Ero un pò incerta se postare o no...dislivelli irrilevanti e camminato pochino, ma è pur sempre un
girovagare tra i monti, con scenari molto diversi dai soliti e con un fascino particolare!
Tutto inizia l'anno scorso quando, sorvolando l'Egeo in una giornata splendida e nitida, ho potuto fotografare dall'aereo parecchie isolette. La forma e morfologia di una di queste aveva catturato non poco la mia attenzione... ed è questa:
Con l'aiuto di Google Earth ho capito che si trattava di
Nissyros (mai sentita nominare prima) generata dal vulcano Polyvatis. Ha una superficie di ca. 40 kmq e l'altitudine max è di 700 mt.
Altre info: è raggiungibile da Kos ed è possibile scendere all'interno della caldera dove ci sono vari crateri. Una raccomandazione...calzature con buona suola da trekking perchè il suolo scotta!
Mi attirava molto, ogni tanto un viaggetto lo programmiamo,
chissamai che prima o poi...
Bene! L'abbiamo raggiunta lunedì 9 giugno, dopo un'oretta circa di navigazione partendo dal porto di Kardamena di Kos.
Da lontano l'isoletta inganna perchè sembra una normalissima collina con folta vegetazione...
ecco l'isoletta di Nissyros
Sbarchiamo nel porticciolo di Mandraki, villaggio di contadini e pescatori... file di polipi stesi sui fili ad asciugare, come fosse il bucato!
arrivo a Mandraki
Nell'isola ci sono 2 paesini affacciati sul mare e altri 2 borghi abbarbicati sull'orlo del cratere a 400-500 mt. d'altitudine dove vivono ca. 60 abitanti.
Ci sarebbe piaciuto molto fare il percorso a piedi fino al margine della caldera (almeno in andata o al ritorno) sono ca. 3-4 ore e non presenta alcuna difficoltà...offre bellissimi panorami. Purtroppo l'orario del traghetto non ce l'ha permesso
ed abbiamo dovuto servirci del pullman assieme ad un'altra ventina di persone, tutti stranieri.
Si sale per una buona mezz'ora sui fertili pendii dove ci sono coltivazioni di pomodoro, ulivi, fichi... e animali al pascolo.
sui pendii verso il vulcano Polyvatis
Lo scenario cambia drasticamente quando scendiamo nell'area della caldera... aspetto lunare, deserto vulcanico con tanti piccoli crateri secondari e un fortissimo odore di zolfo !
si parcheggia
nei dintorni dei crateri
Giriamo un po' nei dintorni, è un peccato avere poco tempo... poi ci dirigiamo verso il più grande dei crateri, Stefanos, e con una decina di persone scendiamo per un sentierino un po' scivoloso fino ad arrivare sul fondo. Man mano che si scende il calore aumenta, lo scenario suscita quasi timore ma nello stesso tempo affascina!
Le pareti sono di un giallo scintillante e piene di cristalli di zolfo.
nel bordo del cratere Stefanos
si scende
cristalli di zolfo
il giallo dello zolfo
Gli esperti assicurano che il vulcano è inattivo, l'ultima emissione di lava avvenne nel 1888.
Ad essere sincera mi sorge qualche dubbio vedendo soffi di vapori sulfurei caldissimi che sibilando escono all'improvviso dalle fessure, sentendo il suolo che rimbomba sotto i nostri passi come se fosse vuoto e molte fosse di fango che ribollono gorgogliando !!
... ma spero fiduciosa che non sbaglino!
il calore carbonizza il legnetto
vapori sulfurei
fosse di fango borbottanti...
Panorami insoliti ma ne è valsa la pena, mi è piaciuta questa isoletta! Peccato solo la toccata e fuga, sarebbe bello poter trascorrere qualche giorno e visitarla per bene, percorrendo anche i sentieri...