Autore Topic: Test conoscitivo al Meeting del Lagorai  (Letto 14348 volte)

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Re: Test conoscitivo al Meeting del Lagorai
« Risposta #15 il: 13/02/2012 11:56 »
O si va con persone esperte del posto o si va in zone che si conoscono bene !

questo non è necessariamente vero: nel senso che io vado spesso in posti del tutto ignoti. Dovrei stare a casa? Andarci solo con persone che conoscono i posti? Ma nemmeno per sogno :) Del resto come si farebbe a conoscere nuovi luoghi se si dovesse sempre andare in posti conosciuti? Ovviamente, quando vado in posti nuovi, studio accuratamente a tavolino il percorso e cerco tutte le info utili :)
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Offline pianmasan

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Re: Test conoscitivo al Meeting del Lagorai
« Risposta #16 il: 13/02/2012 18:32 »
le ciaspole "tecniche" esistono già adesso, ma il mezzo è quello che è, ha dei limiti oggettivi che difficilmente possono essere superati. Poi parliamoci chiaro: il ciaspolatore medio dove va? Va spesso su neve battuta (magari dal gatto che ha battuto la pista!) a mangiare alla malga o al rifugio (è evidentemente un controsenso andare su neve battuta laddove spesso sarebbe molto più comodo andare a piedi, ma questo è quel che si vede in giro). Appena mette il naso fuori traccia e si rende conto che si fatica come bufali, torna indietro. Questo tutto sommato è un bene :). Coloro che hanno le capacità tecniche necessarie, vanno con gli sci :)
Non sono del tutto d'accordo. Io credo che quella che tu chiami "ciaspola tecnica" al momento non esista. I modelli più costosi non presentano innovazioni tecnologiche siginficative. Per quanto riguarda poi il tipo di ciaspolatore medio bisogna chiedere a Sambo o a Mau, che sono i nostri campioni. Ma non tutti vanno al rifugio a mangiare e si fermano là. Ho ripercorso spesso con gli sci tracce di ciaspole che arrivavano in vetta. Del resto personalmente ho fatto Busa alta e Castel delle Aie con le ciaspole di legno e corda. Dipende come sempre dalla voglia di avventura e di far fatica. Ma questo vale anche per gli scialpinisti.

Offline Mau

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Re: Test conoscitivo al Meeting del Lagorai
« Risposta #17 il: 13/02/2012 18:43 »
Riguardo alle "regole" cui mi attengo - o cerco di attenermi - nelle mie escursioni invernali:
1) non vado mai da solo (a questa regola mi attengo sempre, anche d'estate), preferendo, ovviamente, andare in piccoli gruppi con persone gia sufficientemente "rodate" e affiatate;
2) studio accuratamente il percorso a tavolino (salvo che non sia un itinerario a me arci noto);
3) verifico le previsioni del tempo a carattere locale;
4) se nel mio gruppo nessuno conosce l'itinerario, preferisco afffrontare l'itinerario invernale solo so lo ho fatto, recentemente, almeno una volta anche d'estate (questo, non sempre ... ) ... anche se, ovviamente, la neve cambia parecchio il percorso rispetto all'estate .. ma almeno un'idea generale ce l'ho ... ...

Quando accompagnavo col mio CAI altri soci, per ulteriore sicurezza,  prima della ciaspolata sociale, se il percorso non mi era noto, effettuavo, nell'imminenza della gita, una ricognizione dell'escursione (oppure la ricognizione veniva fatta da un altro Capogita, sempre a ridosso della gita sociale)
La montagna è...l'abbraccio di un amico ed il fuoco di un bivacco condiviso.

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Offline AGH

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Re: Test conoscitivo al Meeting del Lagorai
« Risposta #18 il: 13/02/2012 19:47 »
Riguardo alle "regole" cui mi attengo - o cerco di attenermi - nelle mie escursioni invernali:
1) non vado mai da solo (a questa regola mi attengo sempre, anche d'estate), preferendo, ovviamente, andare in piccoli gruppi con persone gia sufficientemente "rodate" e affiatate;
2) studio accuratamente il percorso a tavolino (salvo che non sia un itinerario a me arci noto);
3) verifico le previsioni del tempo a carattere locale;
4) se nel mio gruppo nessuno conosce l'itinerario, preferisco afffrontare l'itinerario invernale solo so lo ho fatto, recentemente, almeno una volta anche d'estate (questo, non sempre ... ) ... anche se, ovviamente, la neve cambia parecchio il percorso rispetto all'estate .. ma almeno un'idea generale ce l'ho ... ...

