Questa mattina veloce sgambata prepasquale con mèta la superclassica cima Nassere. Percorriamo la forestale che porta nel vallone delle Buse Todesche e passa nei pressi dell’aia del Buso (bivio per malga Conseria). Il versante è un nord pieno e poi un nord-est e l’innevamento è ancora molto buono.
Quando il bosco verso ovest comincia ad impennarsi lo risaliamo tutto su bella traccia preesistente.
Neve farinosa, ora un po’ pesante ora con leggera crosticina superficiale ma sempre bella.
Salendo pregustiamo già un’altra discesa coi fiocchi.
Imbocchiamo una valletta finale che termina ad una forcelletta sulla cresta che va da cima Nassere, a sud, al croz di Conseria, nord.
Qui calziamo i coltelli. Lungo la larga cresta,
quasi una pista, e spostandoci talvolta sulla pala sud-ovest, ove la neve è dura e lavorata da vento e sole, raggiungiamo la (per me) brutta croce celtica della vetta.
Vento freddo e a tratti sferzante ma panorama come sempre grandioso.
Due compagni "enbrumadi"
Lasteati, con c. d'Asta dietro, e Cengello.
Tombola nera, Buse todesche e Orsera. In primo piano la cresta che dalla cima scende verso val dell'Inferno.
Cime di Rava, con ben visibili forcella Ravetta e forcella Caldenave separate dal Tombolin.
Una foto per Cengellone nostro
In discesa scendiamo dapprima lungo la pala per spostarci gradatamente verso est a recuperare la cresta, affrontata con attenzione. Giunti alla forcelletta, è tutta una discesona nel bosco rado su ottima neve, con curve veloci e serpentine tra le piante.
Atterrati sulla forestale, in poco tempo siamo al punto di partenza.
L’innevamento sui versanti settentrionali rimane molto buono. Vale la pena, finché dura, frequentare ancora la val Campelle.