli nemmeno conteggiabili di un ventennio di segreto mantenuto.
Due conoscenti sono saliti a fine estate scorsa trovando un pezzo di corda da roccia ciondolante sul caminetto finale, ed uno spit sopra una placca a mezza via tra base e cima. Verranno altri, coi quali si aumenterà il numero di incidenti, ai quali farà obbligatoriamente seguito una messa in sicurezza, ove possibile e nella misura più lenitiva, di un percorso che doveva essere solo di alpinisti che sanno alpinare e non di alpinisti che girano le alpi.
Purtroppo occorre capire e prendere atto, il più in fretta possibile, che è così che inizia il declino ambientale di una montagna. Il rispetto per essa non si sa più nemmeno cos’è.
Io l’interpreto così, mi piace il Cervino e desidererei salirlo con tutto me stesso, ma non ne sono all’altezza. Quindi lo ammiro da sotto, e tanto mi basta. Non cerco compromessi, me ne tengo alla larga. E quando verrà il giorno che porranno una corda fissa dalla base alla cima, ancor più me ne distanzierò, perché approfittarne sarebbe un barare con la montagna e prima ancora con me stesso. Mi avrebbero annullato un sogno.
Non è quindi una questione di mettersi su un piedistallo rispetto ad un modo o uno spirito diverso di andare in montagna, vado anch’io ad escursionare turisticamente per monti con famiglia e prole, ma occorre fare attenzione a chi per potersi permettere di salirne una, si autocostruisce e pone la scala che lo aiuterà nel salirla. Dove sta il buon senso? Riesci a spiegarglielo all’autore della scala ammesso che tu lo trovi?
Sono cosciente che esiste una massa che non sarà mai capace di salire certe montagne, ma siamo nel giusto nel limare artificialmente gli impedimenti naturali che esse pongono sul cammino di questa massa?
Io invece mi permetto di preoccuparmi, in quanto è vero che di cime ancora selvagge (ambientalmente intatte) ve ne sono, ma fino a pochi anni fa erano dieci volte di più. A me non interessa solo il sapere che esistono ancora un certo numero di cime ambientalmente integre che possano riempire il resto dei miei anni, io voglio che rimanga il più largo numero di monti naturali anche ad altri fautori della purezza montana che verranno dopo di me, credo ne abbiano diritto, e siamo noi di oggi ad avere la possibilità di dar loro o no questo privilegio.
Per ciò che mi riguarda, ho iniziato da diversi anni a pormi su questo pensiero e cerco di metterlo in pratica. In che modo? Non credendo che un monte sia solo un cumulo di sassi, qualunque sia il monte.
Vado controcorrente combattendo, e felice di farlo.
Ciao
Albe

donkey71

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Re: Progetti estivi - sarò felice...
« Risposta #44 il: 27/04/2009 20:14 »
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« Ultima modifica: 01/01/2010 02:11 da D »