Autore Topic: quelli della 3a e 4a età...  (Letto 9205 volte)

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Offline camilla

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Re: quelli della 3a e 4a età...
« Risposta #15 il: 17/11/2008 23:46 »
fortunatamente sto ancora entro i tempi in tabella]

E quali sarebbero i tempi in tabella? Un collega di mio padre va ancora per monti, ha ancora un passo piuttosto veloce e canta sempre nella corale alpina savonese; a quanto pare il mesto giorno per Mario non è ancora arrivato, ma (dice lui) in fondo ha solo 85 anni.....

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Re: quelli della 3a e 4a età...
« Risposta #16 il: 18/11/2008 10:41 »
Ahi Ahi... avevo un 18 anni e salivo il Gran Paradiso. Al rifugio arriva tardino un sig. tedesco con 2 guide e 2 nipotini. Lui 80 anni, i nipotini max 10. Dal rif. per il Gran Paradiso basta partire alle 6. Lui con le guide partì alle 4, casino, buio pesto, le guide avevano le lanterne... sembrava la riedizione di una scalata eroica d'altri tempi.. Poi parto anch'io e a metà salita lo sorpasso di corsa, perdo tempo a scalare una torretta, vado in cima mi riposo e comincio a scendere. Lui era arrivato all'ultimo traverso. Mi son detto: Benissimo, questo è uno sport che potrò praticare anche da vecchio! Ahime! :'( :'( :'( Non tutti i fisici sono uguali, e più si invecchia e più si vedono le differenze...
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Offline AGH

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Re: quelli della 3a e 4a età...
« Risposta #17 il: 18/11/2008 10:52 »
Ahi Ahi... avevo un 18 anni e salivo il Gran Paradiso. Al rifugio arriva tardino un sig. tedesco con 2 guide e 2 nipotini. Lui 80 anni, i nipotini max 10. Dal rif. per il Gran Paradiso basta partire alle 6. Lui con le guide partì alle 4, casino, buio pesto, le guide avevano le lanterne... sembrava la riedizione di una scalata eroica d'altri tempi.. Poi parto anch'io e a metà salita lo sorpasso di corsa, perdo tempo a scalare una torretta, vado in cima mi riposo e comincio a scendere. Lui era arrivato all'ultimo traverso. Mi son detto: Benissimo, questo è uno sport che potrò praticare anche da vecchio! Ahime! :'( :'( :'( Non tutti i fisici sono uguali, e più si invecchia e più si vedono le differenze...

si, si vedono ancora sui monti vecchi arzilli di 70 e piu anni (sempre di meno per la verità) che ancora escursionano e ci si rincuora, dicendo tra sè "con un po' di culo forse ci arrivo anch'io". Ma è un terno al lotto, conta molto la genetica e la vita che si è fatta in precedenza, oltre alla fortuna di evitare le sfighe varie sulla salute. Certo per un sedentario è dura... poi, fateci caso, questi vecchi arzilli sono sempre magri come chiodi, mai visto uno sovrappeso...

Mi ricordo la prima edizione del Meeting del Lagorai, roba di oltre trent'anni fa, si faceva questo raduno di sci alpinismo con gli sci, organizzato dalla Sosat mi pare. Siamo partiti da Malga Sorgazza con un nebbione osceno. Noi eravamo giovani e spavaldi e siamo partiti a razzo, seminando i vecchi. Poi sotto Forcella Magna siamo stati tosto raggiunti,  E SUPERATI INGLORIOSAMENTE, da un baldo settantacinquenne! E lì che ho capito che lo sforzo va distribuito  ;D 

 
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Offline Franz

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Re: quelli della 3a e 4a età...
« Risposta #18 il: 18/11/2008 14:11 »
Un mio amico di famiglia, alla gloriosa età di 80 anni e con i suoi piccoli e grossi acciacchi, gironzola ancora tra i sentieri del Pasubio. Ora si fa aiutare dal pulmino, giustamente, ma pian pianino i suoi 8-10 chilometri a piedi se li fa quasi ogni domenica :D ;)
Spero tanto di "calpestare" le sue orme :D ;)

