Autore Topic: Si spara anche nel Parco  (Letto 8556 volte)

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Offline AGH

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Si spara anche nel Parco
« il: 23/06/2008 06:59 »
tristezza alla notizia che i cacciatori potrano sparare anche dentro nel parco dello stelvio: la motivazione (pretesto?) è che i cervi sono troppi e danneggiano il bosco e il foraggio... mah
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22.01.2008
Comunicato stampa

Anche nel Parco gli animali non sono più al sicuro.

E’ stata diffusa la notizia della decisione del Parco Nazionale dello Stelvio, di aprire, al suo interno, la caccia ai cervi, nel settore trentino, con il pretesto che sarebbero troppo numerosi e che provocherebbero danni alle foreste e alla produzione di foraggio; i cervi si sarebbero concentrati tutti nelle zone del Parco dimostrando di conoscere bene  i suoi confini e quindi i cacciatori al di fuori dal Parco non avrebbero più possibilità di “fare bottino” e raccogliere trofei.
Nel 2008, saranno abbattuti un centinaio di capi e dopo le opportune verifiche, il numero salirebbe fino a 350 cervi l'anno, per portare la popolazione, all'interno del parco, a un netto dimezzamento; raggiunto l'obiettivo si procederà a un «prelievo» per la conservazione del numero "ottimale".

I Parchi Nazionali una volta erano una delle poche zone dove gli animali si potevano sentire protetti e si potevano riprodurre in pace.

Con questa decisione anche il Parco potrà essere invaso dalla mano brutale, ingorda dell’uomo, che vuole solo cibarsi e saziarsi della carne di creature maestose come i cervi e che cerca conferma della propria virilità uccidendo esseri indifesi.
Con la creazione di aree protette, si pensava di salvare le specie di animali in pericolo di estinzione.
L’uomo cacciatore, ha già eliminato quasi tutti gli animali predatori, quindi possibili suoi concorrenti, a causa della sua sete di supremazia.
Considerando che l’equilibrio naturale è totalmente sconvolto e danneggiato, si è cercato di porvi rimedio creando aree protette, nelle quali la natura potesse svolgere il suo corso e svilupparsi liberamente secondo l’Ordine universale in essa innato, ma attraverso queste decisioni insensate ora, l’uomo, sceglie di invadere queste aree con la legge del fucile e della morte.

Gli animali sono intelligenti e possiedono dei mezzi di comunicazione che l’uomo ha perso; loro non hanno bisogno di cellulari, di  radio trasmittenti e altri mezzi tecnici; gli animali comunicano tra loro coprendo distanze di decine o centinaia di chilometri e si avvertono se c’è un pericolo o se esiste un luogo tranquillo.
Noi uomini chiamiamo telepatia questo modo di comunicare. Gli animali sono un’unità con la natura stessa e quindi in contatto costante con essa e di conseguenza anche con gli animali della propria specie.
Così, nel caso specifico dei cervi del Parco della Stelvio, è naturale che si siano raccolti tutti là per sfuggire al  pericolo costituito dall’uomo con il fucile. E l’uomo se ne meraviglia!
Si dice che così tanti cervi stiano danneggiando le piante del bosco, ma le statistiche dimostrano che di norma i danni causati dagli animali sono di gran lunga minori rispetto a quelli provocati dall’uomo.
Per esempio con gli impianti di risalita, con il taglio degli alberi di Natale (tagliati legalmente e non), con le troppe persone che popolano e calpestano, senza un minimo d’attenzione, i boschi, passeggiando, ecc.
Per quanto riguarda invece i danni che sarebbero causati dai cervi al raccolto del foraggio, è un’insinuazione a dir poco ridicola, in quando nelle valli si vedono spesso prati non falciati, a dimostrazione del fatto che il foraggio non manca.

