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fortunatamente sto ancora entro i tempi in tabella]
Ahi Ahi... avevo un 18 anni e salivo il Gran Paradiso. Al rifugio arriva tardino un sig. tedesco con 2 guide e 2 nipotini. Lui 80 anni, i nipotini max 10. Dal rif. per il Gran Paradiso basta partire alle 6. Lui con le guide partì alle 4, casino, buio pesto, le guide avevano le lanterne... sembrava la riedizione di una scalata eroica d'altri tempi.. Poi parto anch'io e a metà salita lo sorpasso di corsa, perdo tempo a scalare una torretta, vado in cima mi riposo e comincio a scendere. Lui era arrivato all'ultimo traverso. Mi son detto: Benissimo, questo è uno sport che potrò praticare anche da vecchio! Ahime! Non tutti i fisici sono uguali, e più si invecchia e più si vedono le differenze...
4apessime figure al rif.Rosetta. sono arrivato alla conclusione che non è affatto detto che un buon alpinista (o meglio ex alpinista) possegga il senso d'orientamento. Infatti...caso 1tempo fa un amico conduce in gita premio sulle pale un gruppo di ragazzi 12-15 anni. Vede sulla cartina turistica che regalano una bella meta (?) e ci si dirige, avendo calcolato male distanze e tempo atmosferico. Quando ormai è tardi tornano indietro, ma si scatena il mal tempo. Dice ai ragazzi di correre avanti alla funivia per non bagnarsi troppo e prosegue solo. Male.Scivola si storce la caviglia ed eccolo trascinarsi penosamente, in mezzo agli scrosci di pioggia gelata e alle nuvole che lo avvolgono. Perde il sentiero. Non vede niente, e comincia ad avere un principio di congelamento. Il buio incombe. Alla fine trova un tubo, che però... scende verso un salto di roccia [è lo scarico delle acque del Rosetta] Per fortuna decide con l'ultimo brandello di ragione che gli conviene seguire il tubo nell'altro senso, e dopo un po' -sollievo e gioia- trova il locale caldaie. Entra e si distende sopra la caldaia in funzione. E' salvo. Ma il rif. deve essere nei paraggi: comincia a seguire una spirale con all'origine la caldaia (alla peggio torna la dentro) e incontra prima lo spigolo e poi la porta del rifugio. Intanto i ragazzini erano scesi, avevano dato l'allarme ma col buio e il maltempo il soccorso si sarebbe mosso il giorno dopo. Gli amici allertati e i parenti invece.. preghiere. caso 22 anni dopo il sottoscritto e un altro amico vogliono salire sulla Vezzana. Non è più il caso di farla in giornata, perciò pernottamento al rif. Il gestore ricorda benissimo il fatto di cui sopra, se ne parla, l'amico in questione doveva essere più prudente, mai soli, ecc. La mattina dopo andiamo alla Vezzana. Man mano che si sale la stanchezza si fa sentire, tutti ci sorpassano, alla fine il sottoscritto si ferma all'ultima rampa, considerando che poi deve anche scendere. Il collega invece ( stirpe testarda) forza la salita, perchè a suo tempo (è stato un buon sci alpinista) per un banale contrattempo non ha potuto fare quella gita in sci. La zona è affollatissima di gente. Saluto e scendo e lo aspetto al rifugio. Cala la nebbia (per fortuna il tempo si mantiene) l'amico non arriva e mi metto di vedetta in mezzo al nebbione.Sono già tornati tutti. Di colpo mi sorpassa di gran carriera il custode: "il suo amico mi ha telefonato; si è perso..." Dopo un'ora di patemi tornano entrambi. Si era perso nelle ghiaie intorno al Passo Bettega...commenti1.mai lasciar solo uno con la sindrome del non sapersi orientare2.finchè c'è quel gestore non potrò più tornare al Rosetta.
Assiderato, ancora appeso alla fune. E' un esempio dei tanti. In montagna non servono solo le gambe. Serve anche la testa, la conoscenza e soprattutto l'umiltà di saper rinunciare quando le condizioni non permettono di andar oltre.
Però credo che l'età e gli anni che passano, debbano insegnar qualcosa. Soprattutto a non andar proprio a cercar guai con il lanternino.
Ottimo AGH, se fai una sezione apposita. Protetti dal quasi anonimato si può fare una "confessione pubblica", che potrebbe anche essere utile ai giovani frequentatori...