[...]La Slovenia spietata (dove alcuni chef, su richiesta, cucinano anche la carne dell’orso), in verità, ha diminuito progressivamente gli abbattimenti. Che, secondo i protezionisti, risultano comunque troppi. E qui entra in ballo il gioco delle cifre: da quel che si intuisce, il governo fornisce numeri al rialzo («adesso parla di una presenza di 440/490 esemplari, ma si arrivò a sostenere che fossero 750», dice Rocco), mentre gli ecologisti/animalisti tendono al ribasso. Ancora: uno dei motivi della dichiarata necessità di decimazione degli orsi riguarderebbe il loro habitat concentrato in un’area ristretta: una zona a sud est della Slovenia (confinante con la Croazia) più piccola della Corsica. E sì che, ogni anno, 25 di loro muoiono— secondo le stesse stime governative slovene — a causa di incidenti d’auto e di treno.
La caccia all’orso, infine, sarebbe giustificata dai danni inferti all’agricoltura: nel 2008, quantificabili in 450.000 euro. Argomentazioni fuorvianti—insiste il Wwf —. Buona parte degli orsi abbattuti, con la scusa dell’alta concentrazione, in realtà si sposterebbero in altri luoghi, se fosse loro permesso. Rocco suggerisce la pianificazione territoriale e vedrebbe bene un nuovo insediamento di orsi bruni nell’area di Tarvisio, su tre confini: Slovenia, Austria, Italia [...].
leggi tutto sul Corriere
http://www.corriere.it/animali/09_aprile_14/fumagalli_orsi_slovenia_6c39f750-28b9-11de-aa72-00144f02aabc.shtml