Che dire, dopo aver preso nota di tutti i suggerimenti dei "Girovagandi" che hanno risposto al mio appello decido per sabato di provare a salire alla Vegaia. La cosa mi aveva intrigato anni fa, quando salii a Malga Pozze per la prima volta. Poi un paio d'anni fa salii alla cima ma dal versante opposto facendo uno splendido anello per cui ora mi manca la ciaspolata
. Ad Ortisè non riconosco neanche il posteggio, di solito ci sono montagne di neve e ora neanche un filo...lascio comunque la macchina alla chiesa. Mentre con mia moglie attacchiamo ciaspole e picca allo zaino ci vien da ridere vista la situazione attorno, ma insomma dobbiamo andare a 2890 m per cui...Presa la sterrata per Malga Pozze (c'è un cartello che propone una bella ciaspolata in zona Malga Bronzolo, sembra molto interessante...) incontriamo un gruppo di bresciani diretti anche loro alla Vegaia, ci guardiamo e sorridiamo, anche loro con ciaspole e picche a seguito. Da qui si vede chiaramente che la neve è veramente poca, però, non si sa mai. La strada è praticamente tutta innevata ma basta stare sul bordo e la si evita tranquillamente. Mettiamo le ciaspole solo poco prima del bivacco ma se non le avessimo avute avremmo fatto trinquillamente a meno. Dopo il bivacco tagliamo per prati e raggiungiamo lo spallone che sale verso la cresta. Qui troviamo neve crostosa a volte portante a volte meno. Ai piedi dello spallone vediamo chiaramente che si può salire evitando la neve o calpestandone poca per cui lasciamo le racchette sotto un sasso e proseguiamo tra sassi e erba cercando di evitare le neve. Giunti in cresta anche qui la neve è poca per cui si cammina bene, la cuspide finale è completamente pulita. Torniamo poi a riprendere le ciaspole, nella discesa utilizziamo la poca neve per scendere più velocemente ed evitare di scivolare sull'erba e fango. Proseguiamo verso Malga Pozze dove sostiamo per il pranzo, in cima c'era troppo vento. Dalla malga tagliando per prati torniamo a prendere la strada e poi di nuovo a Ortisè. In sostanza di neve poca, se si sta sulla strada le ciaspole non sono necessarie, sui prati invece in qualche punto si sfonda in altri si galleggia ma c'è veramente poco. Il prossimo anno spero di riuscire a salire in cima con più neve ora che ho visto che la pendenza dello spallone non sembra impossibile con la ciaspole e con buona neve. Nota noi nell'ultimo tratto di salita abbiamo trovato neve ventata per cui abbiamo calzato i ramponi utilizzati anche in discesa. In settimana allego le foto.