Entrare ora nel Parco e ricominciare a sparare, significa ritornare indietro di decenni e rovinare tutto quello che è stato costruito con tanta fatica e con finanziamenti sostenuti da tutta la collettività.
Porterebbe di nuovo scompiglio nei branchi, negli ordini sociali, che tengono in equilibrio gli animali.
È come se, un gruppo armato, entrasse in un paese, nelle singole case e uccidesse una o due persone per famiglia, perché qualcuno ha deciso, che gli abitanti, sono troppi.
L’ordine e l’equilibrio del paese sarebbe messo sottosopra. Da un momento all’altro tutto cadrebbe, il paese non si potrebbe più sostenere e il dolore provocato alle famiglie dalla perdita di alcuni membri, causerebbe ferite profonde, che solo dopo varie generazioni potrebbe essere superato.

Per gli animali non è diverso!

Anche nel mondo animale, ogni membro del branco ha il suo compito, c’è un ordine interno che tutti rispettano e così il branco si regola e si tiene in equilibrio, anche per ciò che riguarda le nascite.
Se questo equilibrio viene improvvisamente sconvolto, subentrano gravi problemi; il branco si indebolisce e così anche il singolo; gli animali si accoppiano senza regole, per cui nascono individui deboli, che si ammalano, provocando a volte un’epidemia che porta alla scomparsa  di tutti gli animali.
L’equilibrio di questi animali è già molto labile, aprire la caccia nel Parco sarebbe un intervento che porterebbe danni irreparabili.

Tutto questo per che cosa?
Per sport? Per il piacere di uccidere creature indifese? 
Per l’ingordigia del palato di pochi, che non hanno nessuno scrupolo a far pagare alla natura e quindi anche al genere umano un prezzo molto caro. Il prezzo di una natura morta, senza più quelle meravigliose specie di animali, che ci ha donato.

“Il comitato di gestione del settore trentino del Parco ha approvato la proposta con 13 voti favorevoli (compreso quello di Francesco Borzaga del Wwf), e uno solo contrario (Dario Zuccatelli di Italia Nostra)”. (Simone Bonanomi, 21 dicembre).

È strano che ad avere facoltà di decisione sulla sorte degli animali, siano sempre e soltanto  i cacciatori o persone “sotto le loro grazie”.



Visto che questo problema è stato causato proprio dai cacciatori, che sparando intorno ai confini del Parco hanno costretto i cervi a concentrarsi all’interno, la soluzione non è quella di uccidere gli animali e quindi farla pagare ai più deboli, a chi non ha nessuna colpa per il fatto che gli sia stato tolto sempre più spazio vitale, ma di “convertire” i cacciatori a diventare “operatori naturali”, visto che dicono spesso di amare la natura, proibendo la caccia su tutta l’area del Trentino e creando un Grande Parco, in modo che gli animali si distribuiscano su tutta la superficie della Provincia.

Questa è la sola soluzione che dimostrerebbe intelligenza, sensibilità e senso di responsabilità verso il nostro ambiente.

Il Presidente Marcello Dell’Eva
Il Segretario Anna Maria Pilati   
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Offline radetzky

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Re: Si spara anche nel Parco
« Risposta #1 il: 23/06/2008 08:13 »
questa lettera mi lascia perplesso. E' + di un decennio che nel settore trentino del Parco si fa caccia di selezione (e non solo al cervo) ! Possibile che questi non lo sappiano ?
Ho più l'impressione che si tratti di qualcosa di diverso ovvero si è deciso un intervento drastico nei confronti della popolazione di cervi che, in effetti, sembrerebbe troppo abbondante (gli investimenti di cervi sulle strade sono ormai all'ordine del giorno ed investire un cervo, considerata la sua mole, non è una cosa simpatica..)
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

papalla

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Re: Si spara anche nel Parco
« Risposta #2 il: 23/06/2008 12:40 »
tristezza alla notizia che i cacciatori potrano sparare anche dentro nel parco dello stelvio: la motivazione (pretesto?) è che i cervi sono troppi e danneggiano il bosco e il foraggio... mah


sul parco non saprei

ma so per certo che in Umbria in zone decisamente protette, in determinati periodi rilasciano (parecchi) permessi per l'abbattimento dei cinghiali che altrimenti potrebbero diventare un problema per altri animali, o scendere in strada per cercare cibo nei campi coltivati ecc.

