Autore Topic: Caucaso georgiano  (Letto 4795 volte)

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Offline kobang

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Caucaso georgiano
« il: 21/08/2013 15:04 »
Appena rientrato,devo riorganizzare foto ed idee  ,ma appena fatto vi daro conto di questo questo bellissimo Paese.

Offline Succi

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Re:Caucaso georgiano
« Risposta #1 il: 22/08/2013 16:29 »
Interessante, aspetto foto e itinerari!

Offline kobang

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Re:Caucaso georgiano
« Risposta #2 il: 26/08/2013 22:32 »
Eccomi qua con il report sul viaggio in Georgia.
Da quando,con tristezza,ho smesso di girare il Sahara a causa delle attuali limitazioni,ho preso interesse ai Paesi delle regioni Balcaniche e Caucasiche,tutto sommato più facili da raggiungere ed in gran parte indenni dal turismo di massa.
Dopo l'Albania ora la Georgia;un Paese in cerca di un futuro dopo l'ultimo conflitto con la Russia (2005) per il controllo delle regioni indipendentiste di Ossezia e Abkhazia e gravato dei soliti problemi nati dal dissolvimento del colosso sovietico.
Intendiamoci,i Georgiani hanno a lungo lottato per emanciparsi dalla Russia e l'astio è ancora forte per il periodo di dominazione sopportato:lo dimostra tra l'altro la metodica distruzione o abbandono di tutte le strutture e monumenti che rappresentano quel periodo.
Un Paese dai fortissimi divari socio economici e sicuramente in mano ad una oligarchia dalla enorme e più che sospetta disponibilità finanziaria,ma anche una Nazione dove la gente comune si affanna e si organizza per raggiungere uno status più dignitoso.
Dal pdv naturalistico una grande varietà di ambienti,una fauna ricca e facilmente avvistabile,una incredibile quantità di acqua,le maestose catene caucasiche,le coste del Mar Nero,le colline vinicole del Khakheti,i meravigliosi monasteri,le città rupestri di Uplistikhe e Vardzia....
Noi avevamo alcune mete definite per questo viaggio;Tbilisi,la particolarissima ed intrigante capitale,poi la regione di Stepantsminda (Kasbegi) al nord verso la Russia,famosa per essere il centro spirituale grazie alla Chiesa della Trinità (Tsminda Sameba) dominata dall'imponente mole del Kazbek che con i suoi 5047m domina questa regione.
Sempre con base Kazbegi, imperdibili le valli di Tergi,con le spettacolari sorgenti minerali di Abano,al confine con l'Ossezia,ed ancora la valle di Sno,col piccolo villaggio di Juta,partenza per i trecking nelle "Dolomiti Georgiane" ossia l'area del  monte Chaukhi.
Monasteri,Chiese e Castelli sono disseminati per tutto il Paese;i più noti quelli di Sameba,Mishkheta,Sapara (presso la città di Akhaltsikhe),Sioni a Tbilisi,tesori d'arte,scrigni di icone,affreschi e sculture,spesso in località affascinanti.
Per gli europei il cambio valuta è così favorevole da rendere trascurabile il fattore costi:una vettura con autista/guida per 4 persone per una intera giornata costa 80 Lari,ossia 35€,una inezia a testa;si mangia bene,la birra è ottima,a differenza del famoso vino georgiano,e per un pasto si stà tra i 6 ed i 9€.
Lo standard degli alloggi,piccoli Hotel,Guesthouse ed ostelli è idoneo per viaggiatori con buona adattabilità,non certo per "turisti";anche in questo caso i prezzi sono bassi,ma in compenso è la tipica situazione in cui si incontra sempre gente interessante,ben motivata a viaggiare e ad entrare bene in contatto con i Georgiani e le loro usanze.Ho in contratto pochissimi Italiani,qualche Tedesco,tanti Israeliani,Polacchi e gli immancabili asiatici e sono stati tutti incontri piacevoli ed arricchenti.
Le montagne hanno spazi e dimensioni per noi inusuali e richiedono trecking di più giorni,in alta quota considerando che le pendici prative e fiorite salgono fino ai 3000m  Col tempo disponibile mi sono "accontentato" di raggiungere uno dei 9 ghiacciai sotto la cima del Kazbeg e di una rapida incursione alle maestose rocce del Chukhi,due assaggi che hanno subito destato la voglia di giri più approfonditi.
Al link seguente una selezione di foto scattate a Stepantsminda,Valle di Sno e Valle di Tergi: https://picasaweb.google.com/kobang53/GeorgiaKazbegiValleDiTergiAbanoValleDiSnoJuta?authuser=0&authkey=Gv1sRgCNm666yNx82v8wE&feat=directlink.
Prossimamente vi dirò qualcosa anche sul resto del viaggio e fin d'ora sono disponibile per tutte le info pratiche e le curiosità per chi volesse visitare quei luoghi.
Alla prossima