Quando accompagnavo col mio CAI altri soci, per ulteriore sicurezza,  prima della ciaspolata sociale, se il percorso non mi era noto, effettuavo, nell'imminenza della gita, una ricognizione dell'escursione (oppure la ricognizione veniva fatta da un altro Capogita, sempre a ridosso della gita sociale)


interessante questo thread: chiaramente conducendo un gruppo le attenzioni devono essere raddoppiate. Per quel che mi riguarda, la mia regola principale è:

- studio a tavolino del percorso con controllo del tipo di terreno, dei dislivelli e della lunghezza, aiutandomi con mappe, google earth, relazioni altrui su internet o guide

- di norma preferisco itinerari ignoti, anche se ovviamente mi capita spesso di fare itinerari già fatti, che magari combino tra loro in modo per me nuovo (anche perché ormai, dopo decenni, diventa sempre più difficile fare cose nuove  ;D).

- vado spessissimo da solo, mi sento più "libero". Ciò non toglie che mi piaccia anche andare in compagnia, al massimo però in due :)

Trovo che è bellissimo progettare un giro impegnativo inedito, magari da solo, e riuscire a farlo esattamente come lo avevo immaginato. E' davvero una grande soddisfazione.
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Offline Mau

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Re: Test conoscitivo al Meeting del Lagorai
« Risposta #19 il: 13/02/2012 20:25 »
Un aspetto che tenevo in particolare conto quando effettuavo le ricognizioni x le gite sociali (ma anche x le mie gite personali) invernali, e non solo, erano(sono, nel caso delle mie attuali gite "private") i tempi di percorrenza, collegandoli con precisi punti di riferimento ...malghe, rifugi, forcelle, cime, ecc... anche se d'inverno questi tempi diventano + approssimativi, in relazione soprattutto alle condizioni della neve.
Altro aspetto era - con l'intento di assicurare comunque una soddisfacente riuscita della gita - quello di fissare mete alternative alla meta principale programmata, magari con varianti di percorso, nel caso x vari motivi non si riuscisse a raggiungere l'obiettivo fissato ..
Ma forse l'aspetto + importante legato alla sicurezza era quello di programmare, nell'itinerario, delle "vie di fuga", cioè dei punti strategici dell'itinerario da dove si potesse rapidamente ed agevolmente tornare alle auto, in caso di imprevisti + o meno gravi ...questo, soprattutto negli itinerari circolari ...
La montagna è...l'abbraccio di un amico ed il fuoco di un bivacco condiviso.

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Offline pianmasan

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Re: Test conoscitivo al Meeting del Lagorai
« Risposta #20 il: 13/02/2012 20:27 »
Perla del giorno:
"Ciò non toglie che mi piaccia anche andare in compagnia, al massimo però in due"... che ors!!!
... ma come ti capisco...

Una volta ero perfino maniacale nel programmare le mie uscite: cartine, tracce, altimetria ecc., per non parlare dei voli fantastici, le cui immagini venivano regolarmente superate dalla realtà. La notte prima ero così ansioso che dormivo pochissimo. Tutto quanto veniva "prima" era circondato da un alone di entusiasmo fanciullesco.

Offline AGH

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Re: Test conoscitivo al Meeting del Lagorai
« Risposta #21 il: 13/02/2012 20:49 »
Una volta ero perfino maniacale nel programmare le mie uscite: cartine, tracce, altimetria ecc., per non parlare dei voli fantastici, le cui immagini venivano regolarmente superate dalla realtà. La notte prima ero così ansioso che dormivo pochissimo. Tutto quanto veniva "prima" era circondato da un alone di entusiasmo fanciullesco.

ma per me è ancora così :D Comunque non sono troppo maniacale, mi piace tenere qualcosa di "misterioso" o delle vie alternative, poi magari sul posto può capitare di improvvisare tutto e cambiare radicalmente percorso :)
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Offline Claudia

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Re: Test conoscitivo al Meeting del Lagorai
« Risposta #22 il: 13/02/2012 21:06 »
Come saprete anche io in inverno mi muovo solo con le ciaspole.
Le regole di Mau sono esattamente le mie! Prepararsi un giro con cartina e info prese da libri/siti è fondamentale, poi magari ciaggiungo qualcosa di mio... una deviazione, una via di fuga...

