Giorno 1 11/09/2010
Venerdi pomeriggio con Luka partiamo alla volta della Svizzera, l’idea è di fare il famoso spigolo Kuffner al Piz Palù, quindi la mattina di sabato saliamo con la prima funivia al rifugio Diavolezza (2900m), ma con grande sgomento ci accorgiamo che lo spigolo, che normalmente per i 2/3 è asciutto, è impaccato di neve e quindi impraticabile…
Non sapendo ben cosa fare e non avendo nemmeno la cartina…decidiamo infine di far la traversata dei pizzi Palù e poi dormire al rifugio Marco e Rosa, sperando di trovarlo e che non sia troppo lontano…
Verso le nove e un po’ partiamo facendo un arco in senso orario su pietraia che ci porterà senza perder troppa quota sul ghiacciaio, poi iniziamo la via via sempre più ripida salita al piz Palù orientale, passando in mezzo al centro ad una selva di seracchi e crepacci impressionante…
L’ultimo pezzo piuttosto ripido è reso ancora più faticoso dalla neve nuova che rende la progressione un calvario nonostante la traccia sia molto buona…
si scavalla la cresta, si percorre un breve tratto lungo l’altro versante e poi direttamente sulla dorsale che dopo il piz Palù orientale si assottiglia per portarci in vetta alla cima principale, il Piz Palù, a quota 3905m. Si sale e scende ancora per portarsi sul Palù occidentale e poi si prosegue lungo l’aerea ed esposta cresta di roccette che scende alla Fuorcla Bellavista. Le condizioni quasi invernali impongono di fare tutta la cresta con i ramponi, che nonostante la facilità dei tratti di arrampicata, cade verticale vertiginosamente su entrambe i versanti per centinaia di metri…e fa veramente paura…
Giunti al passo l’evidente traccia prosegue verso dx e verso il basso tramite cresta di nuovo al ghiacciaio (sarà la strada che faremo al ritorno) oppure dritta e a mezza costa, passa con dolci saliscendi sotto le cime coronate di seracchi del Bellavista, ma con sviluppo non indifferente, per portarci infine a passare sotto la Crest’Aguzza, perdere circa 200 m di dislivello e da qui in breve al rifugio Marco e Rosa (3600m) al cospetto del Piz Bernina verso le 3 del pomeriggio.
Il rifugio è accogliente e ben ristrutturato, peccato che essendo strapieno ci facciano dormire nella “dependance” di fuori, una costruzione mezza di lamiera e legno che non è il massimo, ma ho visto cose molto peggiori in rifugi anche più accessibili…
A cena parliamo un po’ con i pochi italiani presenti quali ci dicono che la normale non presenta particolari difficoltà…ci preoccupiamo un po’ all’idea che tutta la gente presente possa intasare la via di salita e poi cercando di asciugare alla meno peggio scarponi e calzettoni (essendoci neve fresca e non avendo messo le ghette inevitabilmente un po’ di neve era entrata) andiamo a letto nella nostra affollatissima capanna…
Dislivello: circa 1000m
Difficoltà: PD