Offline kobang

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Re:Caucaso georgiano
« Risposta #3 il: 26/08/2013 22:56 »
Lasciato il nord,rientriamo a Tbilisi per passare alla regione verso il Mar Nero (che stavolta è escluso dai programmi) e precisamente la città di Gori che celebra il suo insigne cittadino Stalin con un poderoso Museo e la casa natale,racchiusa in una specie di tempio celebrativo:per gli amanti della storia è una meta immancabile!
Da Gori andremo a Uplistikhe,estesa e affascinante città rupestre che contende la fama con la spettacolare Vardzia,più a sud.
Un cesello di ambienti nella roccia,con l'immancabile chiesa sommitale,accolta in una ampia e dolce valle fluviale.
Scavi sono ancora in corso e per i dettagli storici consiglio gli interessati a dare un'occhiata sul web!Comunque una giornata molto interessante,chiusa con la visita a Mitskheta,18 km fuori da Tbilisi.
https://picasaweb.google.com/kobang53/GeorgiaUplistikeGori?authuser=0&authkey=Gv1sRgCMer4pz-wez8KQ&feat=directlink

https://picasaweb.google.com/kobang53/Mitskheta?authuser=0&authkey=Gv1sRgCN6U6cS1h6amDA&feat=directlink

Girare la Georgia comporta quasi sempre il ritorno su Tbilisi,almeno usando i mezzi pubblici che non affrontano certo le precarie ed impervie strade di montagna,la cui percorribilità non è mai del tutto certa.
Molti percorsi sono riservati a 4X4 da noleggiare con autista di volta in volta,come abbiamo fatto per raggiungere la valle termale di Tergi.Una volta sul posto noi facevamo i nostri giri a piedi per tutto il tempo desiderato,per poi ritrovare mezzo ed autista ad attenderci per il rientro.D'altra parte arrivare in Georgia con mezzo proprio è un vero raid:traghetto solo fino in Grecia,traversare la stessa,la Turchia,l'Armenia ed entrare in Georgia,ammesso di non incappare in situazioni critiche alle varie frontiere.In realtà un pensierino lo stò facendo,ma nel caso con la vecchia e gloriosa BMW R100 e con.......tanto tempo disponibile.
Per salire le cime serve attrezzatura adeguata,quindi bagaglio notevole,perchè le varie Mountain Agency con servizio di guide e fornitura a nolo dell'attrezzatura sono più una lodevole aspirazione che una concreta ed efficiente realtà.
A proposito di sport lì si può fare trecking a cavallo,MTB (esperti e ben allenati e con bici molto di tipo "cancello") rafting e canoa,parapendio (condizioni e ambienti da piloti di livello alto) ed ovviamente scialpinismo nel lungo e nevosissimo inverno.
« Ultima modifica: 26/08/2013 23:00 da kobang »

Offline AGH

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Re:Caucaso georgiano
« Risposta #4 il: 26/08/2013 23:17 »
Bellissimo! Purtroppo nei miei "viaggetti" non mi sono mai spinto oltre la Turchia (veramente splendida)... sono ancora mondi affascinanti e così diversi dal nostro... bravo Kobang! Davvero torneresti là con la moto? (ma la r100 non è un po' pesantella e un po' troppo da strada?)