Concordo poi pienamente con Agh: se dovessi andare solo in posti conosciuti, non mi sarei mai mossa dalla Val di Sole che frequentavo da piccola per le ferie estive... invece (certamente con un po' di testa) ho iniziato a girare e adesso conosco discretamente tanti bei posti!
A tal proposito, ho iniziato a frequentare un po' anche la Val d'Aosta e ci sono andata proprio ieri: non conoscevo il posto ma avevo mappa e relazioni da un sito. Il giro che ne è venuto fuori è stato spettacolare!!
Non disdegno nemmeno la passeggiata a rifugio aperto: magari però evito le ciaspole se la strada è battuta dal gatto!
PS: trovo invece che frequentare i rifugi aperti sia una buona cosa quando devi esplorere una zona nuova: ti permettono di farti un'idea dei posti senza "buttare" la giornata!!

Offline Alverman

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Re: Test conoscitivo al Meeting del Lagorai
« Risposta #23 il: 14/02/2012 10:11 »
Ciao,
oggi non ho voglia di lavorare così scrivo anch’io qualcosa.
Premetto che ho partecipato a gite Cai, che ho girato con gruppi di 3 o 4 persone, che ad un certo punto sono riuscito a trovare un socio ideale per cui andavo sempre con lui e che adesso vado sempre da solo (il socio si e’ ritirato) sia d’estate che d’inverno e premetto che non ho mai indossato le ciaspe.

Detto questo  ritengo,  considerando la gran massa dei ciaspolatori e degli sci-alpinisti, non ci siano grandi differenze.

Parliamo della sicurezza : sicuramente molti sci-alpinisti hanno frequentato un corso Cai dove hanno imparato a muoversi  in ambiente innevato e ad usare i vari dispositivi,  ma altrettanti si accodano al “più esperto”  senza sapere il minimo indispensabile e si affidano alla buona sorte. Per moltissimi  ciaspolatori credo avvenga la stessa cosa di quest’ultimi, o forse durante le gite Cai vengono insegnati i comportamenti da tenere in determinate situazioni ? non ci metto la mano sul fuoco ma ne dubito fortemente.

E ritorniamo agli skialp che sanno come funzionano le cose, quante volte ( dopo il corso) si prova a fare ricerca con l’arva dopo o durante una gita?, io sinceramente non ho mai visto nessuno che lo facesse.
Personalmente io ed il socio lo abbiamo fatto qualche volta ma in posti tranquilli e soleggiati, mai in condizioni estreme di freddo e vento, quindi alla fine l’arva per molti di noi serve per fare il funerale dopo alcuni giorni senza aspettare il disgelo primaverile.

Parliamo degli itinerari : anche qui non ci sono differenze sostanziali , ci sono  skialp che salgono per stradine e si fermano al rifugio e ci sono quelli che raggiungono la cima come i ciaspolatori  (il cai di Feltre mi sembra che l’anno scorso sia salito sulla cima Marmotta con le ciaspe), in pratica ognuno cerca di fare quello che si sente.

Ovviamente se andiamo sul sostenuto, il vero Sci-Alpinismo con le lettere maiuscole, bisogna dire che non c’e’ confronto , ma non sono molti quelli capaci di scendere su pendi di  50 gradi (io no).

Comunque dopo tutte queste menate mi vien da dire due cose :
1)   La montagna d’inverno non riesce più a riposare
2)   Ciaspolatoriiiii, fatevi  la vostra traccia  ;D così vi divertite di più ed io con gli sci salgo senza bestemmiare.