Offline Claudia

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Re: quelli della 3a e 4a età...
« Risposta #19 il: 18/11/2008 22:44 »
La seconda volta che son stata al Bivacco Jack Canali ero in compagnia di due amici (tutti e 3 eravamo ancora minorenni) e dello zio 70enne di uno di loro... col suo mega zaino è salito con noi, ed il giorno seguente (dopo colazione con pane e salame!) ci ha portati al passo dei topografi, da cui si ammira la splendente presanella.
speriamo di esser ancora così alla sua età! che se di uomini se ne vedon pochi, di donne proprio zero...
altra cosa: salendo al rifugio vittorio veneto in valle aurina, il primo tratto abbastanza ripido nel bosco l'abbiamo fatto superandoci a vicenda con un vecchietto che non si fermava mai... calmo, passo costante, è arrivato alla malga dove si è scolato una bella pinta di birra  :o

Offline jochanan

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Re: quelli della 3a e 4a età...
« Risposta #20 il: 20/11/2008 00:55 »
3a questa è un po' meglio.
c'è un membro del clero, della città di x abbastanza... in alto. e non decrepito, che ama la montagna. Ha però il problema di essere del tutto digiuno di metodi e tecniche. Appena può mollare gli impegni si ritaglia una giornata e vorrebbe scappare. Non è il caso che vada da solo, così poco esperto e inconsapevole di sentieri, percorsi, ecc. e i suoi ... dipendenti non hanno la minima intenzione di andargli dietro. Niente paura, ci sono dei laici "fidati e ben conosciuti". Il problema che costoro sono tutti della 3a età.
Un esempio di gità
L'accompagnatore è un vecchio alpinista di provata esperienza, sceglie una gita di soddisfazione e si incammina. Ma il mister prende un passo in salita da paura, è l'altro ormai a 70 e oltre non ce la fa. Inciampa e casca lungo disteso, ma il mister non se ne accorge e continua a passo di carica. Dietro, affannato e sbucciato. Arriva ad un punto di sosta sotto una bella parete di roccia. Finalmente l'altro sembra che lo abbia aspettato. Rifiata. Ma dove è finito il mister? per tutti i diavolacci!, eccolo che si sta arrampicando sulla parete, senza esperienza senza corda e senza sicura (per la verità sarà al max. un 2°, ma più su la parete si impenna). "ma dove va? non è il caso, senza corda, e io la non vado di sicuro" " non importa, vado dietro a quelli là", e indica una cordata di inglesi, incontrata molto prima, ormai piuttosto in alto. Spiegazioni, preghiere, suppliche. Alla fine il mister scende, un po' contrariato. "ce la potevo fare benissimo, so le mie forze, poi ci saremmo incontrati in alto.."
Il nostro accompagnatore, asciugandosi il sudore felice per la conclusione favorevole della vicenda termina la gita e  riaccompagna al suo dovere il mister. Ma giura che non farà più come accompagnatore gite di quel tipo. Al massimo 1/2 giornata nei boschi. Però sembrerebbe che il mister abbia trovato qualcun altro più giovane. Ho sentito un'omelia in cui raccontava una ascensione che aveva fatto.. Purtroppo era evidente che non aveva ancora nessuna idea dell'uso della corda di assicurazione.
Quindi occhio, potreste trovarlo in qualche rifugio. Entusiasta ma del tutto incompetente. E con lui qualcuno con l'aria sempre tra triste e preoccupata...
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Offline jochanan