Purtroppo ho paura che nei parchi (comunque per quanto vasti "chiusi" tra aree abitate, strade ecc.) l'ecosistema non sia completamente in grado si autoregolarsi, per cui qualche specie sarà comunque senza predatori o competitori e si svilupperà in modo che in natura sarebbe anomalo;
servirebbe sentire la "campana" di qualche forestale o gestore di parchi/oasi/zone protette per non avere pareri "di parte".

FUAZ

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Re: Si spara anche nel Parco
« Risposta #3 il: 23/06/2008 13:13 »

Per quanto riguarda invece i danni che sarebbero causati dai cervi al raccolto del foraggio, è un’insinuazione a dir poco ridicola, in quando nelle valli si vedono spesso prati non falciati, a dimostrazione del fatto che il foraggio non manca.


questa frase mi fa dire semplicemente:"beata ignoranza..."
la frase che sopra ho citato e' davvero sinonimo di massima disinformazione e  del parlare senza nemmeno sapere minimamente cosa si sta dicendo.

per vostra informazione e per quella di questi due poveretti avere un 20 o 10 cervi che pascolano all'interno di un prato equivale ad avevre 20 o 10 mucche... fin tanto che l'erba e' bassa (quindi si parla in primavera) i problemi ci sono gia' perche' cmq e' come se qualche mucca fosse gia' andata a pascolare nello stesso prato e quindi quando si mettono fuori le mucche mucche c'e' meno erba.
quando l'erba e' alta e quindi si e' vicini alla fienagione, se scorrinzolano avanti e indietro i cervi i problemi ci sono eccome e pure grandi! perche' il fieno viene completamente schiacciato dove passano, viene in parte magiato e se poi si coricano dentro a dormire... beh e' il top! il fieno schiacciato non si rialza, e' come quando la grandine colpisce il grano e lo abbassa tutto. rimane tutto giu' e di conseguenza falciare diventa praticamente impossibile, si fatica da matti e dopo che viene +o- tagliato, quello che rimane non falciato perche' schiacciato provoca problemi anche per quando lo si deve rastrellare!

altra cosa... i prati non falciati si nota mai in che condizioni sono? oppure in che posti sono messi? alle volte ci sono delle pendenze esagerate per le quali e' impossibile andare con il trattore, magari la strada non ci arriva quindi anche raccoglierlo a mano diventa impossibile, alle volte ci sono rovi e cespugli che sono in assoluto le infestanti peggiori, perche' anche se li si taglia un anno, l'anno seguente ci sono nuovamente, anche se piu' corti, ma nella bocca delle mucche sono pur sempre sentiti.... altre volte il proprietario e' morto e i figli o nipoti sono tanti e non si mettono d'accordo per affittare il pezzo oppure sono emigrati e quindi non reperibili.

nessuno poi paga i danni agli agricoltori, che gia' faticano abbastanza a tirare avanti...

poi per carita' sono anche io contro alla caccia, ma molto spesso gli animali ci sono perche' sono stati immessi e non perche' ci sono sempre stati e anche questo provoca squilibrio nell'ecosistema...

Offline strach63

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Re: Si spara anche nel Parco
« Risposta #4 il: 23/06/2008 13:13 »

Purtroppo ho paura che nei parchi (comunque per quanto vasti "chiusi" tra aree abitate, strade ecc.) l'ecosistema non sia completamente in grado si autoregolarsi, per cui qualche specie sarà comunque senza predatori o competitori e si svilupperà in modo che in natura sarebbe anomalo;
servirebbe sentire la "campana" di qualche forestale o gestore di parchi/oasi/zone protette per non avere pareri "di parte".

non sono un forestale  ;)
ma proprio ieri ho assistito ad una interessante discussione tra cacciatori in zona Folgaria dove commentavano lo stato della fauna. In zona Vigolana, Folgaria, Finonchio si sta assistendo ad un aumento incredibile di camosci che stanno abbandonando l'alta quota per abbassarsi sempre più.
Ho visto con i miei occhi un camoscio sopra il paramassi ai Murazzi.
Il camoscio è molto competitivo e scaccia i caprioli confinandoli in zone sempre più marginali, questo crea sempre più spesso troppi rapporti fra consanguinei generando animali deformi che non sopravvivono e creano numerosissime morti da parto.
Ma limitare,selettivamente, i camosci sembra sia un tabù.

