Giovedì 11 giugno la nostra mèta è
il Lac de Nino e le sue pozzine, sull'altopiano del Camputile, massiccio del Monte Rotondo. Speriamo di farcela e che il meteo non ci costringa a interrompere l'escursione come già accaduto per altre nei giorni precedenti.
Ci troviamo a
Saint Florent e il punto di partenza dell'escursione è la
maison forestiere de Poppaghia a poco più di cento km, ci vorranno circa due ore d'auto.
lasciamo Saint Florent alle nostre spalle
Attraversiamo il montagnoso
Desert des Agriates per oltre 20 km e poi ci dirigiamo verso Corte. In località Francardo giriamo a destra per la D84, spettacolare strada tortuosa e stretta chiamata
Scala di Santa Regina che come in un canyon segue il corso del fiume Golo tra alte rocce rossastre per ca. 17 km. Peccato sia pressochè impossibile fermarsi per far foto, è tutta una curva...
desert des Agriates
Scala di Santa Regina
Si passa poi per la bella piana di Calacuccia con il lago omonimo e lungo la strada che porta al Col de Vergiu troviamo sulla sinistra la
Maison forestiere di Poppaghia a quota 1061 mt. con un parcheggio. Qui veniamo subito accolti da alcuni maialetti neri che ci circondano l'auto, evidentemente sono abituati a ricevere qualcosa da mangiare da chi arriva...
Una provvidenziale fontanella invita a bere e far scorta di acqua molto più fresca di quella che abbiamo in auto.
Partiamo...maialetti al seguito con i loro grugniti e con i musi che ci sfiorano le gambe, ma siamo stati avvisati che se daremo loro qualcosa da mangiare non ce ne libereremo più... e infatti dopo un po' desistono.
fontanella molto apprezzata!
madre e figli ci seguono per un pò nel bosco
La prima parte del percorso è molto tranquilla, all'ombra tra le alte conifere. Il sentiero ben evidenziato sale graduale nel bosco e alla nostra sinistra scorre il torrente Colga che ci accompagnerà con il gorgoglio dell'acqua.
Poi la vegetazione dirada e dopo un'oretta dalla partenza usciamo allo scoperto e da ora saranno solo massi, pietre... e sole.
Arriviamo alla
bergerie de Colga a mt. 1411, una semplice costruzione in pietra in una zona di ovili. E' disseminato di massi ovunque, forse vecchi muretti di recinzione per le pecore... La porta della casetta è aperta e può offrire riparo in caso di maltempo.
Il timore infatti è solo questo...quasi ogni giorno, mentre sulla costa si boccheggia con 34-35° ed è tutto secco (un caldo anomalo a detta di tutti ) in montagna si abbattono temporali molto violenti. Proprio il giorno prima, sul percorso GR20 nell'Asco una frana causata da un temporalone aveva investito un gruppo di escursionisti e purtroppo c'erano stati ben 3 morti 7 feriti e 2 dispersi...
Da questo punto il sentiero non sarà più ben evidente, anzi sparisce proprio, dovremo cercare il segno giallo sulle pietre o far riferimento a qualche piccolo “ometto” di sassi rimasto in piedi dopo il maltempo e vento dei giorni precedenti.
Il percorso prosegue ripido tra grossi massi e placche lisce. In alcuni punti più critici è indispensabile aiutarsi con le mani per superare dei salti rocciosi.
bene... dietro di noi compaiono altri due escursionisti
si scende per attraversare un piccolo ruscello
La stanchezza comincia a farsi sentire, siamo giù di allenamento e il sole picchia forte, saliamo un canalino un po' tosto che pare ci conduca sulla sommità e da dove speriamo finalmente di vedere questo benedetto lago... ma purtroppo quello che appare è ancora roccia e salita
Comunque è questione di poco e dopo circa 3 ore dalla partenza raggiungiamo il punto più elevato,
Bocca Stazzona a mt. 1800 ca.Bocca Stazzona
E da qua, dall'alto del colle ciò che ci appare sotto sembra proprio un miraggio
Dopo tanta pietra e massi grigi davanti a noi c'è la piana più verde mai vista finora! In fondo c'è il
Lac de Nino a mt. 1743 e sullo sfondo le montagne della Restonica. Ci sono innumerevoli ruscelli che scorrono in questa zona paludosa formando anse e piccole pozze d'acqua trasparente, le famose “pozzine” che speravo proprio di poter vedere. So che ce ne sono parecchie in Corsica, ma con itinerari più lunghi, queste erano le più accessibili a noi.
Ma ciò che rende il paesaggio da favola sono i numerosi cavalli e puledrini che pascolano tranquillamente oppure improvvisano un galoppo. Il silenzio è rotto solo dai loro forti nitriti e da qualche belato di capra.
Scatto moltissime foto, faccio filmati... mi spiace solo che non rendano completamente la bellezza del luogo.
Scendiamo e ci incamminiamo sul sentiero a sinistra del lago in una atmosfera rilassante e di grande silenzio.
sullo sfondo le montagne della Val Restonica
Lac de Nino e la cima di Capu au Tozzu mt.2007
Il Lac de Nino è di origine glaciale e rimane gelato 5-6 mesi l'anno, eppure nelle sue acque vediamo molti pesci. Qui nasce il fiume Tavignano lungo 89 km che attraversa l'isola, bagna Corte e si getta in mare nella costa est verso Aleria.
Ai bordi del lago incontriamo degli escursionisti impegnati nel lungo e duro trekking GR20 che attraversa tutta l'isola e che passa anche di qua, sono ben 180 km ed ora raggiungeranno i laghi di Mellu e Capitellu (stupendi, già visti!) e poi... sempre avanti! Qualcuno si toglie le scarpe e si rinfresca i piedi nell'erba sulla piana inzuppata d'acqua.
Ad essere sincera provo un po' di invidia verso queste persone con enormi zaini che hanno la resistenza e la preparazione per un'avventura così impegnativa... e anche altra età!
Inutile dire che io da qua non mi muoverei più!...anche perchè, data la lontananza da casa, sicuramente è un itinerario non ripetibile facilmente.
Il marito mi esorta a non indugiare troppo ed avviarci al ritorno, anzi lui già parte e risale il colle in attesa che io mi decida...
E' vero però che sono arrivate parecchie nuvole e anche solo poche gocce di pioggia renderebbero le placconate lisce molto scivolose, è meglio non rischiare .
uno sguardo all'indietro
Scendiamo con molta cautela, più che nella salita, infatti impiegheremo lo stesso tempo. Nel ritorno però faccio soste per fotografare anche dei bei fiori che avevo visto in andata
raponzoli di Sheuchzer
ginestra nana
Rivediamo il grandissimo pino dalla forma strana, sembra una grande T,
Riattraversiamo il torrente che ora scorre rumoroso alla nostra destra e ritroviamo finalmente il sentiero ombroso e tranquillo che attraversa la foresta e ci riporterà alla Maison forestiere de Poppaghia dove almeno una dozzina di rumorosi maialetti grugnanti ci verranno incontro e ci accompagneranno fino all'auto
Non so la lunghezza del tragitto, avevamo dimenticato a casa il gps e non ho guide che lo indichino, penso comunque una quindicina di km a/r, con un dislivello sui 750 mt.
Sicuramente un itinerario da non perdere per gli amanti della montagna che si trovassero in quest' isola che per me è favolosa. Meglio ancora se si aggiunge la salita a Capu au Tozzu che regalerà un panorama grandioso a 360°