Alla prossima

PS. OT un grazie a Sandro per i link sulle uscite in Austria




Offline AGH

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Re: Test conoscitivo al Meeting del Lagorai
« Risposta #24 il: 14/02/2012 10:28 »
E ritorniamo agli skialp che sanno come funzionano le cose, quante volte ( dopo il corso) si prova a fare ricerca con l’arva dopo o durante una gita?, io sinceramente non ho mai visto nessuno che lo facesse.
Personalmente io ed il socio lo abbiamo fatto qualche volta ma in posti tranquilli e soleggiati, mai in condizioni estreme di freddo e vento, quindi alla fine l’arva per molti di noi serve per fare il funerale dopo alcuni giorni senza aspettare il disgelo primaverile

questo è un tasto doloroso. Nonostante faccia scialp da decenni, ho comprato l'arva solo 2 anni fa (!). E ho fatto, lo ammetto, solo UNA prova, in fretta e furia :). La prova sul campo è andata "bene" (campo pianeggiante comodo e con poca neve, trovato l'arva sepoloto senza troppe difficoltà) ma mi rendo conto di essere tragicamente impreparato su questo. :(( Spero di rimediare quest'inverno ma se non viene neve... :)
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Offline Selvagem

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Re: Test conoscitivo al Meeting del Lagorai
« Risposta #25 il: 14/02/2012 11:51 »
Domanda...ma a chi va da solo....che cacchio gli serve sto benedetto Arva???
Più ne hai meno ne perdi

Offline danieled

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Re: Test conoscitivo al Meeting del Lagorai
« Risposta #26 il: 14/02/2012 12:12 »
Domanda...ma a chi va da solo....che cacchio gli serve sto benedetto Arva???


Meglio di niente quando arrivano i soccorsi!
Non abbiamo ricevuto questo pianeta in eredità dai nostri padri, ma in prestito dai nostri figli.

Offline AGH

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Re: Test conoscitivo al Meeting del Lagorai
« Risposta #27 il: 14/02/2012 12:56 »

Meglio di niente quando arrivano i soccorsi!

poco in teoria, ma andate a dirlo a quello che si è salvato l'anno scorso sotto al Litegosa. Era seguito a breve da due scialpinisti che hanno visto la sua traccia scomparire sotto la valanga... lo hanno cercato e l'hanno salvato! :)))
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Offline Alverman

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Re: Test conoscitivo al Meeting del Lagorai
« Risposta #28 il: 14/02/2012 13:16 »
Citazione
Domanda...ma a chi va da solo....che cacchio gli serve sto benedetto Arva???

Al giorno d'oggi molto raramente uno e' da solo, nel senso che si trova sempre qualcuno lungo il tracciato, oramai può capitare di non trovar posto in cima causa sovraffollamento.

E' chiaro che quando sono solo vado in posti dove il pericolo valanghe e' minimo (lettura relazione e bollettino) e poi se la situazione e' potenzialmente pericolosa faccio sempre dietrofont, cosa che non sempre accade quando si e' in compagnia (passa lui passo anch'io), oppure mi faccio qualche classica dove sono sicuro di trovar gente.

L'anno scorso in 6 su 13 uscite non ho trovato anima viva, ma erano gite tranquille ed un paio erano poco distanti da impianti sciistici (vedi Laste di Lusia).


Offline pianmasan

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Re: Test conoscitivo al Meeting del Lagorai
« Risposta #29 il: 14/02/2012 18:06 »
questo è un tasto doloroso. Nonostante faccia scialp da decenni, ho comprato l'arva solo 2 anni fa (!). E ho fatto, lo ammetto, solo UNA prova, in fretta e furia :). La prova sul campo è andata "bene" (campo pianeggiante comodo e con poca neve, trovato l'arva sepoloto senza troppe difficoltà) ma mi rendo conto di essere tragicamente impreparato su questo. :(( Spero di rimediare quest'inverno ma se non viene neve... :)
Avevo proposto uno "stage= di ARTVA con i girovaghi, ma senza neve è difficile, anche se si può benissimo fare con il fogliame, che abbonda  >:(.
Io feci (passato remoto) alcune prove al corso, poi durante le prime escursioni. L'ultima alcuni anni fa, ma riconosco che ho un po' tralasciato l'argomento. Delle prove al corso, con istruttore, ricordo solo un aspetto, fondamentale: la rapidità, direi quasi la frenesia, con la quale noi allievi eravamo spinti a muoverci sul campo di prova. Bisogna saltare di qua e di là a passi rapidi, fino a rintracciare il segnale.