Sì mostraci qualche carta con l'itinerario! :)
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Offline kobang

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Re:Caucaso georgiano
« Risposta #5 il: 27/08/2013 08:47 »
La Vardzia offre un formidabile contrasto ambientale.Si raggiunge percorrendo la verdissima valle del fiume Mtkvari,su una strada spettacolare,seconda solo a quella che traversa il Caucaso Maggiore.Si parte dalla città di Akhaltsicke con popolazione a prevalenza armena,si segue il tortuoso corso del Mitkvari fra boschi verdissimi,si incontra la cittadina di Borjomi che un tempo era in auge grazie alle sue acque carboniche dal gusto acidulo e salato.Sono acque curative per le calcolosi epatiche ed erano un must per i Russi,determinando così un piccolo boom turistico economico per la zona,almeno fino a quando la Russia le ha boicottate (guerra russo-georgiana) provocando il declino della località.
Oltre Borjomi il paesaggio cambia drasticamente e somiglia al deserto plestinese o giordano:aride colline,rive spoglie ed imponenti bastioni rocciosi che culminano con l'incredibile città rupestre di Vardzia,ancora forte simbolo dell'identità culturale georgiana.
La città si sviluppava su 13 livelli scavati nella roccia,in seguito arricchita dalla regina Tamara con la fondazione di un monastero rupestre.Al massimo dello splendore la città sacra era abitata da almeno 2000 monaci ed era autosufficiente in tutto!Tanto per dire ci sono 119 gruppi di "grotte",13 chiese e 25 cantine per il vino.Un terribile terremoto nel 1283 e la successiva devastazione ad opera dei Persiani nel 1551 hanno molto ridimensionato la struttura,ma oggi ci sono ancora monaci residenti e la città rivive grazie al gran numero di visitatori.
Per chi và a Vardzia è d'obbligo la sosta alla fortezza di Khertvisi che si erge in un punto panoramico bellissimo a picco sul fiume Paravani:qui è famosa la galleria di fuga che si percorre in arrampicata e sbocca appunto sul Paravani:è un angusto budello di roccia con passaggi di terzo grado ed una uscita piuttosto delicata.Non potevo perdermelo,ma mi ha impegnato abbastanza fatto in libera e soprattutto in discesa.
Due parole ancora su Akhaltsikhe,centro di riferimento per la zona.E' dominata dall'imponente mole del "Castello Nuovo" che le dà il nome,edificato nel XII secolo ed attualmente ampiamente restaurato.Dalla fine del 600 e fino all'830 la regione era sotto il governo ottomano che ha lasciato evidenti tracce.
Il Castello è sede di un interessantissimo Museo di Storia della regione,ripercorsa dalla preistoria fino ad epoca recente attraverso una sapiente esposizione di reperti tanto variegata quanto affascinante.
La collina sottostante è occupata dalla Rabati,la città vecchia,che rispecchia il carattere multiculturale del luogo.

https://picasaweb.google.com/kobang53/GeorgiaSaparaKhertvisiVardzia?authuser=0&authkey=Gv1sRgCJHIvbq_h-2h3QE&feat=directlink

Una visita accurata l'abbiamo dedicata al complesso monastico di Sapara,costituito da 12 chiese in un ambiente naturale di gran fascino.Qui abbiamo assistito ad una funzione religiosa,rapiti dalla potenza e dal misticismo dei canti e della complessa liturgia.Il luogo si raggiunge con un'ora d'auto dalla città su strada sterrata a tratti molto accidentata e attraverso un paesaggio rurale e collinare.
Prossimo ed ultimo capitolo sarà la capitale Tbilisi

Offline edel

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Re:Caucaso georgiano
« Risposta #6 il: 27/08/2013 09:31 »
Sicuramente un viaggio interessantissimo alla scoperta di un Paese ricco di storia, tradizioni culturali e patrimonio artistico. Molto affascinante anche dal  punto di vista naturalistico, montagne ghiacciai e vallate veramente spettacolari, le Valli di Sno e Tergi sono incantevoli! 
Bellissimi i report fotografici!  e grazie per avercelo fatto un pò conoscere... :)

Offline gabi

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Re:Caucaso georgiano
« Risposta #7 il: 27/08/2013 10:31 »
Eccomi qua con il report sul viaggio in Georgia...