Quindi ne i parchi ne le zone fuori dai parchi sono in grado, ainoi, di auto regolarsi.

Diventa anche sempre più difficile "piazzare" animali per mandarli in altre zone a causa di una non-selezione (naturale o meno) e le tare genetiche stano aumentando in modo serio.
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Offline Massimo

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Re: Si spara anche nel Parco
« Risposta #5 il: 23/06/2008 13:35 »
ma proprio ieri ho assistito ad una interessante discussione tra cacciatori

Non male come inizio  ;D

Citazione
In zona Vigolana, Folgaria, Finonchio si sta assistendo ad un aumento incredibile di camosci che stanno abbandonando l'alta quota per abbassarsi sempre più. Ho visto con i miei occhi un camoscio sopra il paramassi ai Murazzi.

A che quota si trova questo posto?
Considera che la primavera è stata abbastanza fredda e in quota c'è stata neve per molto tempo. Trovare camosci e stambecchi a giugno a quote relativamente basse è ancora normale. Però non so quanto è basso il paramassi in questione  :)

Citazione
Il camoscio è molto competitivo e scaccia i caprioli confinandoli in zone sempre più marginali,

Che il camoscio entri in competizione con il capriolo, nell'habitat tipico del capriolo, mi sembra improbabile ... ... ... a meno che, davvero, questi camosci abbiano modificato del tutto le loro abitudini.

Citazione
questo crea sempre più spesso troppi rapporti fra consanguinei generando animali deformi che non sopravvivono e creano numerosissime morti da parto.

Che rapporto ci sia tra quanto affermato in questa frase e quella precedente è un mistero.
E' la presunta competizione con il capriolo che crea rapporti tra consanguinei nei camosci?

Citazione
Ma limitare,selettivamente, i camosci sembra sia un tabù.

Cioè? I cacciatori sarebbero in grado di discriminare il DNA delle loro prede?
O sarebbero capaci di fare accoppiare indivdui sicuramente non imparentati tra di loro?  ;D

Citazione
Quindi ne i parchi ne le zone fuori dai parchi sono in grado, ainoi, di auto regolarsi.

E quindi la soluzione, già sentita decine e decine di volte, sarebbero i cacciatori ... ... ... ?

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villaagnedo

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Re: Si spara anche nel Parco
« Risposta #6 il: 23/06/2008 13:44 »


aspetto il giorno in cui verrà qualcuno a dire che la concentrazione umana in certe zone è troppo elevata e che i danni arrecati dall'uomo all'ambiente sono insostenibili.. e che quindi bisogna ridurre.......
così magari ci si renderà conto dell'idiozia di ripopolare una zona di animali selvatici e poi pretendere che siano selvatici, si , ma non troppo....  ::)

Offline AGH

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Re: Si spara anche nel Parco
« Risposta #7 il: 23/06/2008 14:02 »
sono tendenzialmente d'accordo con manuel e ale. Premetto che non sono un esperto di fauna ma mi pare improbabile che camoscio e capriolo competano sullo stesso territorio? Siamo sicuri?

Troppe volte abbiamo assistito a piani faunistici piegati per soddisfare le volontà dei signori cacciatori. Che dire dell'aberrazione avvilente, ad esempio, dei "fagiani pronta caccia"? Una barbarie che dovrebbe far vergognare qualsiasi cacciatore "serio" eppure si fa tranquillamente.

Riguardo alla cosiddetta caccia di selezione, che dire poi delle notizie che nei primi giorni di caccia fanno fuori praticamente tutta la selvaggina disponibile nell'arco di un anno?

