Prepariamoci alle polemiche, stavolta l'orso avrebbe addirittura inseguito e assalito alcune persone in Val Rendena (sempreché il racconto sia del tutto autentico, mi permetto di avere qualche dubbio sulla dinamica)
da l'Adige di oggi
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Attimi di terrore giovedì sera per un gruppo di «rendeneri» di ritorno da una tranquilla passeggiata nei boschi. Verso le 20 e 30 F.P., 55enne di Giustino, il figlio R. e l'amico di quest'ultimo E. (entrambi ventenni) sono infatti stati assaliti dall'orso nei pressi di Pinzolo, a 200 metri circa dall'impianto di risalita della pista Tulot.
I tre, anche se per un lasso di tempo molto breve, si sono trovati faccia a faccia con il plantigrado nel breve tratto di strada sterrata che li divideva dalla loro macchina. A salvarli, probabilmente, la prontezza di spirito di P. che ha assestato al plantigrado un colpo sul muso mettendolo in fuga.
«Saranno state le 20 e 15, forse le 20 e 30 - spiega F.P. - quando scendendo abbiamo notato lo sterco di un animale».
Poteva essere un segnale, ma i tre non se ne sono resi subito conto, anzi si sono messi a discutere sul tipo di animale che poteva averlo lasciato. «Io - continua F.P. - sostenevo si trattasse dell'orso, mentre per mio figlio era quella di un asino ed è voluto tornare indietro per fare una foto». Proprio in quel momento, però, il soggetto in questione si è materializzato davanti agli occhi di R.: «Saremo stati a 30 metri di distanza da lui - continua F.P. - quando lo abbiamo sentito urlare».
«Mentre faceva le foto - continua P. - mio figlio ha visto l'orso che saliva dal ciglio della strada. L'animale ha bramito e lui è rimasto come immobilizzato».
Dopo essersi ripreso dallo shock R. ha cominciato ad urlare. Gridava: «Papà, papà c'è l'orso scappate... e noi ci siamo messi a correre».
I movimenti dei due hanno quindi catturato l'attenzione del plantigrado che si è lanciato a rincorrerli allontanandosi dal figlio. «Abbiamo corso più veloce che potevamo - sottolinea F.P. - ma mentre io ho fatto 10 metri l'orso ne avrà fatti una quarantina».
In poco meno di dieci secondi l'orso è riuscito a ricoprire la distanza che li separava e li ha raggiunti.
«Quando l'ho sentito bramire dietro di me - continua F.P. - ho capito che ormai era troppo vicino e che se avessi continuato a correre mi avrebbe travolto».
Una considerazione che ha permesso a F.P. di cambiare, come si suol dire, strategia. «Quando era a tre, quattro metri da me - racconta F.P. - mi sono girato di colpo, ho fatto due passi e gli ho dato un colpo con il bastone che porto sempre con me per aiutarmi quando vado in montagna».
Un colpo secco e deciso che ha centrato l'orso sul naso e sulla fronte facendogli cambiare direzione. «Quando l'ho colpito - continua F.P. - si è spostato ed ha cominciato a rincorrere l'altro ragazzo che era poco più avanti di me».
Grazie a qualche urla e al bastone F.P. è riuscito però a farlo desistere e, spiega, «alla fine è tornato da dove era venuto, anche se una cinquantina di metri più in basso». Un racconto che dura una ventina di minuti, ma che aggiunge F.P., «si è svolto in pochissimi secondi». Tutto è avvenuto in maniera concitata. «Non me ne rendo ancora conto e non so nemmeno dire cosa mi sia scattato in quel momento».
Fatto sta che i tre sono usciti dall'incontro ravvicinato con l'orso totalmente illesi. Al momento non è ancora possibile tracciare l'identikit dell'esemplare anche se F.P. ne ha dato uno ai forestali: «Per me è probabile che si tratti di un maschio anziano, perché il suo pelo era un po' grigio, alto circa 80 centimetri, forse un metro, e lungo 2 metri». Non avendo il collare sarà comunque difficile stabilire, in tempi molto stretti, di quale orso si tratti. «Quando è scappato - prosegue F.P. - ho controllato il bosco che lì è rado e nei paraggi non ne ho visti altri». Passata la paura P. è però tutto sommato contento: «Siamo stati fortunati perché si è concluso tutto bene sia per mio figlio, che è rimasto fermo, che per noi due che siamo scappati». P. non nasconde però un po' di apprensione: «In fondo - conclude - eravamo in una zona tranquilla dove passeggiano anche altri residenti e non a 2 mila metri».
da adige
http://www.ladige.it/node/190785