Grazie per aver condiviso questo viaggio affascinante. Hai postato un bel report e delle foto molto suggestive. Ora aspetto l’ultimo capitolo (Tbilisi) per continuare a sognare  :D.
Complimenti a te e ai tuoi compagni di viaggio  :)

Offline kobang

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Re:Caucaso georgiano
« Risposta #8 il: 27/08/2013 11:37 »
Il volo dell'ottima Turkisch Airlines ci offre lo spettacolo dall'alto di Venezia e della laguna,ci porta ad Instanbul e da lì a Tbilisi.
La città è carica di contrasti e suggestioni.Ho avuto l'impressione che la ricerca della nuova ricchezza,della modernità avvenga con la tentazione di rimuovere il passato o quanto meno tutto quanto lo rappresenta ancora in modo tangibile.
Sembra che la ricca oligarchia cerchi di rimuovere dalla coscienza e dalla vista la gran parte della realtà fatta ancora di vite stentate,quartieri devastati dal terremoto e dalla miseria,ma ancora densamente popolati e vivi.
La via principale,Rustaveli,è un ampio viale di tipico stampo russo:alberature,aiuole,le vetrine più ostentatamente glamour,gli alberghi di super lusso ed un via vai di elegantissime ed ingioiellate donne che sembrano in perenne passerella.A fianco di questo sfavillante mondo si muovono i mendicanti,spesso con la mascherina sul viso dato che qui la TBC è ancora diffusa,si aprono i micro negozi,i modesti locali e le piccole attività artigiane.
La Kala,la città vecchia,dà ragione della realtà con gli edifici molto danneggiati dal sisma e dal degrado,la sporcizia ovunque,case o poco più che tane abitate dai tanti esclusi dalla corsa verso il futuro....
Malgrado questo la gente è gentile e disponibile verso gli stranieri,con particolare amore per gli italiani:penso sia dovuto al fatto che sono molte le badanti che lavorando da noi riescono a sostenere la famiglia in Georgia.
Escludendo i pochi e prestigiosi alberghi dai 100$ in su a notte,l'alloggio è offerto da una miriade di B&B od Hostelli spesso in condizioni piuttosto "arrangiate".
Si mangia cucina Georgiana,non molti piatti,ma tutti gustosi in locali che si trovano soprattutto nella città vecchia,in particolare nella sua parte ristrutturata e più turistica.
La mobilità urbana e per le altre città è offerta dalle Marshrutka,i piccoli bus gialli da 15 posti e più che portano ovunque per 0,50-0,80 lari ossia niente in €.
Al mercato Didube di Tbilisi arriva anche la Metro di tipico retaggio sovietico nell'architettura severa ed essenziale,ma moderna nei convogli veloci ed economici.Didube è il mercato generale,affascinante occasione per capire qualcosa di più della realtà georgiana (e questo per me vale per i mercati di tutto il mondo) ed è punto di partenza per le Marchrutky ed i taxi che vanno fuori Tbilisi.Qui il caos regna sovrano,le scritte delle destinazioni sono quasi sempre nell'incomprensibile alfabeto georgiano,la pronuncia delle parole è difficile,l'inglese pohissimo diffuso mentre il russo è ovviamente la seconda lingua.Trovare il pulmino giusto tra le centinaia in partenza assieme ad altrettanti taxi ufficiali e non è una impresa da nervi saldi,ma è anche molto divertente!
I Georgiani guidano qualsiasi mezzo sempre al limite dell'incoscienza e questo sia nelle strade cittadine (attraversare Rustaveli street senza usare i sottopassi pedonali è come farlo sulla Autobrennero sia per velocità che densità di traffico....) che sulle strade extraurbane,tortuose,sconnesse e abitate da mucche,asini,cavalli,pecore e cani:A parte l'adrenalina alle stelle ad ogni curva o sorpasso in effetti non abbiamo visto incidenti ed assolutamente mai animali investiti o solo messi in pericolo.
 A Tbilisi abbiamo visitato la Kala,la collina che ospita il colossale monumento alla Madre Georgia e che offre un ampio colpo d'occhio sulla città,la Chiesa di Sioni dedicata a Santa Nino,artefice della conversione georgiana,le Terme,il mercatino delle pulci al Ponte di Gola Secca,altra occasione di conoscenza e comprensione,la fortezza di Narikala.Tanto altro ci sarebbe come il Museo di Storia.la Galleria Nazionale ed il Museo di Belle Arti e le numerose chiese....
Personalmente soffro un pò le città e quanto visto mi è bastato,magari ad un prossimo giro visto che da Tbilisi si passa per forza,ma quello che veramente mi ha emozionato è il Caucaso e rimpiango di non avere avuto il tempo per vedere anche le montagne dell Svaneti,motivo in più per ripartire!
In sintesi un Paese che raccomando davvero di visitare:prenotando per tempo un volo dei tanti lowcost da Ve e con 10,meglio 15 giorni a disposizione si fà un viaggio molto bello e con un budget alla portata dei più.
Le montagne conoscono ora un primo incontro/confronto con un turismo di nicchia non invadente e devastante come purtroppo da noi,ma lo sviluppo è veloce e questa integrità destinata a durare non molto.
Mi piacerebbe anche fare un gruppetto di persone abituate a viaggiare senza fronzoli e con modesto comfort per godere di qualche scialpinistica:le discese ed i dislivelli sono grandissimi,la neve abbondante e persistente e le possibilità esplorative limitate solo dalla fantasia e dall'accessibilità dei luoghi.

