Se vi capita di passare per la rovente meseta spagnola in piena estate (mi rendo conto che non è una cosa probabilissima), prendete in considerazione la Sierra de Gredos per una pausa rinfrescante, ne vale la pena.
La Sierra de Gredos fa parte del Sistema Centrale, la catena montuosa che separa la meseta settentrionale dalla meridionale, ad ovest di Madrid. E' un parco naturale, ci hanno detto molto frequentato dai Madrileni nei weekend.
Noi ci siamo saliti ai primi di luglio, dopo la visita della bollente città di Avila, con l'intento di raggiungere il
Pico Almanzor, la cima più elevata del gruppo a 2592 metri. La zona è facilmente accessibile, una comoda strada conduce dal paese di Hoyos del Espino alla Plataforma de Gredos, a poco meno di 1800 metri di quota.
Di qui un frequentato e largo sentiero porta, dopo uno scollinamento, alla Laguna Grande, bel lago in un circo glaciale sulle cui sponde sorge il rifugio Elola. Sopra al rifugio si risale un vallone su tracce di sentiero e facili placche, e si arriva alla Portilla Bermeja, dove il percorso diventa più impegnativo: sfasciumi, pietraie e un ultimo tratto di facile ma esposta arrampicata sul versante sud (il percorso è segnato da qualche bollo) e si arriva in cima, con una gran vista sulla valle del Tago.
Speravamo di poter scendere dalla cresta nord, ma la presenza di neve con una pendenza non facilmente valutabile ci ha fatto desistere. Comunque al ritorno dal lago abbiamo deciso di fare una digressione (sempre su sentiero segnato), e siamo passati dal Cuento Alto per traversare sotto il Cerro de la Cagarruta e raggiungere il puerto da Candeleda, scendendo poi per la valle del Rio Barbellido, quella dove si trova il parcheggio. La digressione è stata fortunata, in quanto, oltre che attraversare grandi distese di ginestre fiorite abbiamo avuto parecchi incontri ravvicinati con gli
stambecchi iberici, caratteristici di questa catena montuosa.
Gita alla portata di tutti fino al lago, compreso il ritorno alternativo; dal lago alla cima è un po' più impegnativa. Grandi distanze, ma dislivello contenuto (attorno ai 1300 metri).
Poco sopra l'auto c'è il refugio de Reguero Llano, deserto e con un rifugista a dir poco scontroso
Si attraversa una bella valletta con dei laghetti
Mucche e ginestre sulla salita verso lo scollinamento
Eccoci al circo de Gredos: Laguna Grande, refugio Elola con sopra il pico Almanzor
Si sale sul granito
Bei laghetti, molto graditi al ritorno
Attraversiamo anche un piccolo nevaio: siamo a circa 2300 metri, alla latitudine di Napoli
Alla portilla Bermeja il panorama si apre verso sud sulla valle del Tago
La salita si fa più complessa tra grandi massi
Quasi in cima lo scenario si inasprisce
Alla fine si fa qualche breve tratto di arrampicata
Dalla cima, verso il percorso di salita
Al ritorno, incontriamo i primi stambecchi
Lungo la variante di ritorno, l'ambiente si fa più interessante ancora: ginestre sempre più grandi
Granito, prati, laghetti...
... e famigliole di stambecchi
Mucche al pascolo tra le ginestre
Tra le ginestre spuntano delle corna...
Tranquillo al pascolo
Avvicinare gli stambecchi non è difficile
Ruderi di una malga in splendida posizione
Ginestre spinose, più piccole e dal giallo più intenso