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Re: quelli della 3a e 4a età...
« Risposta #21 il: 22/11/2008 01:01 »
4apessime figure al rif.Rosetta.
sono arrivato alla conclusione che non è affatto detto che un buon alpinista (o meglio ex alpinista) possegga il senso d'orientamento. Infatti...
caso 1
tempo fa un amico conduce in gita premio sulle pale un gruppo di ragazzi 12-15 anni. Vede sulla cartina turistica che regalano una bella meta (?) e ci si dirige, avendo calcolato male distanze e tempo atmosferico. Quando ormai è tardi tornano indietro, ma si scatena il mal tempo. Dice ai ragazzi di correre avanti alla funivia per non bagnarsi troppo e prosegue solo. Male.Scivola si storce la caviglia ed eccolo trascinarsi penosamente, in mezzo agli scrosci di pioggia gelata e alle nuvole che lo avvolgono. Perde il sentiero. Non vede niente, e comincia ad avere un principio di congelamento. Il buio incombe. Alla fine trova un tubo, che però... scende verso un salto di roccia [è lo scarico delle acque del Rosetta] Per fortuna decide con l'ultimo brandello di ragione che gli conviene seguire il tubo nell'altro senso, e dopo un po' -sollievo e gioia- trova il locale caldaie. Entra e si distende sopra la caldaia in funzione. E' salvo. Ma il rif. deve essere nei paraggi: comincia a seguire una spirale con all'origine la caldaia (alla peggio torna la dentro) e incontra prima lo spigolo e poi la porta del rifugio. Intanto i ragazzini erano scesi, avevano dato l'allarme ma col buio e il maltempo il soccorso si sarebbe mosso il giorno dopo. Gli amici allertati e i parenti invece.. preghiere. 
caso 2
2 anni dopo il sottoscritto e un altro amico vogliono salire sulla Vezzana. Non è più il caso di farla in giornata, perciò pernottamento al rif. Il gestore ricorda benissimo il fatto di cui sopra, se ne parla, l'amico in questione doveva essere più prudente, mai soli, ecc. La mattina dopo andiamo alla Vezzana. Man mano che si sale la stanchezza si fa sentire, tutti ci sorpassano, alla fine il sottoscritto si ferma all'ultima rampa, considerando che poi deve anche scendere. Il collega invece ( stirpe testarda) forza la salita, perchè a suo tempo (è stato un buon sci alpinista) per un banale contrattempo non ha potuto fare quella gita in sci. La zona è affollatissima di gente. Saluto e scendo e lo aspetto al rifugio. Cala la nebbia (per fortuna il tempo si mantiene) l'amico non arriva e mi metto di vedetta in mezzo al nebbione.Sono già tornati tutti.  Di colpo mi sorpassa di gran carriera il custode: "il suo amico mi ha telefonato; si è perso..." Dopo un'ora di patemi tornano entrambi. Si era perso nelle ghiaie intorno al Passo Bettega...
commenti
1.mai lasciar solo uno con la sindrome del non sapersi orientare
2.finchè c'è quel gestore non potrò più tornare al Rosetta.
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Re: quelli della 3a e 4a età...
« Risposta #22 il: 22/11/2008 07:32 »
4apessime figure al rif.Rosetta.
sono arrivato alla conclusione che non è affatto detto che un buon alpinista (o meglio ex alpinista) possegga il senso d'orientamento. Infatti...
caso 1
tempo fa un amico conduce in gita premio sulle pale un gruppo di ragazzi 12-15 anni. Vede sulla cartina turistica che regalano una bella meta (?) e ci si dirige, avendo calcolato male distanze e tempo atmosferico. Quando ormai è tardi tornano indietro, ma si scatena il mal tempo. Dice ai ragazzi di correre avanti alla funivia per non bagnarsi troppo e prosegue solo. Male.Scivola si storce la caviglia ed eccolo trascinarsi penosamente, in mezzo agli scrosci di pioggia gelata e alle nuvole che lo avvolgono. Perde il sentiero. Non vede niente, e comincia ad avere un principio di congelamento. Il buio incombe. Alla fine trova un tubo, che però... scende verso un salto di roccia [è lo scarico delle acque del Rosetta] Per fortuna decide con l'ultimo brandello di ragione che gli conviene seguire il tubo nell'altro senso, e dopo un po' -sollievo e gioia- trova il locale caldaie. Entra e si distende sopra la caldaia in funzione. E' salvo. Ma il rif. deve essere nei paraggi: comincia a seguire una spirale con all'origine la caldaia (alla peggio torna la dentro) e incontra prima lo spigolo e poi la porta del rifugio. Intanto i ragazzini erano scesi, avevano dato l'allarme ma col buio e il maltempo il soccorso si sarebbe mosso il giorno dopo. Gli amici allertati e i parenti invece.. preghiere. 
caso 2
2 anni dopo il sottoscritto e un altro amico vogliono salire sulla Vezzana. Non è più il caso di farla in giornata, perciò pernottamento al rif. Il gestore ricorda benissimo il fatto di cui sopra, se ne parla, l'amico in questione doveva essere più prudente, mai soli, ecc. La mattina dopo andiamo alla Vezzana. Man mano che si sale la stanchezza si fa sentire, tutti ci sorpassano, alla fine il sottoscritto si ferma all'ultima rampa, considerando che poi deve anche scendere. Il collega invece ( stirpe testarda) forza la salita, perchè a suo tempo (è stato un buon sci alpinista) per un banale contrattempo non ha potuto fare quella gita in sci. La zona è affollatissima di gente. Saluto e scendo e lo aspetto al rifugio. Cala la nebbia (per fortuna il tempo si mantiene) l'amico non arriva e mi metto di vedetta in mezzo al nebbione.Sono già tornati tutti.  Di colpo mi sorpassa di gran carriera il custode: "il suo amico mi ha telefonato; si è perso..." Dopo un'ora di patemi tornano entrambi. Si era perso nelle ghiaie intorno al Passo Bettega...
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1.mai lasciar solo uno con la sindrome del non sapersi orientare
2.finchè c'è quel gestore non potrò più tornare al Rosetta.

