In alternativa alla translagorai e con preparazione last minute abbiamo deciso di fare la traversata mezzocorona-passo mendola.
3 miei compagni di viaggio sono partiti nel tardo pomeriggio di venerdì 31 maggio. Io sono partito alle 18:30 (ore DICIOTTOEMEZZA!
) in solitaria per raggiungere i miei amici; luogo di ritrovo malga bodrina.
Partenza dai laghetti di mezzocorona, poi su per il burrone giovanelli. Seguo per la baita dei manzi e imbocco la forestale per il baito degli aiseli. La forestale intanto diventa sentiero e a volte mi fermo per sentire rumori strani nella foresta, ma non riesco mai a vedere cos'è. Io sono già mezzo-cotto, il sentiero sale che è una bellezza. Gli scarponi nuovi da rodare non aiutano e per prevenire mi metto il benedetto cerotto sopra il tallone.
Arrivo al baito degli aiseli e in mezzo al prato toh! un bellissimo capriolo; peccato che fugge stile Flash appena provo a tirar fuori la macchina fotografica.
Continuo la salita distruggente. Il sentiero si apre, e malgrado sia già scuro mi godo un po' il panorama. Per poco perchè sale presto una coltre di nebbia che mi impedisce di vedere oltre i 3 metri. Arrivo alla piazzola dell'elicottero, mi metto una maglia perchè inizia a far freddo e la frontale in testa perchè è ormai notte (la luce della frontale però "impatta" sulla nebbia e sull'umidità del mio respiro e non è piacevole; non vedo una mazza!
).
Arrivo infatti all'ingresso di una valletta e pensando che fosse il "valico" che mi avevano descritto inizio a salirla, con qualche dubbio perchè è stretta e non vedo nessun segno rosso-bianco. Arrivo quasi in cima, telefono ai miei compagni per rassicurazioni e mi chiedono se ho fatto il tratto con il cordino metallico <<No che non l'ho fatto!>>. Ritorno giù all'ingresso della valletta e infatti avevo sbagliato strada.
Continuo lungo il sentiero questa volta segnato e arrivo a malga bodrina dove per fortuna mi aspetta un ottimo piatto di pasta e il mitico mix esotico da 99centesimi dei miei compagni.
Il giorno dopo sveglia credo alle 6, nessuna colazione e partenza per cima roccapiana. In vetta un mare di nuvole è sotto di noi, spettacolo!Proseguiamo verso il monte cucco, lunga discesa con qualche tratto attrezzato di cordino e risalita con 4 brevi scalette metalliche. Io inizio ad andare in crisi: non so se per la malattia che ho fatto la settimana scorsa o semplicemente perchè quest'anno non ho fatto quasi niente... Il monte roen mi sembra lontanissimo e inizio a demoralizzarmi. Andiamo avanti su e giù fino a prà d'arza. Incontriamo dei manutentori che ci consigliano di tagliare il roen e di fare il "sentiero dei camosci". Sotto cima d'arza i miei compagni sono lì ad aspettarmi, il bivio dice vigo di ton 2.20. Decido di ritirarmi, non mi sento di proseguire. Il cartello dice 5.30 per monte roen ma non mi sento nelle condizioni di arrivarci.
Saluto i miei compagni e mi incammino nella lunga (a me è sembrata lunghissima) discesa verso vigo di ton.
La mia esperienza finisce qui, sono comunque contento di aver fatto cima roccapiana e aver scoperto una zona che non avevo mai visitato se non per le ferrate del burrone giovanelli e di favogna.
I miei compagni arriveranno a mendel pass alle 18:30. bravi ragazzi!
Occhio alle zecche se ci andate, perchè io ne ho prese 3, come anche i miei compagni.
ciao ragazzi!