La caccia e i piani fanunistici non saranno mai credibili finchè sono gestiti da una parte in causa, cioé i cacciatori, che per il loro sollazzo decidono come dove e quando. La decisione di cacciare nel parco somiglia molto all'ennesimo favore ad una categoria che gode di privilegi assurdi (non ultimo quello di viaggiare in jeep sulle forestali vietate ai comuni mortali).
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Offline strach63

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Re: Si spara anche nel Parco
« Risposta #8 il: 23/06/2008 14:06 »
allora non so quotare in modo decente ma cerco di rispondere :

0. va da sè che ognuno frequenta i propri simili  ;D

1. Il posto (Murazzi) si trova sulla valle dell'Adige la quota del camoscio era (+o-) 200 slm, i cacciatori hanno citato altri luoghi ma sempre sui 3-400 metri

2. sarà improbabile ma nei prati sopra casa mia non si vedono più i caprioli ma ogni tanto i camosci (250-300 metr)

3. o mi sono spiegato male o malissimo. Il concetto espresso (ma non nuovo per me) e che i camosci si "appropriano" dei pascoli con miglior pastura e confinano i caprioli nelle vallette più laterali e marginali, questo provocherebbe un notevole aumento di consaguineità (la taglia media dei caprioli si è ridotta, tra le altre cose )

4. Limitare selettivamente = abbattimenti di selezione (x capi in Y ettari)

5. La riduzione dei capi è la soluzione, che questo avvenga tramite, cacciatori, forestali, i 7 nani o una pestilenza non me ne cala molto, solo questione di tempo.

però : non lamentiamoci MAI PIU dei "danni" che la fauna crea, non piangiamo più se vediamo un animale che sta morendo di rogna in una perifieria perchè o lo fa l'uomo o lo fanno le malattie visto che di predatori non ce ne sono più
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Offline strach63

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Re: Si spara anche nel Parco
« Risposta #9 il: 23/06/2008 14:08 »
SE i piani faunistici li gestiscono quelli del progetto Ursus siamo a posto !
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Re: Si spara anche nel Parco
« Risposta #10 il: 23/06/2008 14:12 »
però : non lamentiamoci MAI PIU dei "danni" che la fauna crea, non piangiamo più se vediamo un animale che sta morendo di rogna in una perifieria perchè o lo fa l'uomo o lo fanno le malattie visto che di predatori non ce ne sono più

dovremmo lamentarci di noi stessi, non dei danni che crea la fauna. Prima sconvolgiamo l'ambiente, poi pretendiamo di metterci una pezza con le ripopolazioni, o con altri progetti demenziali che aggiungono ulteriori danni a quelli precedenti
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Offline Massimo

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Re: Si spara anche nel Parco
« Risposta #11 il: 23/06/2008 14:23 »
3. o mi sono spiegato male o malissimo. Il concetto espresso (ma non nuovo per me) e che i camosci si "appropriano" dei pascoli con miglior pastura e confinano i caprioli nelle vallette più laterali e marginali, questo provocherebbe un notevole aumento di consaguineità (la taglia media dei caprioli si è ridotta, tra le altre cose )

A parte il capire se questo (evidenziato in rosso) succede in tutte le stagioni o solo in primavera, quello che mi sfugge è ancora il collegamento tra questo fenomeno e la consanguineità tra i caprioli e/o i camosci.

Citazione
però : non lamentiamoci MAI PIU dei "danni" che la fauna crea,

Io mi lamento dei danni che fa l'uomo, non la fauna selvatica  :)
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Offline Massimo

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Re: Si spara anche nel Parco
« Risposta #12 il: 23/06/2008 14:26 »
SE i piani faunistici li gestiscono quelli del progetto Ursus siamo a posto !

Forse si dovrebbe giudicare con maggiore serenità il problema ... ... ... la propaganda non serve a molto!!!
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Re: Si spara anche nel Parco
« Risposta #13 il: 23/06/2008 14:32 »
Forse si dovrebbe giudicare con maggiore serenità il problema ... ... ... la propaganda non serve a molto!!!

massimo, per affrontare un problema in modo serio, una della parti in causa non dovrebbe mai essere designata a decidere...  :P
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papalla

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Re: Si spara anche nel Parco
« Risposta #14 il: 23/06/2008 14:34 »
quello che mi sfugge è ancora il collegamento tra questo fenomeno e la consanguineità tra i caprioli e/o i camosci.


hai 100 pesci
li dividi in 10 acquari

 come possono incrociarsi?