bel racconto...in effetti la zona delle pale è molto insidiosa, specie il deserto di rocce, se cala la nebbia diventa praticamente impossibile orientarsi senza gps, anche perché i "sentieri" sono segnati in modo molto aleatorio. Io in genere ho un ottimo senso dell'orientameno, però capita a volte (di rado per fortuna) che si "inceppi" per insondabili ragioni...

Ho avuto problemi con la nebbia solo una volta, nel gruppo di Sella: eravamo saliti in sci al Piz Boè e stavamo calando verso la forcella Pordoi a circa 3000 mt di quota. Alla base del Piz è calato un nebbione mai visto, si stentava perfino a vedere la punta degli sci! Ma la cosa più incredibile è che, pur sciando molto lentamente, non si riusciva neppure a stare in piedi, era come sciare in una nuvola! Procedere alla cieca in quelle condizioni era una follia (visti i dirupi nelle vicinanze): quella volta ci è andata bene, ci siamo fermati ad aspettare e dopo 3/4 d'ora c'è stato uno squarcio che ci ha permesso di vedere la forcella.
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Re: quelli della 3a e 4a età...
« Risposta #23 il: 22/11/2008 11:15 »
Conosco bene il gestore del Rosetta, da molti anni è il buon Mariano. Se era lui, è una guida alpina e non credo possa esser stato così irresponsabile come dici. Condivido quanto scrivi ma c'è da dire, e te lo confermo in base alla mia esperienza alpinistica di venticinque anni di montagna a buon livello, che c'è tanta gente che sopravvaluta le proprie forze o la propria tecnica, che non considera il fatto di esser in alta montagna, che non guarda le previsioni, che non sa leggere una cartina, che non ha senso del orientamento. Mi fermo qui. Ne ho tirati giù più di qualcuno negli anni passati. Ci ho solo rimediato qualche birra o una fetta di torta. E qualche volta, l'ho fatto solo per dovere. Brutta da ammettere, ma sono onesto e lo dico. Andar a cercar rogne, solo per la testardaggine di voler terminare una ascensione a tutti i costi, è da emeriti cretini. E spesso, le conseguenze son fatali. Come faccio a non avercela con questa gente? Sulle Pale poi, il tempo si guasta velocemente. E' una zona molto esposta a temporali, inoltre. Ricordo di un tedesco anni fa. Lo beccai sicuro di sè che saliva il sentiero. Lo vidi più tardi da lontano, lo scorsi mentre saliva la ferrata Bolver Lugli in agosto, un sentiero attrezzato non proprio banale visto che ti porta a quota tremila. Pantaloncini e scarponcini da trekking e zainetto leggero...tanto era agosto. Il tempo però si guastò, le previsioni lo avevan detto. Lo trovarono il giorno dopo. Assiderato, ancora appeso alla fune. E' un esempio dei tanti. In montagna non servono solo le gambe. Serve anche la testa, la conoscenza e soprattutto l'umiltà di saper rinunciare quando le condizioni non permettono di andar oltre.
« Ultima modifica: 22/11/2008 13:53 da donkey »

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« Risposta #24 il: 22/11/2008 12:03 »
Assiderato, ancora appeso alla fune. E' un esempio dei tanti. In montagna non servono solo le gambe. Serve anche la testa, la conoscenza e soprattutto l'umiltà di saper rinunciare quando le condizioni non permettono di andar oltre.

in montagna serve la testa ovvio, ma quella te la fai con l'esperienza, sbagliando un po' alla volta, si spera con errori sempre rimediabili. Se poi si hanno "buoni maestri", tanto meglio...
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donkey71