https://picasaweb.google.com/kobang53/GeorgiaDallaLagunaVenetaATbilisi?authuser=0&authkey=Gv1sRgCOfz_6z1wJPY8AE&feat=directlink

Questo il link per l'ultimo gruppo di foto.
Molte ,anche delle immagini precedenti, hanno qualità modesta perchè prese al volo dai pulmini o taxi con vetri talvolta rotti e mai puliti,altre rubate nelle chiese e monasteri,dove sarebbe vietato salvo rare eccezioni,quindi niente flash e cavalletto.
Ne abbiamo scattate a centinaia,ma ho cercato di selezionare quelle che potevano dare un'idea dei luoghi e della gente.

Offline radetzky

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Re:Caucaso georgiano
« Risposta #9 il: 27/08/2013 12:18 »
complimenti per l'avventura e grazie per averci fatti partecipi !  :)
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Offline gabi

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Re:Caucaso georgiano
« Risposta #10 il: 27/08/2013 13:25 »
... ho cercato di selezionare quelle che potevano dare un'idea dei luoghi e della gente.

Grazie, ci sei riuscito perfettamente  :)

ma quello che veramente mi ha emozionato è il Caucaso e rimpiango di non avere avuto il tempo per vedere anche le montagne dell Svaneti,motivo in più per ripartire!
...
Mi piacerebbe anche fare un gruppetto di persone abituate a viaggiare senza fronzoli e con modesto comfort per godere di qualche scialpinistica:le discese ed i dislivelli sono grandissimi,la neve abbondante e persistente e le possibilità esplorative limitate solo dalla fantasia e dall'accessibilità dei luoghi.

Fantastico, al prossimo report  :P

Offline southernman

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Re:Caucaso georgiano
« Risposta #11 il: 27/08/2013 13:55 »
Molto interessanti, oltre al paesaggio, le architetture che hai fotografato, che aiutano ad inquadrare un paese così distante. Nell'album di Gori cosa è il palazzo quasi veneziano nell'ultima foto?

Offline kobang

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Re:Caucaso georgiano
« Risposta #12 il: 27/08/2013 15:14 »
L'ultima foto ritrae l'esterno del massiccio museo staliniano.Tutta l'area era abitata con casette simili a quella religiosamente conservata dove è nato Stalin.
Le esigenze celebrative tipiche della cultura sovietica hanno trasformato la zona con un ampio parco,il museo ed un grandioso viale di accesso.

Offline Succi

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Re:Caucaso georgiano
« Risposta #13 il: 27/08/2013 16:35 »
Grazie per aver condiviso questo tuo "girovagare", particolarmente suggestive le "visioni" delle chiese abbarbicate sulle montagne e la città nella roccia, ma tutta la zona penso sia interessante da esplorare, soprattutto fuori dai classici circuiti turistici. E poi venire a contatto con la popolazione in zone dove il turismo di massa non è ancora arrivato è sempre interessante.
Bel viaggio!!