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Re: quelli della 3a e 4a età...
« Risposta #25 il: 22/11/2008 13:49 »
Si Agh condivido quel che dici, il mio era comunque uno spunto di riflessione e non certo polemico. Sai, nel tempo però ripenso a certi episodi e mi sale ancor un filo di rabbia. Non ti racconto di quella volta che mi si è sfracellato uno davanti a me, proprio sulle Pale. Giusto un minuto prima lo ammonivo: "...ma dove vai così conciato, stai attento, legati". Ma chi non ha sbagliato? Ho fatto qualche cazzata pure io, e mi è andata bene. Però credo che l'età e gli anni che passano, debbano insegnar qualcosa. Soprattutto a non andar proprio a cercar guai con il lanternino. Vado fiero di tante rinunce del passato, son qui a raccontarlo sicuramente anche perché saper tornar indietro e rinunciare non è mai un fallimento ma una scelta responsabile di vita. Le montagne, del resto, non scappano. Son sempre lì ad attenderci, come delle fedeli amiche sempre pronte a saper perdonare la nostra presunzione e i nostri eventuali sgarbi. Ciao, buon weekend.

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Re: quelli della 3a e 4a età...
« Risposta #26 il: 22/11/2008 14:04 »
Però credo che l'età e gli anni che passano, debbano insegnar qualcosa. Soprattutto a non andar proprio a cercar guai con il lanternino.

certamente, ma penso che tutti abbiamo fatto cazzate in montagna (anzi mi sa che aprirò un thread apposito), e se ne esci bene sono quelle che ti insegnano di più. Del resto è cosi che si impara, andando in montagna, sbagliando e imparando un po' alla volta. Poi certamente, di base ci deve essere la testa, quell che ti permette di non andare oltre limiti ragionevoli e rischiare inutilmente. Uno che non impara dai propri errori è pericoloso  ;D
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Offline jochanan

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Re: quelli della 3a e 4a età...
« Risposta #27 il: 22/11/2008 17:38 »
alzi la mano chi non ha fatto pericolose cazzate in montagna da giovane. Io ne ricordo 3 di gravi. Ma visto che son qua a scrivere sono stato graziato dall'alto. Infatti penso che ci sia un angelo particolare per gli alpinisti giovani e incoscienti. Certo che purtroppo non è dotato dell'ubiquità totale (o meglio multilocazione totale).
Ottimo AGH, se fai una sezione apposita. Protetti dal quasi anonimato si può fare una "confessione pubblica", che potrebbe anche essere utile ai giovani frequentatori...
Donkeynon capisco perchè mai il gestore del Rosetta dovrebbe essere irresponsabile: nel caso 2 era andato incontro al mio amico sul sentiero, avendogli prima detto di star fermo dov'era. Siccome i cellulari prendevano questa era la soluzione migliore e più rapida. nel caso 1 invece, quando l'allarme è stato dato, ormai era buio pesto, il tempo pessimo e nessuno sapeva dove fosse l'altro amico. MI guardo bene dal pensare che il gestore non abbia fatto benissimo. Inoltre mi è sempre parso gentile e disponibile.
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Re: quelli della 3a e 4a età...
« Risposta #28 il: 22/11/2008 17:54 »
Ottimo AGH, se fai una sezione apposita. Protetti dal quasi anonimato si può fare una "confessione pubblica", che potrebbe anche essere utile ai giovani frequentatori...

una sezione apposita mi pare forse eccessivo però ho aperto un thread :)
http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php?topic=2045.msg31549;topicseen#msg31549
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Re: quelli della 3a e 4a età...
« Risposta #29 il: 27/11/2008 22:08 »
5a (ed ultima per ora)
Ortigara. 1h e 45' da piazzale Lozze dove si posteggia.
tempo effettivamente impiegato: 3h 15'.
I 3 amici sono così combinati:
1° ha il frequenzimetro con l'allarme a 115 pulsazioni che non può assolutamente superare. Pesantemente cardiopatico.
2° va in giro con la tracolla perchè ha il peacemaker e l'altra bretella lo comprimerebbe. Infarto.
3° andrà operato di triplice bypass coronarico.
(Io non c'ero. Per ora credo di essere messo un po' meglio, anche se non ho fatto esami approfonditi)
SOSTENGO CHE QUESTO TRIO ANDREBBE PORTATO AD ESEMPIO DI VERO AMORE PER I MONTI
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